Denunciare il genocidio in Palestina è considerato un reato

Studenti picchiati manganellati e arrestati

Free Palestine

Mentre tra Israele e Iran si spegne la paura di una guerra, risolta con delle scaramuccie militari dopo l’ultimo attacco di Israele contro l’Iran per cui l’opposizine di TelAviv denuncia una reazione debole.

In Italia manifestare per la Palestina, in modo particolare nel mondo univ ersitario è considerato dalle prefetture un reato.

Presidi, testimonianze, corte, mosrtre fotografiche non sembrano generare molto interesse verso la polizia ma dall’università la questione cambia totalmente.

Bologna, Roma, Napoli, Pisa e l’elenco non è esaustivo, gli studenti in piazza sono stati picchiati con i manganelli e alcuni hanno richiesto l’intervento al prontosoccorso e altri sono stati arrestati.

Essere solidali, denunciare il genocidio con la popolazione palestinese, procurato da Israele e le sue forze militari di occupazione è un reato, è vietato non si può fare liberamente.

È la più grande ipocrisia del secolo ma la verità è questa, USA e Israele non vogliono uno Stato di Palestina, l’Europa non vuole uno Stato di Palestina, l’ONU non vuole uno Stato di Palestina e i palestinesi esistono solo perchè hanno viva, coraggiosa e determinata la resistenza.

È un messaggio unico, a Berlino hanno interrotto un convegno sulla questione palestinese, in Francia un sindacalista è stato condannato, perchè sosteneva le ragioni dell’attacco dei palestinesi ad Israele il 7 ottobre. Chi dice di volere lo Stato di Palestina invia soldi e armi ad Israele per uddicere i palestinesi, lo stesso governo di TelAviv è stato denunciato, si attende una condanna definitiva, per aver compiuti crimini di guerra, per essere colpevole di genocidio nei confronti della popolazione palestinese.

Free Palestine

TI manganellano, ti spaccano la testa, ti arrestano se sostieni le ragioni dei palestinesi, n on sarà l’ultima manifestazione di solidarietà per la Palestina ma la fine è la stessa sceneggiatura ed è accaduto nella “democratica america, oltre cento studenti hanno occupato per due giorni il campus della Columbia University di New York per manifestare solidarietà e denunciare il genocidio contro il popolo palestinese. Sono stati arrestati, la rettrice dell’università ha denunciato tutti e chiamato l’intervento della polizia motivandolo così: “ho stabilito che l’accampamento e i relativi disordini rappresentano un chiaro e attuale pericolo per il funzionamento sostanziale dell’Università”, aggiungendo di aver preso questa decisione “con profondo rammarico“. Inoltre, la rettrice ha promesso alla polizia di New York che tutti gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione saranno sospesi.

Secondo quanto riportato dal Washingtonpost, la polizia ha completamente circondato tutti gli studenti e ha poi eseguito oltre 100 arresti.  I giorni dell’occupazione e del temporaneo accampamento “Gaza solidarity encampent”, mentre in migliaia filmavano quanto stava accadendo tentando di resistere in modo nonviolento e urlando ai poliziotti “vergogna”. Una scena molto simile a quanto ac cade in Italia. Gli studenti non hanno opposto resistenza.

Alcuni testimoni riferiscono che l’ultima volta della polizia all’interno dell’università risale a circa 50 anni fa, esattamente nel 1968 la polizia fece uso anche di gas irritante e arresto oltre 1000 studenti.

L’Ipocrisia di leader di giverni, di partiti davanti alle telecamere indicano la soluzione dei due popoli due stati ma è solo l’illusione di pochi secondi, giusto per assecondare le regole della manipolazione e della propaganda.

Chi difende i palestinesi? Nessuno! Solo la resistenza palestinese e la solidarietà di chi oggi ha compreso il gioco dei poteri, dei vari imperatori e colonizzatori.

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