Possiamo accettare di essere stati fatti complici del genocidio del popolo palestinese?

Fine dell'occupazione e creazione dello Stato di Palestina

Una donna, madre palestinese straziata dal dolore

Gli hanno fatto crollare addosso le case che abitavano, ucciso i figli, i parenti, gli amici, le persone che amavano. Stanno rendendo inabitabile la loro Terra. Li stanno deportando da tutto ciò che gli appartiene. Stanno riducendo in macerie le loro città, i luoghi in cui si è prodotta e riprodotta la loro (…)

di Francesco Cappello

Gli hanno fatto crollare addosso le case che abitavano, ucciso i figli, i parenti, gli amici, le persone che amavano.
Stanno rendendo inabitabile la loro Terra.
Li stanno deportando da tutto ciò che gli appartiene.

Stanno riducendo in macerie le loro città, i luoghi in cui si è prodotta e riprodotta la loro cultura di popolo.
Intendono condannare alla morte culturale coloro che sopravviveranno alla morte fisica confinandoli in riserve al di fuori della loro Terra.
Dopo averla bruciata nel tentativo di cancellare la loro presenza storica, intendono rubargliela.
Sono stati abbandonati dal mondo, lasciati soli con la disperazione di essere vivi in mezzo alla totale devastazione della loro vita.
Non possiamo continuare a rimuovere quanto accade quotidianamente sotto i nostri occhi. Come possiamo festeggiare la Nascita lasciando vincere l’assassinio organizzato in modo sistematico?
Come possiamo distogliere lo sguardo e rimanere indifferenti assistendo al piacere insano di chi sembra godere nel procurare la massima sofferenza possibile ad un intero popolo?
Non possiamo accettare di essere complici. Non possiamo abdicare al nostro essere umani.
Diciamo no al massacro quotidiano, sistematico, del popolo palestinese.
Chiediamo che cessi il suo assassinio.
Ascoltiamo le urla laceranti di chi ha perso tutto perché tutto gli è stato sottratto con sistemica, inaudita, indicibile, violenza.

Sarà sufficiente scendere in piazza e reclamare genericamente la Pace?

È più che mai necessario ed urgente focalizzare richieste stringenti.
Non disperderci, convergere diventando un'unica forte voce dal basso. 
Non possiamo continuare a lasciarli fare. 
Focalizziamo le nostre richieste su tre punti:
1) Abrogazione della Legge n°94 del 17 maggio del 2005 che istituzionalizza la cooperazione militare a tutto campo tra Italia e Israele.

2) Richiesta alle Nazioni Unite perché inviino immediatamente una forza internazionale di peacebuilding e peacekeeping a Gaza, territorio dello Stato di Palestina che dal 2012 fa parte delle Nazioni Unite con tutti i diritti, salvo quello di votare.

3) Siano messi in stato di accusa i capi di Israele per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e crimine di genocidio.

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