di Maurizio Torti
In Italia, dal Sud al Nord, in tutte le città piccole e grandi c’è un monumento, un’opera d’arte o semplicemente una targa in memoria di uomini e donne protagonisti della cultura, della storia e della letteratura del Paese. Oggi, i mille impegni, la fretta hanno ristretto il nostro angolo visivo e non riusciamo più a guardare, osservare queste testimonianze, al contrario di milioni di turisti provenienti da tutto il mondo. Nelle piazze e nelle vie turisti e curiosi osservano le vecchie edicole, traboccanti di giornali, riviste fumetti e quotidiani. Oggi ripercorrendo le stesse strade, quei piccoli templi, sono parte della storia, spesso strette, chiuse in fredde lastre di ferro, sono diventate, per qualcuno, un rifiuto della città in un museo archeologico senza più alcun valore.
Dalle Colonne Morris all’Edicola Parlante di Liberi Edizioni
Non molti anni fa, passare dall’edicola era una tappa obbligatoria, dopo il caffè al bar e prima di prendere il bus, il tram o il treno per andare a lavorare, fuori città, cercavamo i racconti di carta e inchiostro, era l’inizio della giornata. Di notte, le pile di giornali accatastati erano i guardiani dell’alba, instancabili portatori di piccole e grandi storie. Per molti è stato un luogo dove incontrare il resto del mondo e conoscere la vita di altri umani come noi. Dietro a quintali di carta c’era sempre un umano, a volte complice, confidente e spesso era il primo umano, ad inizio della giornata a farti un sorriso “buongiorno dottore”.
La prima edicola è stata aperta nella città di Mantova nel 1882, oggi 12.500 edicole distribuite in 5.814 Comuni ma oltre 2.100 non ne hanno nemmeno una, ed altrettanti sono a rischio desertificazione avendo solo un punto vendita.
Il 40% delle edicole sono imprese femminili e solo il 9% sono imprese gestite da un under 40. La stragrande maggioranza sono ditte individuali o micro-imprese a conduzione familiare, con una percentuale consistente di società di persone (circa il 15%), mentre sono pochissime le società di capitali.
Nelle grandi città è sufficiente passeggiare e contare le edicole chiuse, un esempio è la città di Roma, l’amministrazione municipale ha rimosso non sono le uniche edicole a cui il centro dovrà rinunciare. Sono infatti almeno 25 le attività nate per vendere quotidiani e periodici che rischiano di dover lasciare il territorio del primo municipio.
Nostalgia? No! Una proposta concreta
Le edicole hanno sempre un ruolo nel quartiere, nella città e oggi le edicole chiuse possono continuare nel loro vecchio ruolo e comunicare con i cittadini e i turisti, Da domani puoi ridare “la parola” all’edicola chiusa sotto casa.
L’Edicola Parlante
Un progetto artistico-editoriale di Nicola Angrisano. Installazioni temporanee non invasive recupera la funzione di punto di informazione che per anni hanno avuto le edicole dei giornali, in cui la lettura fugace di tante prime pagine di quotidiani esposte ha contribuito per anni all’opinione di tutti noi. Edicole chiuse e abbandonate in numero sempre maggiore. “Liberi” recupera con un gesto artistico la funzione di punto di informazione delle vecchie edicole evocando giornali stampati in grande che tappezzano le
Se vuoi dare “Parola” all’edicola, chiusa, sotto casa, puoi conoscere i dettagli a questo indirizzo
www.instagram.com/liberi_edizioni
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