Creazione dello Stato di Palestina perchè non ora?

Confini Palestina 1967- Green Line

di Maurizio Torti

Continuare a definire questa una guerra è un grossolano errore. Questa non è guerra è terrorismo.

Dopo 48 giorni di inferno, la popolazione palestinese , domani può sperare nella fine dei bombardamenti da parte di Israele.

Le manifestazioni di solidarietà al popolo palestinese continuano in tutto il mondo e non si fermeranno finché non ci sarà una concreta azione internazionale per dare al popolo palestinese uno Stato dove coltivare la terra, costruire industrie, fari scambi commerciali con altri paesi, sviluppare una propria economia e avere una continuità territoriale, l’unica soluzione sono l’applicazione degli accordi del 1967.

Mappa Palestina – Green Line 1967

(Se provate a fare una ricerca in internet segnaliamo la difficoltà a reperire mappe dei confini tra Palestina e Israele in base alla “Green Line”. Da tempo abbiamo osservato le “dimenticanze” degli editori a livello mondiale sempre poco produttivi nella pubblicazione di mappe esatte. Chiaramente è ancora più difficile trovarne con la dicitura e i confini della Palestina. È una questione molto antica e anche a livello turistico non ci sono cambiamenti significativi, provate a ricercare una guida per un viaggio in Palestina. Alcune ingannano, e i contenuti non citano il popolo palestinese. I coraggiosi editori che lo hanno fatto si contano sulle dita di una mano ma forse anche meno. Raccontano alcuni turisti in viaggi organizzati, quando la guida li porta alla città vecchia di Gerusalemme, entrando da Jaffa Gate e nelle prossimità del Santo Sepolcro, non vanno oltre: ” di là ci sono gli arabi è pericoloso”)

Lo Stato Palestinese gode attualmente del riconoscimento bilaterale di 150 Stati (il 70% dei Paesi membri delle Nazioni Unite). 90 di questi hanno accordato il proprio riconoscimento alla Palestina a seguito della dichiarazione d’indipendenza del Consiglio nazionale palestinese del 15 novembre 1988. Ad Algeri, Algeria.

Paesi riconoscono la Palestina al 2014
Palestina Riconoscimento al 2021

Israele in questi ultimi 47 giorni ha superato ogni limite nelle sue misure arbitrarie e nei crimini contro il popolo palestinese. Molte organizzazioni umanitarie hanno denunciato il genocidio contro i palestinesi.

Israele occupa la terra, i luoghi santi e continua a non accettare le risoluzioni internazionali relative alla questione palestinese, mentre una piccola parte del mondo non ha ancora la visione internazionale di due  popoli per due Stati. Tuttavia, gli Stati Uniti e i paesi europei, “difensori della democrazia e dei diritti umani, non fanno nulla per costringere Israele a fermare i suoi crimini e seguire la volontà internazionale.
Il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte degli USA e dell’Europa, oggi, ora, fermerà le violazioni israeliane e porterà maggiore sicurezza e pace nella regione del Medio Oriente.

Perchè non farlo ora, trasformare la tregua di poche ore ad una permanente avviando il processo per il riconoscimento e la creazione dello Stato di Palestina, nei confini del 1967 e con Gerusalemme est, la sua capitale?
Le risoluzioni dell’ONU e del Consiglio di sicurezza confermano che queste terre sono occupate e che Israele deve ritirarsi da esse.
Se l’Europa e gli Stati Uniti considerano occupata la terra palestinese del 1967, perché non riconoscono uno Stato palestinese e costringere Israele a porre fine alla
sua occupazione?

Le politiche degli USA e dell’Europa, continuando a non riconoscere lo Stato di Palestina incoraggiando Israele a continuare senza alcun limite con i suoi crimini e le sue misure contro il popolo palestinese.

Quanto sta accadendo oggi, offre ancora più tempo ad Israele per annettere più terra, costruire più insediamenti ed espellere o uccidere i palestinesi in modo che
possano realizzare la visione sionista della Grande Israele. Per i sionisti al primo punto c’è: impedire con ogni mezzo la creazione di uno Stato palestinese e annettervi la Cisgiordania, le alture del Golan siriane e le fattorie libanesi di Shebaa, se non di più.

Dopo 14000mila morti, infrastrutture sanitarie quasi completamente distrutte, non c’è più tempo, la questione tra la Palestina e Israele è l’occupazione militare.

Senza raggiungere questo obiettivo, il mondo sarà ancora spettatore delle politiche di annessione israeliane, espansione, profanazione dei luoghi sacri ed ogni tipo di provocazione e repressione nei confronti del popolo palestinese.

Papa Francesco (il Vaticano riconosce lo Stato di Palestina) come riportato dal Sole 24 ore ha così dichiarato:

“Il papa ha detto che la guerra deve cessare e che vuole che si fermi questo genocidio ha anche detto che quello che sta succedendo a Gaza è terrorismo. Gli abbiamo chiesto di venire a Gaza e vedere qual è la situazione, e lui ha risposto che proverà a venire a Gaza per fermare questo genocidio.

Come scrive ilSole24Ore, la delegazione composta da oltre 10 cittadini palestinesi ha riportato le parole del Papa durante una conferenza stampa. “Non mi risulta abbia usato tale parola” è stata invece la precisazione del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni in risposta alle dichiarazioni della delegazione palestinese. ”

Il riconoscimento della Palestina non ha un significato meramente politico, ma anche un rilevante valore giuridico.

Segui live il conflitto tra Palestina e Israele

 

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