L’idea: la spesa intelligente e a chilometro zero di Terranostra

"Noi vogliamo fare la differenza": puntiamo al riutilizzo e alla trasparenza

Terranostra

Un gruppo di giovani rilancia la popolare piattaforma che avvicina produttori e consumatori ticinesi: «Riconosciamo il lavoro di chi ci permette di mangiare»

di Jona Mantovan

Il gruppo di giovani che aveva preso in mano Terranostra, popolare piattaforma per avvicinare produttori e consumatori ticinesi ideata da Claudio Ghiringhelli nel 2012, ora è pronto per una nuova stagione. «Abbiamo riprogettato il sito e il nostro programma di gestione» racconta il portavoce, Sascha Panepinto, aprendo il portone della loro sede operativa a Cadenazzo.

Il posto è più azzeccato che mai: in mezzo ai campi della piana di Locarno. A due passi dai loro fornitori, verrebbe quasi da dire. All’interno, sul lungo banco di lavoro, è rimasta appoggiata una sola cassetta di un blu scuro intenso, quasi lucido. «È l’ultima spesa che dobbiamo preparare», precisa il 38.enne. Come ogni mercoledì mattina, anche oggi le consegne della settimana sono arrivate in questo centro logistico. A capotavola, seduta di fronte a un computer portatile, ecco Eliana Bellini. «Qui c’è la lista recapitata al nostro programma informatico, Loonity» dice la 44.enne, anche lei socia del progetto e che si occupa proprio della relazione con i produttori e della distribuzione, mostrando l’elenco di prodotti sullo schermo. Qualche metro alle sue spalle, un altro portone si spalanca: è Stefano Alacam che sta uscendo dalla cella frigorifera con in mano uno degli ultimi prodotti da mettere nella cassetta che sarà consegnata alla persona che vuole farsi recapitare gli acquisti alimentari—grazie a una collaborazione con La Posta—esclusivamente composti da prodotti locali. Il 38.enne si occupa di finanze e amministrazione ma, come tutti gli altri, ci tiene particolarmente ai valori di questa realtà: «Eravamo rimasti scioccati dalla quota che prende un produttore. Dieci, venti, massimo trenta per cento. Ed è veramente poco», esclama. «Noi vogliamo fare la differenza. E abbiamo voluto cambiare il paradigma. Ai nostri produttori diamo il 60, 70 per cento».

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Terranostra cambia il paradigma e valorizza i produttori di generi alimentari, rigorosamente a chilometro zero: «Diamo loro il 60, 70 per cento del valore del prodotto»

Sascha annuisce: «Sul nostro sito riportiamo un grafico a torta che mostra la ripartizione del prezzo. Al produttore versiamo la fetta più grande del compenso che i clienti pagano. È per mostrare rispetto nei confronti di chi fa il lavoro importante: produrre il cibo che finisce sulla nostra tavola. Anche perché la logica industriale di oggi tende a massimizzare: ci sono sempre più produttori grandi e sempre meno piccoli».

L’esperienza della piattaforma sviluppata dai tre (più un paio di altri collaboratori/consulenti ‘in esterna’) è senza pari, a livello di trasparenza: «Ogni produttore ha la sua pagina con la presentazione», rileva Panepinto. «C’è indicato nome, cognome, descrizione, sito web, numero di telefono… qualunque cosa». Interviene Stefano: «Alla fine, nulla vieta ai nostri clienti di rivolgersi direttamente a loro, ma noi vogliamo offrire una vera alternativa alla spesa. La nostra piattaforma li paga in maniera equa, più giusta. E, dall’altra parte, gli utenti hanno la comodità di vedersi recapitare la loro personale selezione direttamente a casa. Evitando di dover girare per i campi…».

L’offerta sulla pagina internet è sconfinata, i prodotti sono quasi un migliaio. Ma ben presto saranno molti di più. «Per il momento ne abbiamo quasi una trentina, concentrati nei dintorni del nostro magazzino qui a Cadenazzo», afferma Eliana Bellini. «La nostra banca dati precedente la ‘rivisitazione’, se vogliamo chiamarla così, contava più di cento tra agricoltori e allevatori. Il nostro obiettivo è arrivare a integrarli di nuovo tutti, scaglionando gli inserimenti a gruppi di una decina per gestire bene i vari aspetti logistici».

Frutta, verdura, formaggi, uova, latticini, yogurt… Beh, poi abbiamo anche altri prodotti come miele, marmellate, biscotti, torte. Già, accontentiamo un po’ tutti

Una scelta strepitosa

«La nostra offerta copre comunque tutto il Ticino», spiega sempre entusiasta Bellini. «Da Chiasso ad Airolo, dalle valli alla pianura. Certo, ora come ora l’Alto Ticino e il Mendrisiotto sono fuori dal catalogo perché vanno reintegrati nel nostro sistema, ma come detto è questione di qualche settimana».

Già, ma i prodotti? Che cosa abbiamo su Terranostra? «Il nostro assortimento spazia su varie categorie». E i tre iniziano a elencare tutto quanto è collocato nei loro scaffali ‘virtuali’: «Frutta, verdura, formaggi, uova, latticini, yogurt»… «Beh, poi abbiamo anche altri prodotti come miele, marmellate, biscotti, torte…». «Già, accontentiamo un po’ tutti», esclama ancora Bellini. «Ci sono anche dei libri, per esempio di ricette. E certo, tutto locale, tutto ticinese», sottolinea.

«E ovvio che si tratta di prodotti stagionali», chiarisce Panepinto. «Il pomodoro lo trovi d’estate, ma non a dicembre, quando avrai altre verdure stagionali ticinesi come i porri, ad esempio».

Sì, è una bella sfida Ma sempre più produttori vogliono entrare nel nostro sistema, proprio grazie alla trasparenza che mettiamo nei prezzi e al fatto che mostriamo i ‘volti’ di chi sta dietro ai prodotti

Trasparenza apprezzata

Un’esperienza che fa felici centinaia di acquirenti finali, senza trascurare i migliaia di profili registrati sulla piattaforma. Tutto bello, ma alla fine i prezzi come sono? Risponde il ‘contabile’ della situazione, Stefano: «I prezzi sono aggiornati dai produttori stessi direttamente nel nostro sistema. In fin dei conti, sono loro a dire quanto vogliono guadagnare per ogni prodotto. Noi applichiamo una piccola percentuale,… per sopravvivere. Nel caso in cui ci siano degli sconti, questi arrivano in parte da loro ma in parte anche da noi, che all’incirca ogni settimana valutiamo quale promozione pubblicizzare».

E così, se in un grande distributore un chilo di finocchi lo si acquista a 4.40… da Terranova l’omonima azienda agricola di Cesare Perozzi lo mette a 4.60. Un chilo di mele Gala da 3.60, invece, sono messe a disposizione dalla ditta DA CRI Frutta e verdura per 8 franchi.

«Sì, è una bella sfida», afferma ancora Panepinto. «Ma sempre più produttori vogliono entrare nel nostro sistema, proprio grazie alla trasparenza che mettiamo nei prezzi e al fatto che mostriamo i ‘volti’ di chi sta dietro ai prodotti che vendiamo. Sempre più clienti, poi, apprezzano e capiscono il discorso che vogliamo fare. E ordinano da noi perché sanno quel che mangiano e sanno che ‘è locale’».

Penso che il mondo stia andando ad un ritmo troppo rapido. Poco alla volta, le persone credo si stiano rendendo conto della necessità di un rallentamento

Puntare al riutilizzo

Intanto, Stefano Alacam ha inserito la confezione di formaggio Saliciolo, dell’omonimo caseificio di Tenero, nella borsa frigo. Tutto il resto è già in una busta contrassegnata dal logo Terranostra nel caratteristico colore verde, su sfondo bianco e marroncino-cartone. La lettera ‘O’ al centro è un grande cerchio che all’interno contiene la forma del Ticino, rigorosamente in bianco su sfondo verde. «Preghiamo poi i nostri clienti di ripiegarla e riporla nella loro cassetta della posta. I postini sono poi istruiti sul fatto che debbano recuperare questa preziosa busta per poi recapitarla a noi, affinché sia possibile riutilizzarla».

Con un gesto deciso, dopo aver accluso una copia della lista della spesa, chiude la scatola blu e applica delle etichette. «Questa la portiamo al Centro Pacchi de La Posta, proprio qui dietro, per la consegna a domicilio. Ma il postino suona il campanello e, ovviamente, ne consegna i sacchetti che contiene». Già, perché anche la cassetta in materiale rigido va riutilizzata.

«Penso che il mondo stia andando ad un ritmo troppo rapido», conclude Sascha, riepilogando la missione di Terranostra. «Poco alla volta, le persone credo si stiano rendendo conto della necessità di un rallentamento. Un rallentamento dal punto di vista della produzione e della logistica legata all’alimentazione, ma anche sul fronte dell’aspetto economico, e non solo. Il mondo, insomma, deve tornare al suo ritmo naturale».

Tratto da: https://www.cdt.ch/news/la-spesa-intelligente-e-a-chilometro-zero-di-terranostra-327945

 

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