LA NOSTRA PRESSIONE FISCALE

E' TROPPO BASSA ? E' TROPPO ALTA ? OPPURE E' GIUSTA, EQUA ?

Pressione fiscale
Di Marco Cristofoli
Cosa succede all’economia quando la pressione fiscale è troppo bassa, cosa succede se è troppo alta, oppure cosa succede quando la pressione fiscale è giusta, equa, ideale, in equilibrio ?
LA PRESSIONE FISCALE TROPPO BASSA
Quando la pressione fiscale è troppo bassa, e per troppo bassa intendiamo che la pressione fiscale è al di sotto del 28% complessivo, calcolata sul reddito e anche sui consumi, cioè il 20% sul reddito lordo dei lavoratori, imposte Irpef e contributi Inps, e il 9% sui consumi, imposte indirette all’interno degli imponibili dei prezzi, ed Iva, con le imprese che pagano complessivamente l’8% di imposte totali, ci sono dei problemi, non tanto per l’economia ma per lo Stato.
Con una pressione fiscale di questo livello, i salari sono molto alti, i prezzi al consumo molto bassi, i consumi e la domanda interna sono molto elevati, le imprese spendono molto, investono, producono molto, sono molto competitive all’estero, l’export è molto elevato, per questo motivo assumono molto personale, l’occupazione è piena, l’economia va fortissimo, c’è molto denaro in circolazione, fin troppo, ma nonostante ciò, che a pagare le tasse sono in molti, su scambi molto elevati, il denaro ritirato dalla circolazione dallo Stato è troppo poco, non riesce a far fronte alle spese necessarie alla comunità, oltre che lasciare in circolazione troppo denaro, che produce inflazione, aumento dei prezzi svalutazione del denaro, della moneta.
Qualcuno potrebbe dire, si ma lo Stato potrebbe stampare moneta ed evitare di far pagare le tasse ai cittadini. Assolutamente no, non si può fare, le tasse hanno un unica funzione che è quella di ritirare il denaro in eccesso dalla circolazione, per evitare che si accumuli in maniera esagerata, che aumentino i prezzi, che diminuisca il valore del denaro, si chiama inflazione da eccesso di denaro. Il fatto che poi lo stato utilizzi quel denaro ritirato con le tasse per pagarci la spesa pubblica è solo una conseguenza, una comodità, perché uno Stato che puo’ stampare denaro, per osservare questa regola, e cioè che le tasse servono solo a ritirare il denaro dalla circolazione, potrebbe distruggere il denaro che ritira con le tasse, e poi stamparne di nuovo, nelle stesse quantità. In questo caso lo Stato non ritira il denaro dalla circolazione per pagare la spesa pubblica, per quel denaro lo distrugge, è vero che poi stampa del denaro nuovo per pagare la spesa pubblica, ma nel contempo ne ha ritirato dalla circolazione la stessa quantità. In questo caso le due regole teoriche sono salve : “Le tasse non servono a pagare la spesa pubblica” e poi “Lo Stato non può stampare moneta per pagare tutta la spesa pubblica”. Nella realtà, lo stato ritira il denaro con le tasse, e poi dato che distruggere il denaro vecchio e stamparne di nuovo, o utilizzare quello vecchio per pagare la spesa, è la stessa cosa, fa la seconda cosa, soprattutto quando lo Stato, come nel nostro caso non può stampare moneta propria.
Quindi sotto il livello del 28% complessivo, che è l’apice, il punto piu’ alto della curva tra pressione fiscale, economia, occupazione da una parte e gettito fiscale dall’altra, non si può andare, proprio per una questione contabile, di equilibrio economico e di spesa pubblica soprattutto.
Sotto quel livello avremo meno gettito fiscale, che è negativo, piu’ inflazione da eccesso monetario, aumento dei prezzi, svalutazione del denaro, che è negativo, anche se avremmo il massimo dell’economia e della occupazione.
PRESSIONE FISCALE TROPPO ALTA
Quando la pressione fiscale è troppo alta, e per troppo alta intendiamo una pressione fiscale che di gran lunga è superiore al 42% complessivo, parliamo sempre di tasse sul reddito e sui consumi, cioè di Irpef ed Inps sul reddito dei lavoratori, di imposte indirette all’interno degli imponibili dei prezzi, di Iva, e di tasse locali.
La nostra pressione fiscale attuale complessiva è un esempio eclatante, forse unico nel mondo, pochissimi lo sanno, quasi nessuno lo sa, che la nostra pressione fiscale complessiva, tra reddito e consumi su un lavoratore raggiunge la bellezza del 88% complessivo sul reddito lordo, e il 64,8% medio sulle imprese. Ciò significa, che su un reddito lordo medio basso di 4.000 Eu, una volta incassato come reddito netto, e poi speso tutto, allo stato di quei 4.000 Eu lordi sono ritornati nelle proprie casse 3.448 Eu, lasciando in circolazione solo 551 eu, che è il 12% del reddito lordo di partenza, è veramente troppo poco.
Ricapitolando, la pressione fiscale complessiva alta 86%
Reddito : Irpef 26,5% (aliquote 0%+23%+27%+38%) + Inps 33% (9%+24%) = 51%
Consumi : Indirette dentro i prezzi 64,8% (imposte imprese) + Iva 22% + locali 3% = 72%
Con una tale pressione fiscale, cosi folle, cosa succede ?
a) I salari e le pensioni sono molto bassi, i prezzi al consumo molto alti, la domanda interna è bassissima, i consumi sono spesso al di sotto di quelli necessari, e nonostante le aliquote fiscali siano cosi alte, il gettito fiscale risultante sarà molto basso in relazione ad una spesa pubblica ipertassata anch’essa come i cittadini e le imprese che poi analizzeremo.
b) L’occupazione sarà molto bassa e molto alta la disoccupazione. In Italia abbiamo 23,5 mln di lavoratori, imprenditori ed autonomi compresi, su un potenziale di 34 mln di cittadini in età lavorativa. Oltretutto di questi 23,5 mln, 3,5 mln sono dipendenti pubblici che non pagano tasse sul reddito, cioè pagano l’Irpef e l’Inps sui propri redditi con le tasse dei cittadini, coi soldi delle casse dello stato, cioè pagano le tasse con le tasse, su una scrittura contabile, sono fittizie, non vanno ad incrementare il denaro delle cassa dello stato. Ciò vuol dire che i lavoratori a gettito reale sono solo 20 mln. Ciò vuol dire che i 10,5 mln di inoccupati, che non lavorano, non studiano, non sono in pensione, non hanno un reddito e quindi non consumano, non spendono, in poche parole non producono gettito fiscale da reddito e da consumi per lo Stato.
c) Le imprese avranno produzioni e fatturati molto bassi, avranno spese ed investimenti molto bassi, avranno pochi occupati, saranno poco competitive all’estero, ci sarà poco export, saranno costrette a ridimensionarsi, a ridurre i costi, a delocalizzare, a chiudere, a licenziare in parte o tutto il personale.
d) Con le tasse così alte, anche lo Stato pagherà molte piu’ tasse, si, perche pochi sanno che anche lo Stato paga le tasse sulla spesa pubblica, in particolare quando paga le fatture delle forniture di beni e servizi ai fornitori, imposte indirette ed iva, e quando paga le imposte ed i contributi sui salari pubblici, Irpef ed Inps.
Pochi sanno che lo Stato attualmente, con questa pressione fiscale così folle, paga 388 MLD di eu di tasse complessive su una spesa pubblica di 870 MLD, che i fornitori, una volta incassate queste tasse non le potranno spendere, perché le dovranno versale allo Stato, e che lo Stato, una volta incassate queste tasse dai fornitori, non le potrà spenderle, perché le dovrà conservare per pagarle sulle fatture fornitori dell’anno prossimo, e cosi via. Un circolo vizioso che blocca 388 MLD di eu l’anno, pagati dai cittadini, per nulla, per un giroconto fiscale, giroconto, che con una fiscalità normale, starebbe a 192 MLD o meglio ancora a 106 MLD di eu anno, con la fiscalità a scambio, liberando 192/282 MLD di eu anno di tasse di giro contabile, rimettendole in tasca a 60 mln di cittadini e 5 mln di imprese, e 282 MLD di eu anno, per sempre, non sono pochi.
e) In poche parole con una fiscalità del genere, così alta, il Pil crolla, non cresce, dal 1992 al 2020 siamo scivolati dal 4° posto come potenza economica mondiale al 13°/15°, dietro la Turchia e la Nigeria. Di conseguenza mancano soldi, quindi lo Stato che ha un gettito insufficiente, è costretto a chiedere denaro in prestito dal sistema bancario, da soggetti privati, emettendo titoli di stato, sempre che riesca a piazzarli a qualcuno, aumentando il Debito Pubblico e aumentando gli interessi che dovrà pagare ogni anno sul debito. Quindi peggiorerà anche il rapporto debito/Pil, che invece che stare sotto il 100%, o meglio ancora sotto il 60%, sta al 160%.
Questo è un circuito vizioso, che se sei governato ad inetti, incompetenti, incapaci, personaggi messi li dai potentati, o peggio ancora da veri e propri criminali al soldo dell’elite, in malafede, non ne esci, fino alla bancarotta, la svendita di tutti i patrimoni dello stato e dalle proprietà private a prezzi d’asta. Solo un analfabeta in economia, moneta, fisco, non sa che invece che alzare le tasse vanno tagliate, se ti trovi già ad un livello di pressione fiscale altissimo, folle nei pressi del 100% ed il taglio da effettuare sarà non meno del 50% e poi fino al 70%, non lo 0,2%, 0,9%, per poi dire noi le abbiamo abbassate le tasse, è una presa in giro.
f) Altri gravi danni che produce una fiscalità cosi folle, sono la qualità e la sostenibilità dei prodotti delle imprese, delle produzioni, la sicurezza sul lavoro, l’alto inquinamento dell’acqua, dell’aria, dei terreni, del cibo, quindi una scarsa salute dei cittadini, minore aspettativa di vita, gravi danni alle produzioni dei vegetali, degli allevamenti di animali in genere. In pratica se le imprese sono costrette a pagare il 64,8% di tasse allo Stato, se sono costrette ad avere clienti che pagano l’88% di tasse complessive, quindi con pochi soldi in tasca, per non chiudere, per non fallire sono costrette a risparmiare su tutto, salari, sicurezza, ambiente, sostenibilità, fino al punto di evadere le tasse, poi la gente se la prende con gli imprenditori, con le partite iva, dandolgi degli evasori, mentre le Multinazionali, i grandi gruppi industriali, le tasse non le pagano proprio, se non all’estero.
Sopra quel livello di tassazione complessiva, 42%, e figuriamoci se stiamo vicini al 100% come oggi, avremo tutto negativo, meno economia, meno gettito fiscale, meno occupazione e recessione.
PRESSIONE FISCALE EQUA, IDEALE
La pressione fiscale equa, la pressione fiscale giusta o ideale, sta in quell’intervallo della curva che va dal 28%, che è il punto piu’ alto del diagramma, il limite piu’ basso di pressione fiscale, ottenibile solo con applicando la “fiscalità a scambio”, e il 42%, che è il limite piu’ basso della pressione fiscale ottenibile col nostro sistema fiscale che è un sistema a fondo perduto.
Il nostro sistema fiscale si chiama a fondo perduto, perché lo Stato ti chiede le imposte, cioè ti impone di pagare una certa percentuale sul tuo reddito, Irpef, sui consumi, indirette ed Iva, senza dover rendere conto di dove, come e quanti soldi spende. Teniamo conto che tra sprechi, regalie, ruberie, soldi non dovuti al sistema Europa, al sistema Bancario, lo Stato sperpera almeno 370 MLD di eu ogni anno, tasse comprese, il netto è di 111 MLD di eu anno. Per non parlare dei 120 MLD di evasione, tra quella criminale dei colossi industriali, grandi imprese, multinazionali a quella disperata delle piccole e medie imprese che non ce la fanno a pagare, che oltretutto, questa piccola evasione ci salva dal tracollo, perché le tasse evase dai piccoli, vengono poi spese dalle mogli dei titolari, per la famiglia, per i figli, e vanno a fare Pil, 1.000 Eu evase da un idraulico, sono 1.000 Eu in piu’ di Pil, e comunque il 71% di imposte sui consumi si paga lo stesso, mentre l’evasione dei colossi finisce quasi tutta all’estero.
La Pressione fiscale complessiva equa a fondo perduto 42%
Reddito : Irpef 5% + Inps 20% = 24%
Consumi : Indirette 20% (tasse imprese) + Iva 5% + locali 1% = 24%
Sotto il 42% di pressione fiscale complessiva, lo Stato comincia ad avere problemi di bilancio, con questo sistema fiscale, per poter scendere sotto a questa quota percentuale, è necessario cambiare sistema fiscale, passare da quello a fondo perso a quello a scambio, che è molto piu’ vantaggioso per economia e cittadini.
Rimanendo all’interno di quella fascia di pressione fiscale equa, ideale, tra il 28% ed il 42%, avremo il massimo del gettito fiscale, una economia ideale, un occupazione quasi piena, una prssone fiscale ideale.
IL SISTEMA FISCALE A SCAMBIO
Il sistema fiscale a scambio, si caratterizza dal fatto che siccome quel 42% è un limite di pressione fiscale sotto il quale è complicato andare, l’unico modo per superarlo è quello che lo Stato si tiri su le maniche e si metta a lavorare anche lui come i lavoratori, insieme ai cittadini, con le proprie attività, facendo utili, piu’ utili farà lo Stato, utilizzando quei soldi per la spesa pubblica, meno tasse dovrà chiedere ai cittadini, e siccome che meno tassi i cittadini e imprese, piu’ è forte l’economia e piu’ e alto il gettito fiscale, se vogliamo competere col resto del mondo questa è l’unica arma che abbiamo.
Pochi sanno, che dal 1992, quando stavamo al 4° posto nel mondo come potenza economica, sono iniziate le privatizzazioni, è stato privatizzato quasi tutto, Prodi, Draghi, e tutta la compagnia del Britannia, hanno privatizzato e svenduto quasi tutti i nostri gioielli, pubblici e privati. Oggi, tra i servizi pubblici, le imprese strategiche, Banche ed Assicurazioni, il 3° settore ed il peso economico delle multinazionali monopoliste ad alta automazione industriale, che non pagano le tasse allo Stato italiano, lo Stato perde 250 MLD di eu ogni anno, che sono 350 eu al mese a cittadino, 900 Eu al mese a lavoratore. Utili che finiscono nelle tasche di faccendieri, politici, privati amici, fondazioni, associazioni, onlus, ong, cooperative, logge, cosche, ordini sette e mafie, il 100% degli appalti pubblici del nord Italia sono controllati da un solo studio di commercialisti, ed il 100% degli appalti pubblici del centro sud Italia, sono legati a soggetti degli stessi ordini, perché mai lasciare 250 MLD di eu in tasca ai cittadini, si dicono questi farabutti, ce li pappiamo noi !?
Con questi 250 MLD di eu anno nelle casse dello Stato, lo stato si che potrebbe portare la pressione fiscale ancora piu’ giu’, dal 42% al 28%, e raggiungere il massimo del compromesso tra pressione fiscale, economia, occupazione e gettito fiscale, in pratica le tasse da pagare cambierebbero come segue :
La Pressione fiscale complessiva a scambio molto bassa 28%
Reddito : Irpef 0% + Inps 20% = 20%
Consumi : Indirette 8% + Iva 0% + locali 1% = 9%
Dove, col solo gettito Inps, dopo la riforma Inps, separazione e cessione dell’assistenza al fisco, ricalcolo di tutte le pensioni dal retributivo al contributivo, instaurazione di una Pensione di Base Fiscale di 1.000 eu mese, a sostegno dell’assistenza ed a compensazione del ricalcolo delle pensioni piu’ basse, lo Stato incasserebbe non meno di 400 MLD di eu anno ad occupazione piena, 32/34 mln di lavoratori piuttosto che 23,5 mln, che sommati ai 250 MLD di eu anno che lo stato incamera con gli utili, arriviamo a 650 MLD che è la nostra spesa pubblica attuale detassata, 870 MLD – 282 MLD di eccesso fiscale sulla spesa = 588 MLD.
Con questo sistema, non un solo centesimo di eu viene pagato dai cittadini allo stato a fondo perduto. Quindi questo sistema fiscale è lecito, a differenza del precedente, perché rispetta la naturale funzione del denaro, cessione per scambio, perche ogni cessione di denaro senza scambio (tasse) è una truffa, un illecito, un crimine. Il cittadino pagherà solo il 20% sul reddito, il 9% sui consumi, tutto il resto lo pagherà quando “comprerà” i servizi pubblici dallo stato, e cioè luce, gas, acqua, rifiuti, telefono, web, trasporti, poste, autostrade. Evitando di pagare una bolletta luce a 84 Eu, su un consumo i 19 Eu, ad un soggetto privato, e l’88% di tasse complessive allo Stato. Pagherà invece solo 37 eu di bolletta luce, su un consumo di 19 Eu, di cui 19 eu di fornitura e costi e 19 eu di “tasse a scambio”, gli utili di Stato e poi solo il 28% di tasse complessive allo Stato, un vero e proprio risparmio, senza far arricchire i soliti noti.
La regola : Ogni cessione di denaro senza scambio (tasse) è una truffa. Funzione naturale della moneta, del denaro.
Per questo motivo si chiama “fiscalità a scambio”, perché per ogni centesimo di denaro versato allo Stato, lo Stato stesso da un servizio in cambio al cittadino, nell’immediato, o spostato nel tempo, come la pensione, i contributi Inps. In questo modo è molto piu’ difficile per la cricca gonfiare i prezzi, gettare i soldi in sprechi, ruberie, regalie, tangenti, corruzione, e chi piu’ ne ha ne metta.
Ma cosa succede, cosa cambia per cittadini con questo sistema fiscale ?
I lavoratori avranno il 70% del reddito in piu’ (operaio da 1.200 Eu mese a 1.950 Eu), e pagheranno tutto il 40% in meno (spesa al supermercato da 120 eu a 70 eu), i pensionati avranno una pensione minima non inferiore a 1.000 Eu mese, soprattutto gli invalidi ed i pensionati sociali, i disoccupati avranno tutti un Reddito di disoccupazione non inferiore a 500 eu mese, ma la disoccupazione reale sarà di circa 600 mila soggetti non 9 milioni senza alcun reddito come oggi.
Le imprese avranno molto piu’ lavoro, i fatturati saranno piu’ alti, spese inferiori, piu’ personale, saranno molto piu’ competitive all’estero, il nostro export sarà molto piu’ alto, concorrenziale con Cina, India, figuriamoci con Usa, Giapppone e Germania, per non parlare di Francia, Gran Bretagna e Spagna.
La nostra economia avrà una crescita del Pil del 6/12% anno per diversi anni, dai 1.800/2.200 MLD fino a 3.000/3.400 MLD a ridosso della Germania, e molto meno distanti dal Giappone, occuperemo il 6° posto delle economie mondiali, dietro la Germania. Il nostro rapporto debito/Pil calerà dal 160% al 100% in 5 anni, ed al 60% in 10 anni, il nostro avanzo continuo sul gettito, ci permetterà di estinguere il nostro debito pubblico accumulato dal 1944 al 2020, in soli 20 anni, non dovendo pagare gli interessi sul debito pubblico e non subendo piu’ il ricatto sul debito, e sullo spread.
MA FACCIAMO I CONTI
Oggi paghiamo 400 MLD di eu di tasse in eccesso col nostro sistema fiscale a fondo perduto, sono 555 eu mese a cittadino, 1.420 Eu mese a lavoratore, non sono pochi.
Oggi paghiamo 550 MLD di eu di eccesso fiscale rapportato alla fiscalità a scambio, sono 763 eu al mese a cittadino, sono 1.950 Eu mese a lavoratore.
Per ottenere la pressione fiscale al 42%, con un taglio netto di 400 MLD, i conti sono i seguenti :
Spesa Pubblica attuale 870 MLD – 192 MLD di eccesso fiscale sulla spesa pubblica (il 50% di 388 MLD di tasse complessive sulla spesa) = 678 MLD nuova spesa
Extragettito fiscale prodotto dai 400 MLD di taglio con le nuove aliquote 168 MLD, che sommato ai 192 MLD di risparmio delle tasse sulla spesa fa 360 MLD, che per arrivare a 400 si sommano 40 ML deficit, il 2,3% del Pil che facciamo tutti gli anni = 400 MLD Pareggio di bilancio con defiti 2,3%.
Il deficit si fa solo il 1° anno, nel 2° si ripaga il deficit dell’anno precedente con l’avanzo, dal 3° anno in poi si va in avanzo di gettito di continuo, avendo il volano dell’economia preso velocità che aumenta anno con anno.
Per ottenere la pressione fiscale al 28% invece, con un taglio netto di 550 MLD :
Spesa Pubblica attuale 870 MLD – 282 di eccesso fiscale sulla spesa pubblica = 588 MLD
Extragettito fiscale (Su 550 MLD) 250 MLD + 282 MLD di risparmio spesa + 18 deficit = 550 MLD
LA MONETA
Dopo aver letto questo testo uno si rende conto di quanto poca influenza ha la Moneta sull’economia, se non per gli interessi sul debito pubblico che si pagano, 65 MLD, 8,46 volte meno dell’eccesso fiscale, che è lui il principale regolatore economico, gli interessi sono il 7,4% della spesa, l’eccesso fiscale il 63%.
La Moneta Bancaria privata a debito, ad interesse, ad usura, a titoli di stato, ci costa solo sulla parte del deficit, 3% anno massimo sul Pil, mentre l’eccesso fiscale, ci costa sul 100% del nostro denaro.
Ora provate a chiedervi chi vi propone Italexit, no Euro, No Ue, cosa realmente vi sta proponendo, senza spiegarvi quali sono i nostri veri problemi, quelli reali e le soluzioni, fisco, scuola, Inps, Esercito, Protezione civile, leva, statalizzazioni, utili di stato, e solo alla fine bisogna prendere in considerazione la moneta. Questi pseudo rivoluzionari vi propongono una cosa semplice, uno slogan, che non serve a nulla, che ci puo’ danneggiare molto pericolosamente, e che è quasi impossibile da realizzare, perché le ritorsioni valutarie sulla nostra moneta sarebbero disastrose. Qualcuno di questi politici, pseudo esperti di economia, pseudo rivoluzionari, vi ha mai parlato di ciò che vi ho parlato io ? Ma sono inetti, incapaci, ignoranti o semplicemente sono in malafede in cerca solo di consenso e di una poltrona, per poi riallinearsi all’elite, ai potentati, al sistema come hanno fatto i vari Salvini, Borghi, Bagnai, Rinaldi, Siri, Meloni, Berlusconi, Grillo e tutta la compagnia briscola a perdere? Qualcuno negli anni ’90 urlava Basta Tasse, che poi si è trasformato in No Euro, che poi si è trasformato in Italexit.
E’ ovvio che se la moneta non è di tua proprietà, di proprietà popolare, di proprietà pubblica è un problema, oltre che essere un crimine, ma pochi sanno che la nostra sovranità monetaria l’abbiamo persa perdendo la seconda guerra mondiale, dalle AMLire americane in poi, dal 1944 in poi, non nel 1981 col divorzio Banca centrale Tesoro, che sono solo cambiate alcune regole della compravendita dei titoli di Stato, e non nel 2002 col passaggio alla moneta unica Euro. La nostra vecchia lira era una moneta Bancaria, quindi privata, a debito, ad interesse, ad usura, per averla non era possibile stamparla direttamente col Tesoro ma era necessario emettere titoli di stato, venderli, e prendere a prestito il denaro ricavato dai soggetti privati, esattamente come si fa oggi con l’Euro, mettendo questo denaro a Debito Pubblico.
Dove c’è debito pubblico e dove ci sono titoli di Stato non vi è sovranità monetaria, mai, perché la Moneta è privata, bancaria.
Solo le nostre 500 Lire in carta, erano Moneta Pubblica, di proprietà popolare, il biglietto di stato a corso legale, stampato direttamente dal Tesoro senza l’emissione di titoli di stato, a credito, senza fare Debito Pubblico, ma copriva una minima parte del denaro circolante, ci compravi il gelato.
Io capisco che fare deficit per dover realizzare infrastrutture, per rimettere in sesto il territorio, è un problema senza la tua moneta, ma non siamo la Germania a fine prima guerra mondiale, che aveva tutto distrutto ed era piena di debiti, che doveva ricostruire tutto senza industrie e produzioni, e che risolse tutti i suoi problemi in soli 4 anni con la Moneta Cambiale Mefo, legata al lavoro, 1 Mefo = 1 h di lavoro. Queste cose si possono pagare con l’avanzo sul gettito, sei hai gente con gli attributi all’economia, ma sei fai deficit, perche ti mancano sempre i soldi sulla spesa corrente, e non riesci, non sei capace a fare gettito, continui ad aumentare le tasse pensando di risolvere la situazione in quel modo, non rendendoti conto che la pressione fiscale è già ad un livello folle e ciò che devi fare è l’esatto contrario di quello che stai facendo, sei solo un cretino.
Questo vale anche per tutti i trattati, il pareggio di bilancio e molto altro.
Per questo motivo, solo dopo avere ripreso l’economia per i capelli, la credibilità economica, politica, militare, di popolo, di nazione, nessuno ti vieta di coniare una Moneta Pubblica solo interna, a protezione di eventuali ripercussioni, speculazioni e ritorsioni valutarie, solo elettronica, perché non contemplata dai trattati internazionali come la Moneta fisica, carta e metallo, inserirla in maniera parallela e in sovrapposizione all’Euro, coi conti correnti a doppia valuta, Euro/Lira.
In questo modo le imprese potranno comprare la materia prima in Euro, con la stessa moneta dei loro competitors esteri, allo stesso prezzo di prima, che è di circa il 3/6% del prezzo del prodotto finito, trasformarla in casa con la Lira, a tassazione 8% invece che 64,8%, rivendere il prodotto finito Made in Italy all’estero, in Euro, al 60/70% del prezzo attuale, incamerando il 40% del utile in piu’, incamerando tonnellate di valuta estera, per poi spenderla in altra materia prima o beni di necessità esteri, senza subire cambi di moneta sfavorevoli, ma neppure favorevoli, come sostiene qualche pseudo economista, perché io preferisco avere un costo di trasformazione tassato 8% invece che 64,8%, piuttosto che avere qualche punto percentuale di vantaggio sulla svalutazione monetaria, per poi andare a pagare però la materia prima piu’ cara.
Oltretutto l’Euro, è una Moneta continentale a contrasto del Dollaro, per non subire il fatto che siccome è sempre stato imposto il Dollaro per gli scambi internazionali sulle materie prime, la Fed. Res. Usa, poteva stampare moneta a vanvera, coperta dal valore dei numerosi scambi internazionali di beni e servizi, stampava soldi e comprava, come fa oggi con la Cina, paga tutto con titoli di Stato americani in dollari, difatti gran parte del debito americano è in mano ai cinesi per questo motivo. Quindi ogni Stato dovrebbe avere una propria moneta interna, gestita dal Tesoro e un sistema di Banche Pubbliche, e poi utilizzare per gli scambi internazionali la propria moneta continentale, Dollari, Euro, MFAfrica, CNY, Dollaro Australiano.
Queste sono le soluzioni tecniche, per la nostra economia e quella internazionale. Ovviamente sono necessarie regolamentazioni internazionali, perché non devono esserci Stati che si prendono tutto, tutti i mercati, come Cina, Usa, India, come Giappone, Germania, ogni nazione deve esportare ciò che sa fare meglio, che siano materie prime, produzioni economiche, di qualità, prodotti agricoli, turismo, senza esagerare, ed importare produzioni e materie prime dagli altri, perche anche gli altri hanno il diritto di mangiare, di sopravvivere, di vivere. Quindi in base al tuo territorio, alla tua popolazione, alle tue capacità creative e produttive, non potrai superare determinati livelli di Pil, che per il tuo status sono esagerati.
Io compro un auto giapponese e gli vendo i nostri tonni, io compro cianfrusaglie cinesi e gli vendo la nostra moda, io compro le spezie indiane e gli vendo macchinari tessili, io compro la Cocacola americana e gli vendo il vino italiano, io compro la birra tedesca e gli vendo gli spaghetti ed il pomodoro, o compro materie prime in Africa e gli vendo i macchinari per dissalare e depurare l’acqua del mare, le pompe per pescarla dai pozzi, e cosi via.
E poi, non è vero che se tutti consumassero come noi, il pianeta esploderebbe, come affermano gli pseudo economisti, se consumi e produzioni fossero indirizzati all’ecologia, all’ambiente, alla sostenibilità, piantare alberi, ripristinare boschi e foreste, risistemare il territorio, depurare l’acqua dei fiumi e del mare, ripopolare di pesci mari e fiumi, laghi, depurare l’aria dell’atmosfera, piu’ ossigeno dalle piante meno CO2 dagli allevamenti, dalla combustione fossile, consumare piu’ vegetali, meno carne e pesce, meno cereali e carboidrati, meno zuccheri, che devastano i territori, devastano l’ambiente e che sono veleni per il nostro organismo. La questione è solo politica, ma le questioni politiche le discutano altri, anche quelli che dicono che le questioni tecniche non contano, ma conta la mentalità, il rispetto e l’amore verso il prossimo, si è vero ma, se i popoli rimangono senza conoscere le questioni tecniche, di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato per loro, pensando che questa realtà sia giusta, senza conoscere i veri problemi e le soluzioni tecniche, con chi e cosa se la possono prendere, contro chi potranno mai fare una rivoluzione, contro il vicino di casa che ha l’auto e la moglie piu’ bella, invece di non votare piu’ coloro che gli raccontano balle dalla mattina alla sera?

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