La storia di una delle più lunghe allucinazioni collettive

Donne volanti si trasformavano in corvi, fantasmi e animali misteriosi

Era LSD

Questa è la storia di una delle più lunghe allucinazioni collettive da LSD mai sperimentate.
Alicudi è una sperduta isoletta nell’arcipelago delle Eolie in Sicilia. Quella che oggi è una tranquilla meta turistica, dal 1902 al 1905 è stata teatro di misteriosi eventi.
Gli abitanti dell’epoca hanno sempre testimoniato di aver visto donne volanti che si trasformavano in corvi, fantasmi e animali misteriosi che sparivano nel nulla. La spiegazione che si davano era (molto razionalmente) quella di essere incappati in qualche maledizione, imparando ben presto a convivere con queste oscure presenze.

Alicudi

La realtà che è emersa è ben più sorprendente di qualsiasi ipotesi mai fatta! È stato scoperto che in quei 3 anni gli abitanti producevano pane utilizzando farina di segale infetta dal fungo Claviceps purpurea.
Questo ectoparassita produce naturalmente l’acido lisergico, il principio attivo alla base dell’LSD. In pratica, tutti gli abitanti di questa remota isola assumevano dosi regolari di LSD quotidianamente per 3 anni.

Chiamatele pure favole, ma il fatto è che ancora oggi, queste, continuano a incuriosire studiosi, ricercatori, media e turisti di tutto il mondo. Ma una in particolare spicca tra tutte: Il pane di segale di Alicudi che provocava allucinazioni. La storia ormai famosa – che è stata esaltata dalla stampa internazionale ed è stata oggetto di più di un documentario e di un telegiornale – racconta di involontari trip da LSD di massa sull’isola causati dai pani locali. A quanto pare, il pane è stato “accidentalmente” addizionato di segale claviceps purpurea, un fungo più comunemente noto come “ergot”, l’elemento base della droga LSD prima che venisse sintetizzata scientificamente nel 1938. Si dice che mangiare la segale nel pane quotidiano abbia mandato l’intera isola in fibrillazione dal 1902 al 1905 (anche se altri sostengono che la cosa sia andata avanti per decenni), durante la quale gli abitanti furono testimoni di straordinarie visioni ed esperienze soprannaturali.

È strano, certo, ma la cosa più strana è che, ancora oggi, gli abitanti di Alicudi non solo sono riluttanti a parlare della questione della segale, ma molti negano categoricamente che questo evento sia accaduto.

La maggior parte degli studiosi, dei ricercatori e dei medici professionisti, ritiene che la “segale pazza” sia l’unica spiegazione logica per la serie di eventi e avvenimenti soprannaturali sull’isola che sono stati documentati nel corso della storia. Essi ritengono che la segale infetta fosse il risultato della scarsa igiene, dell’isolamento e della povertà dell’isola, che comportava la scarsità di cibo e il consumo di cereali infetti da funghi. Tra questi c’è Elio Zagami, noto psicoanalista di origine alicudese, che ha documentato come le donne del villaggio cucinassero in comune il pane allucinogeno ogni mattina; il pane veniva poi consumato da tutte le famiglie dell’isola.

Allucinazioni di massa, ipnosi e isteria che causano visioni di streghe e fattucchiere volanti (note come mahare), fantasmi e uomini che si trasformano in asini è ciò che segue la colazione, il pranzo e la cena.

Alcuni abitanti del luogo, però, non sono d’accordo. Ho scoperto subito la forte smentita dell’evento dopo aver chiamato uno dei pochi punti di accoglienza turistica dell’isola, per chiedere se qualcuno fosse più informato sull’argomento. Il portiere ha insistito, in quello che mi è parso un turbinio di dissensi con qualche imprecazione, che la storia è assolutamente non vera. Non voleva discuterne. Ha riattaccato il telefono. Ho chiamato un altro posto, stessa risposta. Sembrava esserci uno strano codice di silenzio intorno a questo argomento. Molto curioso, non vi pare?

E poi ho incontrato Marilena Macrina Maffei. L’antropologa, autrice e ricercatrice di cultura marina entra nella mia orbita nel momento esatto in cui mi ritrovo a girare in un vuoto profondo, buio, di segale cornuta. Maffei ha trascorso anni vivendo e lavorando nelle Isole Eolie e ha pubblicato numerosi libri e articoli accademici riguardanti le tradizioni narrative e l’etnografia delle persone, delle terre e delle acque della regione. Due dei suoi libri sono di particolare interesse: “La danza delle streghe. Cunti e credenze dell’arcipelago eoliano” (2008) e “Donne di Mare. Una storia sommersa dell’arcipelago eoliano” (2013). Maffei ha iniziato la sua ricerca sulle isole nel 1981 e ha lavorato anche a una serie di documentari per i quali ha registrato, in prima persona, storie familiari di eventi ed esperienze soprannaturali narrate direttamente dalla bocca degli abitanti di Lipari e Alicudi. Per la Maffei, la storia del pane di segale è una “fake news”.

L’autrice spiega che si tratta di un approfondimento della cultura e delle tradizioni dell’arcipelago eoliano, spesso storicamente legate al soprannaturale. Secondo la Maffei, la storia del pane di segale è stata inventata come mezzo per spiegare queste narrazioni fantastiche. Una di queste storie che le è stata ripetutamente raccontata dagli abitanti di Alicudi è quella di donne che vivevano una doppia vita come streghe senza che nessuno lo sapesse. Ogni notte, ungevano i loro corpi nudi con un unguento magico e volavano attraverso il mare fino alla vicina Palermo, alla Calabria continentale o a Napoli. Maffei ha registrato versioni simili di questa storia nelle altre isole Eolie: Lipari, Salina, Vulcano, Panarea e Filicudi.

Note e fonti

Alicudi e la più lunga allucinazione collettiva di Lsd «Il pane fatto con la segale cornuta non spiega tutto»

C’è qualcosa nel pane? La storia del pane all’LSD di Alicudi

https://www.lonelyplanetitalia.it/articoli/arte-e-cultura/alicudi-fantasmi-allucinazioni

 

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