Nelle ultime 24 ore la città di Odessa, in modo particolare il porto è stato il bersaglio di un potente attacco delle forze armate russe. Missili da crociera, aria-aria e droni hanno colpito i bersagli, distruggendo depositi e strutture per il commercio portuale. Non ci sono notizie precise ma l’attacco ha coinvolto più aree dell’Ucraina. Un forte boato , rilanciato da alcune agenzie di informazione turche, proveniva dalle prossimità di un albergo, probabilmente occupato da mercenari stranieri pagati per combattere tra le fila del governo di Kiev.
Odessa è quasi precipitata nel buio totale, dall’inizio del conflitto, quello di stanotte è stato l’attacco più intenso diretto alla città e al porto ma anche questa sera, gli allarmi e i boati non si fermano. L’attacco a Odessa e dintorni continua.
A seguito della conferma da parte del Cremlino di non voler espandere ulteriormente l’accordo sul grano, il presidente Zelensky e suoi collaboratori, freneticamente, continuano a “provocare” convincere paesi della Nato, Stati confinanti a fare di più. In modo particolare, non cessano le pressioni degli Usa e dell’Ucraina verso la Georgia, nel piano della Nato dovrebbe essere il secondo fronte di guerra per sfiancare ulteriormente la Russia. Nel caso del blocco navale, Kiev ha chiesto alla Turchia di farsi carico della protezione delle navi ma non c’è stato alcun assenso da parte delle autorità turche rispetto alla proposta di proteggere le navi commerciali, “troppo pericoloso” ha dichiarato un funzionario dell’ufficio della presidenza.
Dall’Ucraina fa eco la voce di Zelensky e suoi collaboratori per la continua litania e richiesta di armamenti e una serie di dichiarazioni ufficiali non commentabili. Dall’inizo del conflitto, la presidenza ucraina e altri esponenti del governo di Kiev non hanno mai abbandonato l’idea di trovare un sistema, una scintilla per provocare e fare entrare in guerra, in modo particolare i alcuni paesi confinanti. Ci sono sempre più conferme della preparazione di un certo numero di militari, forse una battaglione composto da militari polacchi, stranieri e ucraini, pronto ad essere impiegato nell’Ucraina dell’est. Questo conflitto in alcun sue parti è molto chiaro, leader della Nato e alleati con l’ucraina, molte volte fanno dichiarazioni ufficiali in merito a decisioni importanti, come l’invio di nuove armi ma le armi erano già da settimane nei depositi ucraini.
Kiev lancia appelli accusando la Russia di voler affamare e creare una crisi alimentare a livello mondiale. Come è da copione, la stampa italiana e non solo, rilanciano a gran voce le richieste del presidente Zelensky.
Il blocco navale scatterà questa notte alle ore 00:00 e coinvolgerà i porti di Odessa, Mariupol, Berdyansk, Chornomorsk, Yuzhny, Mykolaiv e una vasta zona del Mar Nero. Non è stata indicata una data per la fine del blocco ma resta una possibilità per l’Occidente, la Russia è ponta a rivedere la sua posizione se ci saranno risposte in merito agli accordi sul grano, a oggi non rispettati.
Dal fronte di guerra
Le sirene dell’allarme si odono sempre più frequentemente e in tutto il territorio dell’Ucraina.
Le forze armate di Kiev continuano a lanciare piccoli e grandi gruppi, mezzi e uomini contro le difese russe in direzione di Orekov, nel settore di Zaporozchye. Sostenuto dal fuoco intenso dell’artiglieria ucraina nel tentativo di sfondare la prima linea di difesa russa ma l’utilizzo dei droni, sempre in volo, segnala ogni movimento e la posizione, permettendo all’artiglieria russa di colpire in modo preciso e respingere questo ulteriore attacco.
Nel settore di Lugansk e Kharkov, l’esercito ucraino ha ordinato il ritiro di alcuni reparti dalla zona forestale e questo ha permesso un avanzamento delle truppe russe anche in profondità. Il ritiro a seguito di forti battaglie ma l’avanzata russa porta un numero magiore di uomini e mezzi, sostenuta da un fuoco insistente dell’artigliera e anche dal supporto aereo.
Con un improvviso contrattacco, le forze armate russe ora controllano un’area molto ben difesa dall’Ucraina nel settore di Kleshcheevka manon ci sono ancora informazioni se la posizione russa potrà resistere ad eventuale contrattacco delle forze armate ucraine.
Anche sul altre zone dell’enorme fronte di guerra, oltre alla segnalazione di duelli di artiglieria, le forze armate russe, avanzano lentamente su tutto il fronte.
La diplomazia
Non è ancora del tutto ufficiale e forse anche prematura la non partecipazione del presidente della Russia Putin alla prossima riunione dei paesi Brics in SudAfrica. Per la Russia, l’eventuale arresto di Punti equivale ad una dichiarazione di guerra e Cyril Ramaphosa, presidente dell’SudAfrinca ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di portarsi la guerra a casa. Entrambi i presidenti, condividono la scelta di un incontro in video conferenza.
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