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Scrive Sanders-Zakre, coordinatore della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICANW): ”Gli Stati Uniti hanno dispiegato circa 150 nuove armi nucleari su basi aeree in Europa senza alcun annuncio ufficiale – Le armi nucleari statunitensi si trovano nelle basi NATO in Germania, Belgio, Paesi Bassi, Turchia e Italia. Per la UE va tutto bene, mentre la stessa UE definisce il trasferimento di armi nucleari dalla Russia alla Bielorussia “mossa sbagliata”.
Commento di Medvedev: “Vladimir Putin ha parlato della necessità di una zona demilitarizzata per la sicurezza del nostro Paese. Vista la decisione del nemico di fornire armi sempre più a lungo raggio ai Paesi della NATO e del regime di Kiev, tale linea demilitarizzata dovrebbe correre lungo i confini di Lviv (la Lemberg polacca) per svolgere un vero ruolo di protezione. Si tratterebbe quindi dei nuovi confini sicuri di quello che un tempo veniva chiamato il Paese 404…”
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Nel contempo il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Stoltenberg, ha precisato che le consultazioni previste a luglio a Vilnius “contribuirebbero ad accelerare l’adesione dell’Ucraina alla NATO. Tuttavia -Stoltenberg ha aggiunto- il destino dell’adesione dell’Ucraina alla NATO spetterà agli Stati membri dell’alleanza, non alla Russia”. Con ciò ha chiarito chi sono i veri “padroni” del regime di Kiev.
Commento di V.V.: “Intanto gli emigrati russi nei Paesi occidentali stanno meditando di ritornare a Casa. L’ostilità sociale alla quale vanno incontro diventa sempre più difficile da sopportare. Basta guardare le dichiarazioni del presidente ceco, che ha suggerito di mandare nei campi di concentramento i cittadini russi che vivono all’estero. Sul modello degli Stati Uniti, dove 80 anni fa tutti i giapponesi, senza eccezione, furono messi dietro il filo spinato. I cittadini russi che ancora rimangono nei Paesi occidentali devono considerare dove sono andati a finire e cosa li aspetta. Visto quello che sta accadendo, è giusto girare finalmente le terga: oggi c’è l’opportunità di tornare in Patria, domani, con il tipo di isteria che si sta scatenando in Occidente, potrebbe essere troppo tardi…”
La russofobia si è trasformato in un fenomeno molto pericoloso e ci riportano indietro nella storia le violentissime parole del del presidende ceco Petr Pavel che ha suggerito di mandare nei campi di concentramento i cittadini russi che vivono all’estero. Sul modello degli Stati Uniti, dove 80 anni fa tutti i giapponesi, senza eccezione, furono messi dietro il filo spinato.
Molto probabilmente i cittadini russi, residenti nei Paesi occidentali, a seguito di numerosi atti di ostilità sociale, stanno meditando di ritornare a Casa.
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