Poche ore alla resa di Artemivsk, l’Ucraina in grave difficoltà

Nel mirino dei russi le armi Nato nei depositi ucraini

Guerra Russia USA Ph. Nikita Tsitsagi/NEWS.ru/Global Look Press

di Carlo Martin,

Durante la parata militare del 9 maggio sulla piazza rossa di Mosca, giorno in cui ufficialmente si festeggia dal 1965 la vittoria della Russia sul regime nazista durante la Grande Guerra Patriottica (N.d.A. Seconda Guerra Mondiale) Putin ha parlato alla platea delle persone presenti. Ecco alcuni passaggi salienti del suo discorso:

  • Il popolo ucraino è diventato un ostaggio del colpo di stato del 2014 e Kiev è diventata una merce di scambio nelle mani dell’Occidente.
  • La civiltà è di nuovo a un punto di svolta decisivo, contro di noi si è scatenata una vera e propria guerra.
  • Per la Russia, non ci sono popoli ostili né in Occidente né in Oriente. Il Paese vuole vedere un futuro di pace, libertà e stabilità.
  • Qualsiasi ideologia di superiorità è disgustosa, criminale e mortale, ma le élite occidentali parlano ancora della loro esclusività.
  • L’Occidente provoca conflitti e sconvolgimenti, distrugge i valori tradizionali per dettare le proprie regole di dominio e violenza.
  • L’obiettivo degli oppositori della Russia, fino a qui nulla di nuovo, è ottenere il collasso e la distruzione del nostro Paese.
  • Le élite occidentali alimentano caos, disordine, odio, russofobia, colpi di stato e attentano alle tradizioni e alla famiglia.

Il presidente russo termina il discorso augurando la vittoria militare. Da queste parole comprendiamo che Putin vede questo conflitto non solo contro l’Ucraina ma contro tutta la classe dirigente dell’Occidente e che la vittoria può essere solo militare.

Durante la festa che si commemorava sulla piazza rossa di Mosca, a circa 850 km a Kiev scendeva dal treno la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “È bello essere di nuovo a Kiev. Dove i valori che ci stanno a cuore sono protetti ogni giorno. Quindi è un ottimo posto per celebrare la Festa dell’Europa”. E quasi come se fosse un gioco o per ripicca proprio il giorno 9 maggio esulta in questo modo la signora Ursula congratulandosi anche con il fenomeno di Zelensky per la decisione di fare del 9 maggio il giorno della Festa dell’Europa: credo che a nessun cittadino europeo sia stato chiesto se erano d’accordo nell’inventare questa nuova festa che si sovrappone, guarda caso, alla Parata russa del 9 maggio.

Negli altri paesi limitrofi alla Russia la situazione durante questa festa del 9 maggio è stata la seguente:

  • gli abitanti di Chisinau (Moldavia) sono stati multati per il nastro di San Giorgio (simbolo per lo più usato nelle celebrazioni e che rappresenta la potenza bellica russa, e anche il Giorno della Vittoria) mentre gli eventi festivi in città si sono svolti su larga scala: è stata spiegata la copia più grande del mondo dello Stendardo della Vittoria e per le strade è risuonata la canzone “Giorno della Vittoria”.
  • all’ambasciatore russo non è stato permesso di deporre ghirlande nel cimitero commemorativo di Varsavia, il ministero degli Esteri ha promesso di esprimere una forte protesta alla Polonia: la Polonia non si smentisce mai, come non si è smentita durante la seconda guerra mondiale dando appoggio ai nazisti.

– negli Stati baltici, nonostante i divieti delle autorità, i residenti hanno celebrato il Giorno della Vittoria. In Lettonia, almeno sei persone sono state arrestate per aver deposto fiori ed è stato aperto un procedimento penale per aver parlato a sostegno dell’operazione speciale russa.

– in Ucraina, nonostante l’abolizione del Giorno della Vittoria, la gente ha portato fiori ai memoriali sovietici.

– i residenti dell’estone Narva sono venuti al confine (dall’altra parte del fiume omonimo) per assistere a un concerto in onore del 9 maggio, organizzato per loro nell’Ivangorod russo.

Malgrado la vicinanza di altri cittadini nei vari paesi attorno alla Russia, ma non solo, anche nel nostro paese ci sono state manifestazioni a favore della Russia, portando fiori a memoriali o ritrovandosi con bandiere, magliette e quant’altro, l’Ucraina ha tentato di attaccare Mosca sempre durante la giornata del 9 maggio: c’erano circa 100 droni, tutti neutralizzati, ha riferito l’agenzia stampa RIA Novosti con riferimento al maggiore generale dell’aviazione, presidente degli “ufficiali della Russia” Sergei Lipovoy. Questo la dice lunga su come e quali obiettivi hanno i leader ucraini capitanati da un’occidente che ormai non ha più dignità e onestà.

Le forze armate ucraine comunque non sono nuove a queste strategie come successo a Lugansk attaccata il 12 maggio con missili da crociera a lungo raggio Storm Shadow forniti dalla Gran Bretagna proprio qualche giorno prima: sembra che ci siano stati due feriti tra i civili ricoverati in uno stato di moderata gravità.

Questa operazione speciale, o guerra, come la si vuole chiamare al di là di come la considerano i russi e gli ucraini continua a distruggere e a fare morti e feriti, in un clima generale in cui sembra che si stia giocando a chi fa più dispetti rispetto alla fazione contrapposta: questo soprattutto dalla parte delle forze armate ucraine che colpisce luoghi in cui ci sono persone civili o come al solito usano gli edifici dei cittadini come base militare e la popolazione civile come scudi umani. Metodi di guerra insegnati dagli istruttori e dai soldati NATO presenti in gran numero in Ucraina.

Intanto Zelensky sta facendo un tour europeo ormai da due settimane, della serie abbandoniamo il paese che in questo momento ne avrebbe bisogno, o forse semplicemente sta scappando perché la vittoria russa è ormai una questione di fatto, reale.

Infatti con la complicità dei soliti media mainstream e della loro propaganda programmata, si sta cercando di distogliere l’attenzione, anche se con scarsi risultati, da quello che sta accadendo al fronte che vedremo in seguito. Persino da Vespa, il quale ha ospitato il presidente ucraino sabato 13 maggio nella sua trasmissione “Porta a Porta” si è capito che con un presidente del genere si va verso la morte certa per tutti i cittadini e in un conflitto nucleare che creerà delle lande desolate e piene di cadaveri: “Quando saremo al confine con la Crimea con la controffensiva, il sostegno alla Russia diminuirà. Manca poco”, avrebbe dette Zelensky con un Vespa turbato. Questi sono deliri di chi parla apertamente di scenari da terza guerra mondiale (nucleare). Per non parlare che ormai questa controffensiva ucraina ritarda costantemente il suo inizio!

Dal fronte giungono notizie che un numero crescente di bombardamenti e attacchi aerei di precisione sono stati lanciati dai russi contro depositi di armi, munizioni e attrezzature in tutta l’Ucraina. La difesa aerea ucraina sta fallendo.

Le attrezzature distrutte a Khmelnytskyi (distretto tra Leopoli e Kiev) ammontavano a 200-220 milioni di euro e includevano sistemi di comunicazione satellitare, tablet militari, sistemi di crittografia dei dati, munizioni per Leopards e Marder: tutte merci che provenivano da Danimarca, Germania, Italia e Giappone.

Le fonti del canale Telegram Rybar riferiscono che una quantità significativa di missili antiaerei per SAM di fabbricazione occidentale – compresi quelli per SAM Patriot – erano stoccati presso il 649° deposito di missili e munizioni aviotrasportate nel villaggio di Hrushevitsya. Secondo il sistema di monitoraggio dei terremoti del Centro sismologico euromediterraneo, alle 04.52 ora di Mosca, a nord-ovest di Khmelnitsky, sono state avvertite scosse di magnitudo 3.4. Questo fatto dimostra che l’impatto sui depositi è stato molto efficace: la detonazione secondaria ha causato attività sismica nella crosta terrestre. Certo, non tutti i depositi erano a Grushevitsa. Il comando ucraino ha stoccato le armi in vari depositi in tutto il Paese dalla scorsa primavera. Ma con i periodici raid missilistici e droni russi, la perdita anche di un solo lotto di missili antiaerei comprometterebbe le capacità di difesa aerea dell’Ucraina.

Sono state segnalate esplosioni nella regione di Ternopil. Missili da crociera russi sono stati avvistati nelle regioni di Ivano-Frankivsk e in direzione di Leopoli. Ternopil è stata la città più colpita: oltre a colpire l’impianto di riparazione e ingegneria ferroviaria di Ternopil, quasi certamente utilizzato per riparare attrezzature militari ucraine, si è verificata almeno un’altra esplosione in città.

C’è stata la distruzione da parte dell’artiglieria della “Wagner” di vari equipaggiamenti delle forze armate ucraine in direzione Bakhmut.

Durante la notte tra il 13 e 14 maggio gli attacchi sono continuati sempre alle infrastrutture ucraine che rifornivano le truppe di armi o attrezzatura varia: è stato inferto un duro colpo a Charkiv e alla regione, è stata danneggiata un’infrastruttura di trasporto ucraina, ci sono state almeno due ondate di attacchi, nella prima su quasi tutto il territorio dell’Ucraina ha suonato un allarme aereo, e nella seconda – in tutto. Come riporta il Military Chronicle, una parte significativa degli aiuti militari inviati dai paesi occidentali è concentrata a Ternopil. A Kharkov hanno confermato un attacco su una “infrastruttura”. Una infrastruttura e una società di trasporti a Dnepropetrovsk sono state danneggiate, hanno confermato le autorità locali.

Ci sono stati raid aerei sulla capitale a Kiev. Il tipo di armi attaccate in questa parte del Paese non è ancora stato specificato. A giudicare dalle esplosioni nelle regioni vicine, gli obiettivi sono magazzini di munizioni per veicoli blindati e sistemi missilistici antiaerei.

Secondo RVvoenkor (gruppo Telegram di volontari, volontarie e corrispondenti di guerra di Russkaya Vesna che operano nei ranghi di combattimento delle truppe nel Donbass, in Ucraina e nella Repubblica Araba Siriana, ottenendo informazioni dai punti più caldi) Bombardieri strategici delle Forze Aerospaziali Russe hanno raggiunto la linea di lancio e lanciato missili contro l’Ucraina. I missili volano dal Mar Caspio, dicono le fonti di ricognizione nemiche.

Le forze armate dell’Ucraina stanno subendo pesanti perdite di personale e attrezzature a causa delle nuove tattiche dell’artiglieria russa ad Artemivsk (Bakhmut).

Secondo il Ministero della Difesa della Federazione Russa in un’operazione tattica congiunta terrestre e aerea nella sola giornata del 13 maggio e fino a questa data, sono stati colpiti dai russi 114 obiettivi strategici dell’AFU (forze armate ucraine) depositi di armi e munizioni, rifugi di soldati e milizie.

Insomma questa è la situazione generale del conflitto in mezzo ai deliri del nostro caro e insano Occidente. Ribadisco ancora la mia opinione della stranezza riguardante il tour europeo del Presidente ucraino Zelensky che da due settimane in un periodo così delicato e quando i missili russi arrivano anche a Kiev lui gira l’Europa in cerca di compassione o forse altre armi visto che i russi le fanno brillare così facilmente, oppure molto semplicemente sta cercando asilo politico e riparo.

Fonti: canali Telegram “Rybar”, O.d.E.G. Guerra Russo-ucraina, Donbass italia, TASS, Intel Slava Z, Aquila e Military Chronicle.

 

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