di Carlo Martin,
Ne avevo già parlato in un mio precedente articolo (https://www.sovranitapopolare.org/2023/02/02/arriva-la-tregua-russo-ucraina/) ma dopo le dichiarazioni dell’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett è d’obbligo ritornare sull’argomento anche per dare le giuste responsabilità a chi ha interessi che il conflitto continui in eterno.
L’ex Primo Ministro israeliano, nel corso di un’intervista pubblicata su YouTube (https://youtu.be/qK9tLDeWBzs), ha affermato che i negoziati sulla pace in Ucraina sono stati interrotti a causa dell’Occidente. Lo scorso marzo (2022) Bennett aveva preso parte al processo di negoziazione in veste di mediatore. Secondo lui, i vertici dei paesi occidentali, al posto di cercare un compromesso e negoziare la pace hanno deciso di sconfiggere Putin. “Tutte le mie azioni sono state concordate nei minimi dettagli con gli Stati Uniti, la Germania e la Francia. Ma essi hanno interrotto i negoziati”, ha detto Bennett. Ha affermato inoltre che dopo aver incontrato Putin all’inizio di marzo 2022 e aver ricevuto rassicurazioni sul fatto che la Russia non avrebbe ucciso Zelensky, egli ha telefonato al presidente ucraino, “il quale si nascondeva in un bunker segreto”, comunicandogli la promessa di Putin. “Dopo due ore il presidente Ucraino è tornato nel suo ufficio e ha registrato un video-selfie in cui ha pronunciato «non ho paura»”, ha ricordato l’ex Primo ministro (fonte youtube https://www.youtube.com/watch?v=pHbE88guN7Q). Bennett ha anche rivelato il segreto di quasi 20 bozze dell’accordo tra Russia e Ucraina: ha affermato che sono state preparate almeno 17 bozze dell’accordo tra Mosca e Kiev, ma i paesi occidentali hanno violato il corso dei negoziati tra la Russia e Ucraina. “Avevamo 17-18 bozze. Nessuna di esse è stata resa pubblica”, ha detto l’ex primo ministro israeliano. “Quello che sta accadendo in Ucraina è stato il risultato dell’intenzione di Kiev di aderire all’Alleanza del Nord Atlantico”, ha ammesso sempre l’ex primo ministro. Durante i contatti nella fase iniziale dell’operazione speciale, Zelensky era già pronto ad abbandonare l’idea di aderire all’alleanza. “L’intera guerra è avvenuta a causa del loro desiderio di aderire alla NATO, e poi Zelensky ha detto: “Respingo questa idea”, continua Bennett. Tuttavia, ha aggiunto, i paesi occidentali hanno interrotto i negoziati. Altre dichiarazioni e elementi salienti possono essere trovati su un articolo del 5 febbraio 2023 del “The Jerusalem Post” al seguente link https://www.jpost.com/international/article-730603.
Queste dichiarazioni dovrebbero innescare delle domande da parte delle persone che leggono: la Russia sarebbe stata disposta a un piano di pace, solo che l’idea di distruggere Putin (e che mi pare non stia per nulla funzionando) ha prevalso con i soliti toni e superiorità divina che ha sempre contraddistinto l’Occidente.
Secondo i media turchi, citando le stime dei servizi segreti israeliani, recentemente hanno pubblicato le cifre delle perdite delle parti nel conflitto in Ucraina:
Esercito ucraino: 157.000 (probabilmente inclusi 2.458 stranieri)
Forze armate russe: 18.480
Ecco la superiorità dell’Occidente, ecco la loro voglia di annientare Putin spiegata con i numeri. Un’Occidente che prima tira il sasso e poi si nasconde dietro le gonne della mamma per poi proporre pace, ma in realtà senza mai metterla in pratica. Siamo veramente alla frutta.
Chi ha voluto mettere i bastoni in mezzo alle ruote e bloccare i vari negoziati?
Che ruolo ha avuto la Gran Bretagna con la quale l’ex primo ministro Boris Johnson è stata sempre presente e pienamente accondiscendente al regime di Kiev? L’ex ministro è stato subito presente e in vari step nelle sue visite solitarie all’amico Zelensky.
Perché secondo l’ex primo ministro israeliano Bennett ci sono state una ventina di bozze di negoziati di pace? E perché non renderle pubbliche?
ATTENDIAMO RISPOSTE
Usciamo dall’argomento bozze di tregua di pace mai trasmesse e mai rese pubbliche per concentrarci a ciò che è successo a livello geopolitico nel mondo in questi giorni
- Il 5 febbraio c’è stato un massiccio attacco hacker in 120 paesi, colpita anche l’Italia: l’allarme è stato lanciato, prima fra tutti, dall’agenzia di stato sulla cybersecurity italiana. I primi ad accorgersene sono stati i francesi, probabilmente per l’alto numero di attacchi subiti poi tutti gli altri paesi tra cui l’Italia che, caso curioso, è la prima a dare l’allarme. Gli altri, compresi gli Stati Uniti si sono accodati dopo la segnalazione italiana. Credo che non ci siano precedenti nella storia per la dimensione dell’attacco. E non credo che siano stati quelli del WEF o altri “simpatici massoni” che prima propongono la moneta unica digitale e poi si fanno l’attacco da soli. Saremo proprio alla comiche di Fantozzi memoria. Si sta ancora indagando, per ora sembra che in Italia gli attacchi non abbiano colpito settori e aziende importanti. Attendiamo sviluppi.
- Il ministro della difesa ucraina Oleksii Reznikov si è dimesso come dichiarato il 7 febbraio, anche se la notizia girava in rete già alcuni giorni prima. Avrebbe lasciato l’incarico a seguito degli scandali che hanno colpito il suo dicastero. Zelenzky e Kiev continuano a perdere pezzi.
- Alcuni giorni fa il Ministro degli Interni turco in occasione di un incontro con dei funzionari americani ha dichiarato che gli Stati Uniti “devono alzare le loro mani dalla Turchia”. Aggiungo anche che la Turchia sta strizzando gli occhi ai BRICS (come anche da dichiarazioni del presidente cinese Xi Jinping) e che potrebbe uscire dalla NATO, per avvicinarsi appunto alla Russia.
- Nella notte tra il 5 e 6 febbraio un terremoto di magnitudo 7.8 della scala Richter devasta la zona tra Siria e Turchia. Si parla di oltre 7000 morti. Quasi 6000 edifici distrutti. Subito parte la macchina degli aiuti dalla Russia, nonostante la Turchia aiuti militarmente l’Ucraina. Anche l’Italia in prima linea con un team dei vigili del fuoco.
Il Primo ministro Benjamin Netanyahu distribuirà gli aiuti ai colpiti dal sisma visto che la Siria ha chiesto aiuto ad Israele. E’ la prima volta che Israele interviene con aiuti umanitari in Siria. Si aggiunge anche la Grecia alla corsa agli aiuti e la cosa curiosa è che la Grecia e Turchia son nemiche storiche.
E gli altri paesi? Le sanzioni imposte alla Siria dall’Unione Europea e Usa impediscono di inviare aiuti. Oppure diciamo che potrebbero fregarsene e per una volta essere umani! Ma forse è pretendere troppo.
Strano comunque che dopo le dichiarazioni del ministro degli interni turco a distanza di ore sia accaduto questo evento disastroso. Infatti la televisione turca afferma che forse il terremoto che si sta verificando in Turchia è causato da “mezzi artificiali”. Scienziati italiani asseriscono che la Turchia si è spostata di tre metri a causa del terremoto. Gli esperti affermano che la dimensione totale della faglia è di almeno 150 chilometri (quando il normale movimento è di pochi millimetri all’anno). Gli scienziati lo hanno definito un evento mondiale.
Si aggiunge alle dichiarazioni di indurre artificialmente i terremoti anche il deputato russo della Duma di Stato Yevgeny Fedorov che ha rilasciato la dichiarazione in una conversazione con @Putin_tg_Russia. Onde ELF (onde a bassa frequenza) e NICOLA TESLA docet. Seguiremo gli aggiornamenti.
- L’amministratore delegato di Bank of America, la seconda banca americana, ha dichiarato che la sua società ha iniziato a prepararsi a un eventuale default degli Stati Uniti sui propri obblighi di debito (https://amp.cnn.com/cnn/2023/02/06/investing/bank-of-america-ceo-brian-moynihan-debt-default/index.html). God Bless America, o meglio che Dio salvi l’America.
Dopo l’ampia carrellata di eventi, anche disastrosi, è mio dovere lasciare anche una speranza a chi legge. Siamo nel bel mezzo di accadimenti che voglia o no stanno stravolgendo il mondo, ma dalle immagini che provengono dalla zona del terremoto (sia esso indotto o naturale), dalle prese di posizione di aiuto anche tra paesi rivali mi sento di dire che la pace trionferà e arriveremo a un mondo più umano e più civile. Non disperiamo e resistiamo!
Sui fronti di guerra:
Direzione Nord Ucraina:
▪️ I comandanti ucraini della regione di Kharkiv hanno intensificato i turni di servizio in vista di una possibile offensiva delle forze armate russe. Lungo il confine, i droni da ricognizione ucraini cercano di scoprire i movimenti delle truppe russe.
▪️ Regione di Sumy. Le unità ingegneristiche ucraine equipaggiano ulteriori fortificazioni al confine.
▪️ Regione di Chernihiv, il comando ucraino rafforza le linee difensive e organizza l’installazione di campi minati nelle zone di confine.
La direzione di Starobelsk:
▪️ Sezione Kupiansky. Le truppe russe continuano a combattere alla periferia di Sinkovka. L’artiglieria delle forze armate russe sta colpendo concentrazioni di formazioni ucraine nel centro del villaggio.
Gruppi di sabotaggio e di ricognizione russi operano nei pressi di Borovaya e Vyshneve.
▪️ Nella zona di Liman lungo tutta la linea del fronte continuano i combattimenti di posizione i duelli di artiglieria. Il comando nemico sta pianificando un contrattacco con rinforzi vicino a Yampolovka.
La direzione Soledar:
▪️ Il settore Soledar. Le unità d’assalto russe stanno combattendo con le formazioni ucraine vicino a Vasyukovka e stanno avanzando verso le posizioni nemiche a sud di Razdolovka.
▪️ Bakhmut. Le truppe russe stanno assaltando le linee difensive ucraine nei pressi di Krasnaya Hora e Paraskoviyivka.
▪️ Combattimenti a Bakhmut: le unità d’assalto russe si spingono oltre le difese ucraine nelle parti meridionale, orientale e settentrionale della città.
▪️ Le unità russe stanno combattendo con il nemico vicino a Krasnyy. Il comando ucraino sta inviando altre forze nell’area nel tentativo di mantenere l’insediamento.
Alcuni rapporti indicano che le unità russe hanno sfondato la difesa ucraina tra Krasnyy e Stupochka, avvicinandosi a un tratto dell’autostrada Bakhmut-Konstantinovka.
Direzione Donetsk:
▪️ La sezione di Avdiivka, le squadre d’assalto delle Forze Armate russe hanno sloggiato le unità ucraine da due capisaldi dei plotoni vicino a Pervomayskoye.
▪️ Intensi combattimenti a Marinka: le forze russe stanno sfondando la difesa ucraina alla periferia sud-occidentale della città.
▪️ Le formazioni con cannoni e razzi d’artiglieria ucraine hanno bombardato aree popolate dell’agglomerato di Donetsk:
Nel distretto di Chervonogvardeyskiy, a Makiivka, è stata danneggiata una conduttura del gas ed è scoppiato un vasto incendio nel luogo di arrivo.
A Donetsk sono state colpite anche strutture civili nel quartiere Kirovsky: cinque civili sono rimasti feriti.
Direzione Zaporizhzhya:
▪️ I settori Orekhovsky e Polohovsky, il comando ucraino continua a rafforzare le linee difensive in preparazione di una possibile offensiva delle Forze Armate russe.
Fronte meridionale. Direzione Kherson:
▪️ Duelli di artiglieria continuano lungo la linea di contatto: le forze russe hanno colpito le concentrazioni ucraine intorno a Kherson, Zolotaya Balka e Kachkarovka.
A loro volta, le formazioni ucraine hanno bombardato Novaya Kakhovka: gli edifici residenziali e una sottostazione sono stati danneggiati e la città ha avuto problemi temporanei di alimentazione elettrica.
Nella notte tra il 7 e l’8 febbraio, le truppe russe hanno lanciato diversi attacchi contro le strutture delle forze armate ucraine a Kharkiv. I mezzi di difesa aerea ucraini sono stati ancora una volta impotenti, visto che almeno sei missili hanno raggiunto i loro obiettivi.
Le Forze Armate russe sono riuscite a colpire un deposito di munizioni ucraino situato sul territorio dell’impianto aeronautico di Kharkiv, nel distretto di Kievskyy della città.
Un grande incendio è scoppiato sul luogo dell’arrivo. La gente del posto ha riferito di una serie di piccole esplosioni che ricordano il suono della detonazione delle munizioni.
▪️ Alcuni rapporti suggeriscono che i capannoni industriali della fabbrica di aeroplani siano stati utilizzati per riprogettare, assemblare e modernizzare le munizioni dei bombardieri.
Potrebbe anche essere il luogo in cui i droni vengono revisionati e messi a punto prima di essere lanciati su obiettivi russi.
▪️Giorni fa, le truppe russe avevano già colpito le strutture nemiche a Kharkiv – in quell’occasione era stato colpito il punto di schieramento delle formazioni ucraine nell’edificio dell’Università nazionale di economia municipale Beketov Kharkiv.
Le Forze armate russe hanno colpito strutture nemiche nel distretto di Shevchenkivskyy della città e nelle vicinanze dell’insediamento di Pechenega.
Fonti: canali Telegram “Rybar”, O.d.E.G. Guerra Russo-ucraina, Donbass italia, ANSA e TASS.
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