di Carlo Martin
In questo continuo teatro in cui però si usano armi vere e i morti son reali, tutto scorre al suono “Vinceremo” gridato dall’attore Zelensky su degli sfondi non certo da prima linea e con la classica maglietta verde che ormai credo sia disegnata con il Photoshop così da sembrare sempre sgargiante, pulita e profumata.
La visita del 12 gennaio del ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Kiev, delinea un’Italia che sarà in prima linea per la ricostruzione dell’Ucraina: “Abbiamo creato i presupposti per il successo della conferenza dei primi di marzo sulla ricostruzione in Ucraina che si svolgerà a Roma e gettato le basi per una effettiva cooperazione industriale e commerciale. Il ministro Kubrakov ci ha illustrato le linee direttive del loro progetto per la ricostruzione, a cui parteciperanno le imprese italiane. E abbiamo garantito il sostegno dell’Italia in ogni consesso anche multilaterale. La disponibilità dei massimi vertici ucraini a incontrarci è, credo, un riconoscimento nei confronti del governo italiano: non tutti i ministri che vengono a Kiev incontrano il presidente”. I settori in cui l’Italia sarà più presente sono alta tecnologia, dell’aerospazio, della siderurgia e della metallurgia. Si è parlato anche di logistica: “Probabilmente interverremo in attesa che si possano pienamente recuperare i corridoi marittimi. Da parte nostra c’è l’impegno a cooperare sul corridoio terrestre numero 5 da Kiev al Nord-Est italiano, perché in qualche modo diventino loro porti quelli di Trieste e Venezia e la loro base logistica il quadrante Europa, con la più grande piattaforma del continente che si trova a Verona”.
“La ricostruzione dell’Ucraina ha una portata ed un significato che vanno ben oltre i soli interessi economici poiché si tratta di sostenere un paese che ha visto ledere la propria sovranità territoriale e di creare basi solide per concretizzare il processo di adesione all’Unione Europea”, ha detto durante la visita il presidente Bonomi insieme al ministro Urso per aprire una rappresentanza di Confindustria a Kiev.
Per la prima volta l’Italia sarà protagonista della ricostruzione e rinascita di un paese distrutto da anni di conflitti: di solito gli affari se li accaparrava l’America, prima bombardava con qualche scusa e radeva al suolo interi territori per poi affrettarsi alla ricostruzione e alla instaurazione della democrazia a stelle e strisce. Questa volta l’America è fuori gioco, forse troppo impegnata nelle ricerche dei vari documenti secretati abbandonati nei garages di Biden e di suo figlio Hunter.
La domanda che però sorge spontanea è: se si parla di ricostruzione allora siamo agli sgoccioli, sanno già che sta per finire? Il teatro (pur sempre con rispetto per i morti e per chi perde tutto) sta per finire? Probabilmente si mi viene da pensare visto l’ultimo bollettino di aggiornamento dell’operazione speciale e l’avanzata Russa che nelle ultime settimane ha subito un’accelerazione.
Sabato pomeriggio 14 gennaio, le truppe russe hanno nuovamente lanciato attacchi massicci contro le infrastrutture energetiche ucraine. Tra gli obiettivi colpiti, un impianto industriale a Zaporizhzhia, la centrale termoelettrica di Burshtyn nella regione di Ivano-Frankivsk, un impianto di infrastrutture energetiche a Leopoli e altri obiettivi nelle regioni di Kiev, Vinnytsia, Kharkiv e Dnipropetrovsk.
Zone di confine della Federazione Russa:
Nella regione di Bryansk, l’esercito ucraino ha tentato un attacco missilistico contro le città vicine della regione. I mezzi di difesa aerea russi hanno intercettato il missile nel distretto di Klintsovsky, senza fare vittime.
Il nemico ha attaccato senza successo una delle sottostazioni elettriche di Bryansk utilizzando un drone. Uno dei proiettili lanciati non ha funzionato e l’altro è stato coperto dal corpo della guardia di sicurezza della struttura. L’uomo è ora in terapia intensiva.
Le formazioni ucraine hanno bombardato centri commerciali a Shebekino, nella regione di Belgorod. Non ci sono state vittime.
Un drone ucraino sta operando vicino a Dronovka, nella regione di Belgorod. Il suo compito è quello di cercare le postazioni di tiro russe nella zona di confine.
Direzione Nord Ucraina
Nella regione di Kharkiv, le truppe ucraine stanno allestendo posizioni difensive in caso di una possibile nuova offensiva delle Forze armate russe. I sistemi di difesa missilistica Javelin sono stati consegnati alle postazioni lungo il confine con la Russia.
Il comando delle forze armate ucraine ha mobilitato fino a 5.000 uomini nella regione di Sumy per sostituire le unità di difesa partite per Soledarsk.
Nel nord della regione di Chernihiv, le unità di ingegneria ucraine hanno minato gli accessi agli insediamenti di confine. Hanno attrezzato fortificazioni nei pressi di Avtunichi e Repka.
Direzione Starobelsk (Est Ucraina)
Non ci sono cambiamenti sulla linea del fronte nella zona di Kupian-Svatov. I comandanti nemici stanno ruotando e perlustrando le posizioni delle Forze Armate Russe.
Nel settore Svatovsko-Limansky, i militari russi della 3ª divisione di fanteria motorizzata della 20ª armata, con il supporto di veicoli corazzati, stanno avanzando sulla linea Ploshchanka-Makiivka, vicino al fascio di Zhuravka, riprendendo le posizioni perse in autunno.
Allo stesso tempo, le Forze Armate russe hanno preso d’assalto con successo diverse roccaforti dell’esercito ucraino in direzione di Zarechnoye-Torske. Il comando delle Forze Armate ucraine prevede di lanciare un contrattacco da parte dei rinforzi schierati nelle vicinanze di Dibrova e Chervonopopivka.
Le formazioni ucraine hanno bombardato Kremenna, Tarasovka, Rubizhne, Novopskov e Svatove con i lanciarazzi multipli. Almeno quattro civili sono stati uccisi e le infrastrutture civili sono state danneggiate.
Direzione Soledar (a nord di Donetsk)
Per quanto riguarda l’area di Soledar, i combattenti della PMC Wagner russi hanno completato lo spazzamento di Soledar dall’ esercito ucraino. Nella parte occidentale della città, la zona della settima miniera di sale è stata presa sotto controllo. Allo stesso tempo, resti di truppe ucraine sono ancora presenti nelle comunicazioni sotterranee.
Le unità russe stanno avanzando nel villaggio di Sol da diverse direzioni, così come nella periferia di Blagodatnoye.
A ovest di Berestovoye, le Forze armate russe hanno preso d’assalto una roccaforte del 54° distaccamento ucraino AFU, uccidendo cinque combattenti nemici.
A sud-ovest di Soledar, le forze armate russe hanno attaccato le posizioni ucraine da nord, est e sud. I militari russi sono avanzati anche nelle vicinanze di Paraskoviyivka.
Le unità ucraine intendono contrattaccare le posizioni dei rucci a est di Bakhmut presso la fabbrica di vino Champagne.
A sud-ovest di Bakhmut, i vagneriani russi hanno preso le posizioni della 60ª Divisione di brigata ucraina a sud e a sud-est di Kleshcheyevka. La perdita di un importante insediamento permetterà alle forze russe di assumere il controllo del fuoco sull’autostrada Chasov Yar – Bakhmut.
Regione di Dnepropetrovsk
Sabato è stato distrutto uno degli ingressi di un edificio residenziale sull’argine della Vittoria a Dnepropetrovsk. La causa esatta è sconosciuta: una versione è che potrebbe essere stato un missile da crociera che è andato fuori rotta in seguito all’intercettazione delle difese aeree ucraine. Almeno 30 civili sono stati uccisi.
Inevitabile che gli ucraini accusino i russi dell’esplosione del palazzo tenendoci a sottolineare che in tutta la città manchi l’energia elettrica. Dovrebbero spiegare come mai se i missili russi hanno colpito la centrale elettrica e i trasformatori, cosa ha colpito quindi l’edificio visto che a detta loro molti missili russi sono stati anche abbattuti? Gli Ucraini hanno specificato che a colpire il palazzo, a detta loro, sarebbe stato un missile russo KH-22, missile di produzione sovietica. Esiste in tre versioni, una nucleare, e non è quella che ha colpito l’edifico, una antinave, e nemmeno questa può essere stata, e una antiradar che è la versione KH.22MP, questa è usata per la soppressione dei mezzi antiaerei o dei radar: non so se per loro sia meglio ammettere che un missile antiaereo è caduto sulla città come spesso purtroppo abbiamo visto accadere in passato in questo conflitto come anche in quello siriano, piuttosto che magari far scoprire che avessero delle batterie di lancio in città in mezzo ai palazzi. A loro la scelta, per ora i media mainstream occidentali hanno detto che sono stati, ovviamente, i russi.
Il presidente russo Vladimir Putin ha valutato positivamente le dinamiche dell’operazione militare speciale. In un’intervista al canale televisivo Rossiya-1 per il programma “Mosca. Cremlino. Putin” il capo dello Stato ha espresso la speranza che i combattenti russi possano ancora una volta soddisfare tutti con i risultati del loro lavoro.
“Le dinamiche sono positive. Tutto si sta sviluppando all’interno del piano del Ministero della Difesa e dello Stato Maggiore. E spero che i nostri combattenti continuino a raggiungere importanti risultati”, ha detto Putin, rispondendo alle domande del giornalista Pavel Zarubin.
Venerdì il portavoce del ministero della Difesa russo, il tenente generale Igor Konashenkov, ha affermato che le truppe russe hanno liberato Soledar la sera del 12 gennaio. Ha affermato che il pieno controllo su Soledar ha reso possibile interrompere le rotte di rifornimento delle forze ucraine ad Artyomovsk, conosciuta in Ucraina come Bakhmut, che si trova a sud-ovest, quindi è possibile circondare le forze ucraine in quella città.
La stampa italiana ha dato molto risalto all’ultimo attacco missilistico delle forze armate russe in particolare dell’esplosione di un edificio civile a Dnepropetrovsk.
Come per eventi bellici simili, immediatamente si alza la nebbia della propaganda puntando il dito accusatorio contro il “barbaro” russo e senza dare alcun credito ad analisi di esperti o a testimonianze utili per determinare le cause dell’esplosione.
Uno dei più importanti collaboratori del presidente ucraino Zelensky, Arestovich ha dichiarato durante un’intervista che la traettoria del missile russo è stata deviata dalla controaerea ucraina, immediatamente il comando dell’aviazione ucraina ha smentito.
In un comunicato stampa dell’aviazione ucraina si legge: “la difesa aerea Ucraina non dispone di strumenti e armi in grado di fermare e abbattere il missile da crociera russo Kh-22.
Qui la propaganda si impadronisce della scena: a fine maggio, sempre dallo stesso comando dell’aviazione in un altro comunicato stampa si legge: “abbiamo abbattuto un missile Kh-22 sopra la rione di Odessa, sul Mar Nero e a Kiev.
Quale è la realtà in questi comunicati stampa dell’aviazione Ucraina? uno dei due è palesemente falso, quale?
Fonti: canali Telegram “Rybar”, O.d.E.G. Guerra Russo-ucraina, War Real Time, Donbass italia e TASS
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