di Lorella Presotto
Il nostro codice civile è suddiviso in 6 libri:
Libro Primo, delle persone e della famiglia
Libro Secondo, delle successioni
Libro Terzo, della proprietà
Libro Quarto, delle obbligazioni
Libro Quinto, del lavoro
Libro Sesto, della tutela dei diritto
L’insegnamento del diritto civile nelle Università, e quindi dei sei libri di cui sopra è suddiviso in più materie.
Il Terzo e il Quarto libro sono racchiusi nella materia di “Diritto Privato” quale diritto in cui vigono delle regole per i rapporti tra i cittadini privati, nei quali lo Stato mai deve mettere bocca.
In particolare il Libro Quarto “delle Obbligazioni” riguarda i patti contrattuali perfezionati tra i cittadini. Si perfeziona un contratto per acquistare una casa o un’automobile, e si perfeziona un contratto anche quando si acquista un chilo di carne, due chili di pane o un caffè.
In contratti sono di due tipi:
TIPICI quelli per cui la Legge prevede la forma scritta e con forme dettate dalla legge;
ATIPICI: di cui fanno parte esempio quelli verbali per i quali la legge prevede solo che l’oggetto sia lecito. Nessuna forma è prevista per questi contratti.
E dunque…
In materia di pagamento elettronico, la legge che prevede l’obbligo di accettare il pagamento elettronico in un contratto atipico da parte dei commercianti, è ILLECITA E ABUSIVA in quanto mina il diritto di patto contrattuale di una delle due parti, il commerciante appunto, il quale non può, per diritto, essere obbligato a in un contratto atipico ad una determinata forma di pagamento. Si rammenta che anche il baratto è lecito, pertanto l’imposizione di una determinata forma di pagamento è una imposizione che viola numerosi articoli della nostra Costituzione e a discesa tutte le norme giuridiche in materia di obbligazioni contratto e proprietà.
Una legge quindi contro la quale ricorrere e da avversare. I commercianti che si vogliono sottrarre a questa imposizione abusiva, possono rifiutare di fornire i loro servizi o la loro merce a chi vuole loro imporre un pagamento di natura privatistica (moneta elettronica) e non a corso legale (banconote).
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