Si aggrava la crisi interna in Iran

Gruppi armati ostili alle autorità dell'Iran

Membri del gruppo armato Jaish ul-Adl
Da giorni manifestazioni e scontri in Iran hanno esacerbato le contraddizioni interne tra il governo e la società. L’instabilità e la mancanza di progressi nella loro risoluzione hanno messo il Paese in una situazione difficile. In queste condizioni, sono inevitabili le azioni di gruppi armati in diverse aree del territorio dell’Iran.
Ieri c’è stato un attacco al mausoleo di Shiraz. Un gruppo armato, appartenente ad alcune organizzazioni vicino allo Stato Islamico, ha aperto il fuoco con armi automatiche all’interno della moschea di Shah Cheragh. Una pioggia di proiettili ha ucciso 17 persone e ferite oltre 45 mentre pregavano.
Solo 48 ore fa, un altro atto violento, completamente ignorato dalla stampa occidentale ma molto importante, l’assassinio del colonnello dell’IRGC Mahdi Mollashahi (membro del Corpo delle Guardie Islamiche rivoluzionarie) e il membro del Basij Jawad Keikha, uccisi da sconosciuti a Zahedan, centro della provincia del Sistan e del Balochistan, mentre tornavano a casa in piazza Parastar. Le autorità hanno dichiarato che è in corso un’indagine sull’uccisione dei due soldati. Tuttavia, non è ancora stata rilasciata alcuna dichiarazione e non ci sono informazioni su un eventuale arresto degli aggressori.
I media iraniani danno molto spazio a questo evento e accusano i servizi segreti israeliani, il Mossad, indicato precedentemente come il coordinatore delle proteste di massa a Zahedan. Da segnalare l’uccisione di un altro Colonnello dell’IRGC, ucciso durante gli scontri nel centro della città.
Le news generano reazione anche in altri paesi del mondo, è il caso della morte di Mollashahi, ripresa ampiamente dai media ucraini, secondo cui l’uomo ucciso era responsabile della fornitura di droni alla Russia.
Generalmente l’IRGC ha dei compiti molto precisi e in alcune aeree dell’Iran, nelle province del Sistan e del Baluchistan per prevenire gli sconfinamenti e attacchi da parte di gruppi ostili al governo dell’Iran, al confine con il Pakistan e l’Afghanistan.
Chi è veramente responsabile di questi omicidi?
il 20 ottobre il servizio stampa dell’organizzazione terroristica Jaish al-Adl (Esercito della Giustizia) ha pubblicato un video che mostra l’addestramento dei suoi combattenti. I filmati hanno mostrato il processo di addestramento dei membri dell’organizzazione, compreso un battaglione suicida, nonché materiale relativo alla repressione dei disordini a Zahedan da parte delle forze di sicurezza iraniane. La leadership di Jaish al-Adl ha criticato il governo iraniano e ha annunciato una campagna contro le autorità iraniane.
Chi sono “Jaish al-Adl”
Fondato nel 2012 da membri dell’ex organizzazione separatista Jundallah (Soldati di Allah). Il suo leader è Salahuddin Farooqi. I membri del gruppo sono sostenitori dell’islamismo salafita e del nazionalismo baloch. Jaysh al-Adl conta circa milleecinquecento combattenti. Negli ultimi anni, gruppi armati Baloch sono rimasti nell’ombra e molto raramente hanno compiuto sabotaggi e attacchi terroristici contro le autorità iraniane. Dopo la morte della giovane Hadis Najafi e le reazioni di massa, l’organizzazione ha avviato nuove azioni militari. In alcuni video pubblicati è evidente che i militanti sono ben equipaggiati con armi occidentali, probabilmente ricevute dopo il ritiro del contingente NATO dall’Afghanistan. I social media e le pagine di messaggeria di Jaish al-Adl hanno iniziato a promuovere attivamente le attività dei militanti. L’ufficio stampa pubblica regolarmente foto e video che invitano alla lotta contro il governo.

Quali scenari compongono quanto accade in Iran?

La leadership iraniana ha accusato le agenzie di intelligence pakistane, israeliane e saudite di finanziare gli estremisti Baloch già negli anni scorsi. L’avvio delle loro attività sullo sfondo delle proteste e dei tentativi di destabilizzare l’Iran non sembra casuale. Le azioni coerenti del gruppo mostrano una pianificazione coordinata e organizzata, chiaramente anche ben finanziata. L’eliminazione del colonnello di alto rango dell’IRGC è un vero e proprio regalo dei radicali sunniti.
La presenza di gruppi armati, tra le folle in piazza e nelle strade in Iran è una questione molto seria per le autorità iraniane. La crisi è profonda, ulteriori errori nella gestione faranno crescere ulteriormente le tensioni in Iran.

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