Risparmi, virtuose innovazioni o meri tagli?

Risorse rubate al welfar

No alle spese militari

di Francesco Cappello

Secondo proiezioni ufficiali, la denatalità provocherà, nei prossimi 15 anni, un calo di 1,4 milioni di studenti e relative 60mila unità di personale scolastico, eppure ci sono scuole i cui collegi docenti acconsentono alle sperimentazioni quadriennali presso le superiori accettando di concentrare cinque anni in quattro. Riduzione forse sarebbe più appropriato dire tagli dei tempi di apprendimento. Un assurdo dal punto di vista educativo, didattico e lavorativo eppure sono già una realtà da molti ambita: il Ministero dell’Istruzione ha, infatti, aperto alla possibilità di formare mille nuove classi di liceo e istituto tecnico per conseguire un diploma “breve”. Non commenterò i “divertenti” modi di giustificare tali scelte però attenzione che per attivare una classe prima quadriennale, le scuole le devono comporre con almeno 27 studenti che è il numero minimo previsto dalla normativa di riferimento. In pratica un restyling delle classi pollaio o se preferite un “maiale” con la cravatta che fa pigliare due piccioni con una fava ai fautori dei tagli ai servizi pubblici, i quali rubano avidamente risorse a quello che, ormai troppo tempo fa, era l’orizzonte del welfare universale; lo fanno in modi sempre più subdoli mentre aumentano le oscene spese militari e l’invio di armi, piuttosto che di diplomatici, alimentando in modo criminale la guerra.
Milton Friedman, definito “l’eroe della libertà” consigliere delle politiche economiche del dittatore Pinochet e ispiratore delle attuali politiche economiche iperliberiste della Ue diceva: “Qualunque cosa si faccia per abbassare la spesa pubblica è ben fatta eccetto che per alcune spese molto selezionate come quelle per la difesa militare di cui abbiamo reale necessità
I nostri prof hanno bene assimilato la lezione…

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