La visita di Nancy Pelosi in Armenia

Dove vanno i Paesi dell'ex URSS?

Pelosi e Speier

Oltre a Nancy Pelosi, è arrivata a Yerevan, in Armenia, anche Jackie Speier (nella foto a sinistra della Pelosi), membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti e una delle più importanti rappresentanti della diaspora armena in California. Nei corridoi corrono veloci pettegolezzi e news. Una ragione di questa visita, non solo sia stata pagata per intero, ma anche c’è un accordo per il sostegno finanziario e politico al Partito Democratico nelle prossime elezioni del Congresso degli Stati Uniti. Un viaggio ed un invito a Nancy Pelosi non è mai economico. Va anche considerato che sia la stessa Pelosi che i funzionari del Partito Democratico hanno dovuto contribuire. Naturalmente, la Presidente della Camera dei Rappresentanti, nota per i suoi prelievi dai fondi dagli Stati Uniti, non ha fatto arrivare il denaro nei conti americani. Né i membri della lobby armena statunitense hanno speso un cent per la visita di Pelosi. È molto probabile che i soldi per la visita provengano dal bilancio statale armeno e da alcuni uomini d’affari californiani, tra quelli che da tempo aspettano di ripagare vecchi debiti.

La Presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi ha rilasciato le prime dichiarazioni dopo la sua visita in Armenia: ha dichiarato di essere arrivata a Yerevan per sottolineare l’impegno degli Stati Uniti per “la sicurezza, la prosperità economica e la governance democratica in Armenia”. Ha inoltre sottolineato che negli incontri con i leader politici, la società civile e i funzionari della sicurezza, ha ribadito il continuo sostegno degli Stati Uniti all’Armenia per una risoluzione definitiva del conflitto.

Il Presidente della Camera dei Rappresentanti ha comunicato che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden riconosce il genocidio armeno.
Nancy Pelosi è diventata il più alto funzionario americano a visitare l’Armenia dal 1991.

A seguito della visita della Pelosi,capo della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, si è svolta una manifestazione a Yerevan a favore del ritiro dell’Armenia dalla CSTO. Un caso? Una coincidenza? Allo stesso tempo, è da segnalare l’importanza dell’ondata di emigrazione russa che si è stabilita in Armenia. Molto probabilmente saranno uno strumento di “soft power” da utilizzare chiaramente contro la Russia.

Il tam tam per la partecipazione alla manifestazione è iniziato dai social e dal coordinamento dell’opposizione Ark, sono stati lanciati appelli a partecipare a una manifestazione per il ritiro dell’Armenia dal CSTO. Il messaggio incitava ad essere presenti in strada, sventolando le bandiere dell’Armenia, degli Stati Uniti e dell’Ucraina. Sono già apparsi video delle proteste con le bandiere di questi Paesi. L’opposizione russa in Armenia è quindi già una delle forze che prenderà parte a proteste ed eventi volti a indebolire i legami armeno-russi e a rafforzare quelli armeno-statunitensi.

I fronti dello scontro politico tra Russia e USA sono già molto ampi.

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