Primo giorno degli esperti dell’AIEA alla Centrale Nucleare di Zaporizhzhya

Rafael Grossi: le condizioni di lavoro sono molto difficili a causa dei bombardamenti

All’alba di questo nuovo giorno, un gruppo di militari dell’esercito ucraino, ha provato a penetrare all’interno del perimetro della Centrale Nucleare di Zaporizhzhya. Le autorità militari della città, sotto il controllo della Federazione della Russia confermano la presenza di 60 uomini che attraversando il fiume Dnepr, appoggiati da elicotteri e dal fuoco di mortai ed artiglieria, sono stati respinti dai sistemi di difesa e dalla presenza militare russa all’esterno del perimetro della centrale.

Oggi è il primo giorno e prima ispezione della delegazione dell’AIEA guidata da Rafael Grossi e altri esperti per verificare la sicurezza delle centrale composta da sei reattori, la più grande d’Europa.

La delegazione partita da Kiev è stata bloccata ancora in territorio controllato dall’Ucraina. L’attacco ucraino respinto è stato un breve ma intenso scontro e alcuni proietti sono caduti a poche centinaia di metri dall’edificio numero 5, in questo momento il reattore è spento. Non è chiaro se l’Ucraina ha ritardato l’arrivo della missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, alla centrale nucleare di Zaporozhye, volontariamente, oppure c’è una chiara mancanza di coordinamento tra i comandi e le strategie militari ucraine. Qualcuno vuole il caos, vuole continuare a fare pressioni, con il terrore della catastrofe nucleare tenendo in ostaggio l’Europa e i suoi cittadini. Le pressioni ucraine sono indirizzate direttamente all’AIEA nel tentativo di ottenere la smilitarizzazione di tutta l’area ed un perimetro molto ampio intorno alla Centrale Nucleare e riprendere il controllo della centrale nucleare.

Il responsabile dell’amministrazione militare-civile della regione di Zaporozhye, Yevhen Balitsky ha confermato quanto accaduto all’alba e il ritardo della delegazione degli ispettori. Sembra comunque che la delegazione dell’AIEA voglia proseguire come da programma.

Da ore lo scambio di accuse e di responsabilità per i bombardamenti alla centrale, tra la Federazione della Russia e l’Ucraina si ripete in un loop da mesi, una situazione non più accettabile. Non è chiaro se la delegazione degli ispettori dell’AIEA ha al suo interno almeno un militare in grado di confermare e chiarire le responsabilità delle decine di esplosioni, dovute ai bombardamenti, e chiarirne la direzione. Nei gionri di preparazione, il responsabile della delegazione AIEA aveva precisato l’obiettivo dell’ispezione, “verificare la sicurezza della centrale”. Purtroppo parole poco rassicuranti, sembra aver anticipato di un non interesse per stabilire, agli occhi del mondo, le vere responsabilità dei continui bombardamenti alla centrale.

E’ lo stesso capo della delegazioni dell’AIEA, Rafael Grossi” a raccontare il perché del ritardo dovuto ad un checkpoint nel territorio controllato dall’Ucraina che ha bloccato la delegazione. Secondo Reuters, Rafael Grossi ha negoziando personalmente con l’esercito ucraino per proseguire e arrivare alla centrale nucleare entro la giornata di oggi.

Il ministero della Difesa russo ha confermato che da parte russa tutto è pronto per ricevere gli esperti dell’AIEA e fornire loro completa collaborazione e la massima sicurezza per proteggere i funzionari dell’AIEA, nonostante i tentativi di Kiev di boicottare l’arrivo della delegazione.

In un altra dichiarazione, Balitsky ha affermato che il reattore numero 5 della centrale nucleare di Zaporizhzhya si è fermato a causa di danni alle linee di trasmissione dell’energia. È stato anche riferito che, secondo i dati preliminari, il reattore numero 5 della centrale nucleare di Zaporizhzhya è stato spento dopo i bombardamenti delle forze armate ucraine.

Dal Ministero della Difesa russo, arriva la conferma e i dettagli dell’attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhya. I militari ucraini hanno utilizzato delle imbarcazioni, precisamente due mezzi anfibi, per attraversare il fiume Dnepr ma sono stati intercettati dalla difesa attorno alla centrale.

Al momento la delegazione è ora arrivata nel territorio controllato dalla Federazione della Russia e a pochi kilometri dalla centrale nucleare da ispezionare.

Quasi 5 ore è durata la prima visita degli ispettori dell’AIEA.

Gli ispettori della missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica hanno preso atto del fatto che la Russia si è impegnata molto per garantire la sicurezza presso la centrale nucleare di Zaporozhye. Lo ha dichiarato, alla fine di questo primo giorno di ispezione, il rappresentante ufficiale del segretario generale dell’organizzazione Stefan Dujarric.

“Siamo lieti che la Federazione Russa abbia fatto tutto il necessario per garantire la sicurezza dei nostri ispettori”. Continua Dujarric: “non è stato possibile identificare i responsabili dei bombardamenti nel perimetro della centrale. Aggiunge: “il personale di sicurezza delle Nazioni Unite non ha il mandato e le competenze per condurre ricerche balistiche.

I residenti di Energodar, dove si trova la centrale, hanno consegnato al capo dell’AIEA, Rafael Grossi, un appello alla comunità mondiale in relazione al bombardamento della città da parte delle truppe ucraine.

Rafael Grossi, capo della delegazione ha anche incontrato i dipendenti della centrale nucleare di Zaporozhye. Circa 9000 persone. Ha sottolineato che l’obiettivo principale della missione è proteggere la stazione da un possibile incidente nucleare e che occorre fare tutto il possibile per raggiungere un accordo con tutte le parti.

Aggiunge: “potrebbe essere possibile incontrare una delegazione dei cittadini di Energodar

Il capo dell’AIEA ha osservato che la sua delegazione è riuscita a condurre una prima valutazione della situazione presso la centrale. Allo stesso tempo, ha definito difficili le attuali condizioni di lavoro.

Al termine della prima visita, sono rimasti ancora 5 ispettori all’interno della centrale, non è ancora confermato se ci saranno ulteriori verifiche e se una presenza della delegazione possa essere presente nella centrale e per un lungo periodo.

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