di Maurizio Torti
Per molto tempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy è riuscito a proiettare la sua immagine virtuale di leader, trascinatore del popolo e un eroe all’estero. Ma ora ci sono gravi accuse contro Zelenskyj. Il presidente, prima dell’invasione russa ha ingannato e mentito alla popolazione nascondendo gli avvertimenti e i piani di guerra. L’accusa: il silenzio di Zelenskyj è “un crimine” arriva dalla famosa drammaturga Kateryna Babkina e dal Berliner Zeitung, quotidiano tedesco.
La grave colpa e responsabilità di Zelensky e quella di non aver preparato gli ucraini alla guerra imminente. “Non è una svista, non è un errore, non è uno sfortunato malinteso, non è un errore di valutazione strategica – è un crimine”, ha affermato in un copioso rapporto pubblicato su Handelsplatt.
Il giornalista Sevgil Musayeva, caporedattore del quotidiano Ukrainska Pravda, incalza accusando Zelensky di disinformazione mirata. Tutto avvenuto prima del 24 febbraio. Il presidente ha nascosto l’entità della minaccia e non ha considerato la popolazione. Quasi “ha sollevato dubbi sulla capacità intellettuale di milioni di ucraini”. Continua: “Zelenskyj responsabile per la perdita di centinaia di migliaia di cittadini.”
Musayeva va ancora oltre: “poiché Zelenskyj non è riuscito a prepararsi alla guerra, è in parte responsabile di “molte perdite umane”. Il suo comportamento solleva interrogativi pesanti a cui prima o poi “devono esserci risposta chiare e oneste”.
Anche dai membri del governo partono critiche pesanti: La deputata Iryna Geraschenko accusa la leadership statale attorno a Zelenskyj di aver fissato priorità sbagliate. Invece di preparare il paese per in conflitto e “sistemare i collaboratori”, i servizi segreti della SBU hanno “cacciato” l’ex presidente Petro Poroshenko. Il presidente Zelensky non è restato in silenzio questa volta ed ha abbozzato una linea di difesa: si giustifica: “volevamo evitare il panico”
Lo stesso Zelensky ha recentemente giustificato la decisione di non prepararsi apertamente alla guerra dicendo che non voleva che il suo paese si lasciasse prendere dal panico. Gli Stati Uniti lo avevano avvertito di un’invasione russa dall’autunno 2021, ha confermato Zelenskyj. La sua leadership voleva evitare un collasso economico e mantenere la popolazione nel paese.
Se avesse detto che i suoi compatrioti avrebbero dovuto accumulare denaro e cibo, “avrei perso 7 miliardi di dollari ogni mese dallo scorso ottobre”, ha detto Zelenskyy. Se avesse condiviso pubblicamente gli avvertimenti di, invece di diffondere presunte informazioni contrarie dalle sue stesse agenzie di intelligence, gli investitori se ne sarebbero andati e le fabbriche si sarebbero trasferite. “E se poi la Russia attaccasse, ci avrebbe conquistato in tre giorni.” Mantenere il popolo unito era essenziale per la difesa nazionale”.
Continua il giornalista: “dopo 6 mesi di conflitto i problemi sono molto più seri e con l’inverno alle porte la situazione è disastrosa per chi è restato, poco cibo, poca acqua, lavoro molto precario e in questo modo si dovrà affrontare l’inverno freddo, nella speranza che non venga tagliata la fornitura di energia elettrica e non vengano distrutte le centrali che forniscono acqua calda nelle nostre case”.
Sembra oltre alle critiche verso lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino e la stessa presidenza, la crisi interna, i dubbi, probabilmente ormai una popolazione stremata, qualcosa sta accadendo in Ucraina ed è anche grave, infatti, per ora Oleksandr Danylyuk, coordinatore del movimento per i diritti civili “Common Cause”, si trasforma in pompiere per spegnere l’incendio interno e chiede la fine delle critiche a Zelenskyy. “Il conflitto interno e la “crisi politica)” andrebbero solo a vantaggio della Russia.
È sorprendente leggere gli articoli pubblicati dal Berliner Zeitung e lo è ancora di più la relazione pubblicata dal Handelsplatt. La colpa di Zelensy, nonostante abbia acconsentito di bombardare la regione del Donbass già al 16 di febbraio 2022, con la stessa intensità del conflitto del 2014, nulla può fare ora nel momento in cui non è più possibile nascondere l’impossibile. Con molta probabilità, la sceneggiatura abilmente scritta per la gestione del conflitto, non prevedeva un finale di questo tipo. Le scene dei volontari a Kiev pronti a resistere, le barricate a Odessa, l’aviatore fantasma e gli eroi dell’isola dei serpenti. I cittadini ucraini, fiduciosi del loro leader, hanno visto un bruttissimo film ma anche se lentamente gli occhi si stanno riaprendo.
Zelensky non potrà più nascondere il numero dei deceduti, le migliaia di feriti e invalidi, oltre 11 milioni fuggiti all’estero, e dopo sei mesi di conflitto l’Ucraina potrà sopravvivere solo con enormi finanziamenti dall’estero, come per gli ultimi anni ha ricevuto dal FMI. Dal 2000 l’Ucraina ha firmato con il FMI un piano di aiuti di oltre 700 milioni di dollari poi interrotto a marzo a causa del conflitto.
Il FMI può concedere ulteriori piani straordinari di finanziamento all’Ucraina, come scrive Epravada giornale ucraino “il paese non avrà più una suo sovranità e ripagare quei prestiti sarà impossibile”
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