Di Franz Ferrè
Se c’è un personaggio che più di ogni altro ha rappresentato l’aristotelico concetto di “motore immobile” nella triste e non ancora conclusa vicenda Covid, questi è senza dubbio mr. Anthony Fauci. Stiamo parlando del piccolo medico dagli occhi porcini che appariva in tutte le conferenze stampa del Presidente degli Stati Uniti riguardanti il Covid dal marzo 2020 in poi, a volte dietro le spalle del presidente, a volte davanti, parlando direttamente in prima persona.
Tecnicamente parlando, Anthony Fauci è il funzionario statale più pagato d’America (presidente compreso) nonostante sia “solamente” il n.1 del National Institute of Allergic and Infectuos Diseases (NIAID), l’organismo federale incaricato della lotta alle malattie infettive, il quale a sua volta è “solo” una divisione del NIH, il National Institute of Health, il massimo organismo di salute pubblica degli Stati Uniti, genericamente paragonabile al nostro Istituto Superiore di Sanità. Un altissimo funzionario, insomma, ma con diversi altri gradi di potere teoricamente sopra di lui. Eppure, Fauci è stato, ed è tuttora dietro ogni singola decisione riguardante il Covid in America e, per ovvie ragioni, anche nel resto del mondo occidentale. Nulla di ciò che Fauci approva viene respinto in Europa (e quindi in Italia) ma soprattutto, come vedremo, nulla di ciò che Fauci disapprova può essere utilizzato, né oltreoceano, né qui da noi. Per questo Robert F. Kennedy jr, figlio di Robert e nipote di JFK, entrambi uccisi in circostanze non chiare, con una carriera fuori dalla politica, ma alla testa di un team di avvocati impegnati da molti anni in cause contro grandi agglomerati e multinazionali, ha deciso di andare a fondo delle motivazioni di tale abnorme potere ed ha pubblicato nell’ottobre del 2021 un libro – dal titolo The Real Anthony Fauci – interamente dedicato alla capillare (e documentatissima) ricostruzione della sua resistibile ascesa, fin dai tempi di quello che è stato il suo vero trampolino di lancio negli anni ‘80, ovvero la lotta all’AIDS. Kennedy riporta tutti i passaggi logici (e spesso illogici) con i quali prima venne creata la Paura (maiuscola) della nuova e terribile malattia, che poi venne surrettiziamente definita come infettiva collegandola al retrovirus dell’HIV (legame dubbio e mai dimostrato, ma universalmente entrato nel discorso comune), giungendo infine al coinvolgimento, sull’onda emotiva di numeri esagerati di morti e infetti, dei massimi vertici federali e quindi di ingentissime quantità di fondi destinati alla ricerca. Fondi da canalizzare, oltre che nelle proprie tasche, nei capaci conti correnti delle principali case farmaceutiche, attraverso la sperimentazione e l’adozione generalizzata di “standards of care” brevettati e costosi, indipendentemente dalla loro scarsa efficacia (eufemismo). Tale schema, che tra ripensamenti e miracoli sempre procrastinati nel tempo, ha comunque retto per oltre trent’anni, è stato poi adottato, con piccoli correttivi, anche alla vicenda Covid: le analogie evidenziate nel libro sono enormi ed inquietanti: dalla Paura suscitata nelle prime fasi ai numeri gonfiati degli infetti e dei morti, passando per il blocco alle autopsie, prima pietra dell’esclusione totale e feroce di ogni singola possibile strada di cura alternativa a quelle più redditizie per le case farmaceutiche. Tutto questo ottenuto grazie al sontuoso fiume di denaro che il NIAID controlla, indirizzato a finanziare (o non finanziare) la ricerca farmacologica negli Stati Uniti e, grazie alle maggiori fondazioni di finanziamento della ricerca (una per tutte, la Bill&Melinda Gates Foundation, con la quale Fauci intrattiene rapporti strettissimi da oltre vent’anni) nel resto del mondo. Lo stesso fiume di denaro che – tramite la pubblicità delle case farmaceutiche – fluisce verso i maggiori mass media, il cui interessato e compatto sostegno ha evitato ogni tipo di domanda, dubbio e opposizione presso l’opinione pubblica mondiale. Nel libro, Kennedy racconta e documenta, sostenuto da centinaia di pubblicazioni e dichiarazioni dei maggiori esperti del campo – l’assoluta mancanza di scrupoli di Fauci nel falsificare e manipolare i trial scientifici sottostanti all’autorizzazione dei farmaci in uso sia contro l’AIDS (il famigerato AZT) sia contro il Covid (il Remdesivir, sotto licenza Gates), con veri e propri omicidi di “volontari” (per lo più del terzo mondo) occultati per non farli apparire nelle cifre. La fitta rete di connivenze in ambito federale (sviluppata nei decenni grazie al fiume di denaro di cui sopra) ha garantito a Fauci lauti guadagni con l’approvazione di trattamenti poco efficaci o addirittura dannosi di cui però incassare le royalties, delle quali la recente Autorizzazione in Emergenza dei vaccini mRNA è stato solo l’ultimo paradigmatico episodio. Su questo punto Kennedy ci informa che la linea (ampiamente adottata anche in Europa e in Italia) del “non esiste cura oltre il vaccino” aveva solide ragioni economiche, poiché per la legge americana nessun vaccino mRNA avrebbe mai potuto essere ammesso per l’uso se fosse esistita una qualunque altra cura efficace contro la medesima malattia. Da qui la pervicace opposizione a farmaci a buon mercato e privi di effetti collaterali usati con successo dai medici per le cure precoci del Covid (come Idrossiclorochina e Ivermectina) e il totale silenzio dei media sui veri numeri dei trial clinici sui vaccini, come riportati dalla stessa documentazione presentata dalle case farmaceutiche all’ente federale, che Kennedy analizza in modo oggettivo e che evidenziavano un aumento del 40% della mortalità “all causes” nel gruppo dei vaccinati rispetto ai non vaccinati. Una vera e propria “macchina della menzogna” imperniata sul motto “trust the experts” con il quale impedire ai dati di emergere, dando invece credito ad affermazioni apodittiche passate a getto continuo sui media, accompagnate con vere e proprie diffamazioni e persecuzioni di chi osava mettere in dubbio la linea ufficiale. Fino al punto di creare trial clinici farlocchi per dimostrare (attraverso effetti negativi in fin dei conti provocati) l’inefficacia delle cure alternative o interrompere anzitempo sperimentazioni avviate quando queste, nonostante tutte le manipolazioni dei medici compiacenti, stavano comunque dando risultati troppo palesemente negativi sui trattamenti da spingere. Per Fauci nulla sembra essere troppo, di fronte ai profitti ed al potere, fino al punto di uccidere deliberatamente persone con dosi da cavallo di farmaci che si vogliono boicottare o di ignorare morti da farmaci raccomandati fino al punto – raggiunto negli anni ’90 con l’AIDS – di realizzare trials su farmaci dannosi utilizzando bambini degli orfanotrofi o di inventarsi la oggi ben nota categoria dei “malati asintomatici”, da curare comunque anche se in salute. Con l’AIDS gli asintomatici erano i positivi all’HIV che stavano bene, ma che sicuramente si sarebbero ammalati da lì a poco (così veniva detto loro) se non avessero preso l’AZT a dosi massicce; peccato che l’AZT portasse – oggi è provato – agli stessi sintomi dell’AIDS poiché era un potente distruttore del sistema immunitario, tanto che, poi, quando questi si ammalavano davvero, nessuno pensava fosse colpa del farmaco. Kennedy racconta di almeno due casi famosi che lui aveva conosciuto personalmente poiché amici di famiglia, il tennista Artur Ashe (vincitore di Wimbledon) e il ballerino Rudolf Nureyev che, pur essendo entrambi perfettamente sani, una volta fatto il test HIV con esito positivo, chiesero a gran voce di prendere l’AZT, morendo nel giro di pochi mesi, cosa che non accadde, per restare su esempi famosi, al cestista Earvin “Magic” Johnson che si ritirò dall’agonismo nel 1990 per lo stesso motivo, ma poi non prese l’AZT, rientrando addirittura in attività due anni dopo per le Olimpiadi e restando tuttora – a distanza di trent’anni – in ottima salute. La vicenda dei malati di AIDS, dimostra con la prova inconfutabile del tempo che chi ebbe il coraggio allora di non seguire la narrazione dominante e ripose la sua fiducia nel proprio sistema immunitario ha avuto ragione, come molto probabilmente succederà anche con i vaccini contro il Covid che dai pur lacunosi e largamente incompleti dati dei sistemi di rilevazione degli effetti avversi, hanno mostrato in pochi mesi una letalità superiore a quella di tutti gli altri vaccini degli ultimi vent’anni messi insieme.
Eppure sembra che nulla stia accadendo: Fauci è ancora in TV e guida le politiche americane, Speranza è ancora ministro, la gente porta ancora le mascherine sui treni e le statistiche giornaliere sulle nuove contagiosissime (ma pressochè innocue) varianti del Covid continuano a passare nei TG, a ricordarci che stiamo solo vivendo una tregua. Il circo del Covid fa comodo a troppa gente per farlo smettere dopo “solo” due anni. Infatti, il libro di Kennedy è in testa da mesi alle classifiche di vendita negli USA e sarebbe un sicuro best-seller anche in Italia, ma un editore che lo traduca in italiano e lo pubblichi da noi ancora non c’è. Chi può, lo legga in inglese, ne vale assolutamente la pena.
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