Eco-Umanesimo senza pesticidi né ogm

La convergenza d’interessi per un Ministero dell'Agroecologia e un Piano Agroecologico Nazionale ed Europeo

Pesticidi e OGM Unione Europea dati poco chiari

di Giuseppe Altieri Agroecologo
Recensione all’articolo di Miguel Altieri, Agroecology and planetari polycrisis,
Ringrazio Miguel Altieri Agroecologo, Prof. Emerito dell’Università di Berkeley, per l’ennesimo articolo
di “speranza agroecologica”, Agroecology and planetary polychrysis, di cui auspico la massima
diffusione.
Dobbiamo indirizzarlo soprattutto alla Politica Nazionale ed Europea che da 30 anni finanzia
programmi agro–climatico-ambientali per risolvere i problemi evidenziati nel 1990 dal Referendum
italiano contro i residui di Pesticidi negli alimenti, ma che purtroppo nelle “interpretazioni regionali” non
privilegiano le azioni agroecologiche territoriali ne tantomeno l’agricoltura biologica e il benessere
animale.
Oltre a sperperare miliardi in una PAC anacronistica e “schizofrenica” per sostegni al reddito degli
agricoltori, sic et simpliciter, ovvero per allevamenti industriali e agricoltura chimica, in contrasto alla
politica agro-climatico-ambientale dell’Europa stessa ed ai principi costituzionali di orientamento
sociale dell’attività economica (Art 41, 3 comma 2 Cost.), tutela della salute ambientale e della fertilità
dei terreni per le generazioni future (Art. 32, 9, 44 Cost.), recentemente rafforzati a causa della crisi
climatico-ambientale ed energetico-alimentare.
Agroecologia e sovranità alimentare locale rappresentano l’unica via percorribile, a partire dalla
tradizione italica, modello di Biodiversità per salvare l’intero Pianeta che oggi spreca il 30% delle
produzioni agro-industriali nella distribuzione globalizzata e alleva animali in industrie disumane e
“disanimali” che consumano alimenti come almeno 30 miliardi di esseri umani equivalenti, con un
rendimento del 10% circa, ovvero, per alimentare 3 miliardi di obesi ed ammalati, devastando foreste,
terreni, clima ed ambiente.
Intanto, solo a titolo di esempio, la Regione Umbria nel 2022, per la prima volta dopo 28 anni di
politiche agro-ambientali, non apre i bandi obbligatori e prioritari per compensare i mancati ricavi e
maggiori costi delle aziende che si riconvertono al biologico o ne rinnovano gli impegni quinquennali.
In tal modo ostacolando illegittimamente l’obiettivo primario della PAC e delle politiche agro-climatico ambientali.
Mentre, nel contempo, si continua a finanziare le prosecuzioni degli impegni in una falsa agricoltura
integrata, in Italia divenuta “volontaria” (e senza gli obblighi prioritari d’impiego delle alternative
agroecologiche ai pesticidi chimici), addirittura per sostenere lo status quo, ovvero l’uso di Pesticidi,
Glifosate, OGM, medicinali, ecc. Incrementando l’avvelenamento delle acque e dei territori, malessere
animale ed umano, danneggiando ulteriormente la fertilità umana e dei terreni per le generazioni
future, incrementando il dissesto idrogeologico e i gas clima lteranti.
Dopo aver sperperato decenni di risorse in tal senso, come tutte le altre Regioni Italiane, alcune delle
quali addirittura finanziano l’impiego del Glifosate prima di seminare il grano, prodotto vietato in quanto
cancerogeno e incompatibile con gli obblighi di produzione integrata vigenti su tutto il territorio europeo
dal 2014, come tutti i disseccanti totali, devastanti per la biodiversità, In quanto sostituibili con
lavorazioni del terreno o taglio dell’erba.
Le regioni la chiamano “Agricoltura Conservativa”… appunto, dello “Status quo”.
Come facciamo a riconvertire all’agroecologia le aziende intensive che oggi usano la maggior parte
dei pesticidi e mangimi ogm, in queste condizioni di “distrazione di risorse” per impegni fittizi senza
contropartite climatico-ambientali e sanitarie e addirittura senza il sostegno europeo obbligatorio
all’agricoltura biologica?
Sperperando i miliardi delle misure di “benessere animale” per compare materassini di plastica alle
vacche a alle bufale… mentre le nutriamo con mangimi a base di pesticidi e ogm, trasformando il
fertile letame in liquame inquinante.
Quando ci decidiamo a chiudere gli allevamenti industriali finanziandone la riconversione biologica e al
pascolo e interrompendo le politiche di sostegno al reddito a capo allevato o ettaro coltivato con
pesticidi chimici e ogm?
Applicando correttamente la Dieta Mediterranea, a prevalenza vegetariana possiamo vivere tutti più
sani risparmiando il 30% di spese sanitarie per malattie cronico-degenerative. In Italia bastano 15
miliardi all’anno per al riconversione agroeco-biologica complessiva, risparmiandone almeno il doppio
in Malattie.

Itala 3° paese per l’uso di pesticidi

Al peggio ci sarà pure un limite…
Intanto, Bruxelles ha bocciato il Piano Agricolo Nazionale Italiano e quello per l’Uso
“sostenibile” dei Pesticidi.
Siano i Sindaci, allora e intanto, nel loro ruolo di tutori della salute ambientale, ad imporre i
“territori agroecologici” vietando l’uso di pesticidi chimici ed ogm, orientando in tal modo
correttamente anche le politiche agricole. Partendo dai territori… con ordinanze che consentano
agli agricoltori di ottenere anche un beneficio economico diretto, attraverso la maggiorazione del 30%
prevista dai fondi europei per le azioni collettive agroecologiche, oltre alla compensazione dei mancati
ricavi e maggiori costi, quale diritto obbligatorio e prioritario.
Avevamo già tutto a disposizione dalla Politica con al P maiuscola, da trent’anni, per una riconversione
agroecologica europea. Ma i risultati dei recepimenti regionali e nazionali delle politiche agroambientali
e di sviluppo rurale sono miseri e minuscoli, tra distrazioni di risorse (denunciate più volte
dalla corte dei conti UE) ed “interpretazioni falsificanti”.
In sostanza, usando il denaro stanziato in gran parte per l’esatto contrario cui era destinato, finendo
per sostenere l’industria agrochimica e la grande distribuzione, indebitando gli agricoltori
industrializzati, che oggi rischiano il fallimento a causa della crisi energetico-climatico-ambientale.
Dalla speranza alla disperazione il passo e breve…
Oggi abbiamo bisogno in primis di Agroecologia Forense e rispetto dei Diritti per invertire il
destino del Pianeta.

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