Il falò di San Giovanni

Tra antropologia e massoneria

Il falò di San Giovanni

di Loreto Giovannone

Nella notte di San Giovanni, il 24 giugno, affondano usi e tradizioni rituali molto antiche, tra gli studiosi molte opinioni divergenti sulle origini nell’antica Grecia. La mitologia cristiana ha etichettato l’antropologia antica come paganesimo (da pagus, villaggio di campagna). Il cristianesimo si espanse molto tardi nelle comunità agricole, i culti precedenti rimasero ampiamente e lungamente praticati nei pagus.

Il fuoco sacro. La cancellazione dalla memoria del significato antico è il risultato della colonizzazione dei cristiani del culto di Vesta e cioè nel culto del focolare, Roma antichissima dovette possedere, come ogni altro oppido latino, un culto del focolare e un focolare pubblico. Sappiamo infatti che nella primitiva città del Palatino ardeva perennemente il fuoco sacro in un sacello dedicato alla dea Caca (Serv. Ad Aeneid., VIII, 190)… e nella tradizione, legata esclusivamente al focolare pubblico del Palatino, così Vesta non è ricordata altrimenti che associata al focolare pubblico del Foro, all’aedes Vestae,… centro pubblico e religioso... da qui potrebbe provenire il detto “fuoco sacro” sia per ragioni religiose, sia per mera simbologia rituale. Alla dea Vesta mater familias era dedicato il culto del focolare domestico e alla sua protezione si affidava anche quei cibi preparati sul focolare. Sacra era la farina, la mola con cui si macinava il grano, l’asino che la trasportava. Va detto che già nell’antichità, Cicerone aveva riconosciuto la derivazione greca del nome di Vesta (De nat. deorum, XXVII, 67; De legibus, II, 19, 29) (https://www.treccani.it/enciclopedia/vesta_%28Enciclopedia-Italiana%29/ )

I falò di San Giovanni. Il 24 giugno è l’inizio del solstizio d’estate e la luce solare diurna è la più lunga dell’anno. Il legame al culto solare sembra diretto e si attribuisce alla notte di San Giovanni un significato, spirituale, esoterico, magico. Nel Mezzogiorno, dove la cultura della Magna Grecia fu la più sviluppata, gli usi e le tradizioni del fuoco della dea Vesta greca sopravvissero alla colonizzazione cristiana.

Rito di purificazione dei campi. Si componevano cataste di legna da ardere al centro dei campi di grano già falciati, nel terreno non si sviluppavano incendi. Al tramonto si dava fuoco alle cataste, iniziava il rito che attribuiva al fuoco la magia della purificazione.

Rito della chiara d’uovo. All’arrivo delle prime ombre della sera nelle case al sud, soprattutto nelle campagne, si versava nel catino smaltato domestico prima l’acqua, poi albume d’uovo, lasciato sul davanzale, al mattino si usava interpretare il disegno ottenuto come premonizione del futuro. Figure ampie con riflessi argentei venivano interprete di buon auspicio per l’abbondanza del raccolto.

Le erbe di San Giovanni. L’usanza, diffusa in Calabria, consisteva nel raccogliere le erbe di campo in un mazzetto da appendere dietro le porte della cucina a protezione della casa e dei familiari oltre che della fertilità delle figlie femmine. In altre regioni si mettevano fiori nell’acqua per tutta la notte e al mattino si compiva il rito purificatore del lavaggio del viso e delle mani.

Il “nocino” di San Giovanni. Le noci vengano raccolte acerbe la notte di San Giovanni, da donne coi piedi scalzi. Messe a macerare nell’alcool fino alla notte dei morti il 31 ottobre, notte dedicata alla dea romana Pomona dea dei frutti e dei semi. Lasciato riposare per berlo anche a Natale.

Rito esoterico di Giovanni Battista nella Massoneria. Il 24 giugno la Massoneria celebra la propria nascita avvenuta in questa data a Londra nel 1717 e al tempo stesso festeggia San Giovanni Battista, protettore delle corporazioni medievali dalle quali trae origine. Figura speculare a quella di San Giovanni Evangelista, che conclude il Solstizio d’Inverno. Due colonne, la nascita e la morte, il passato e l’avvenire… Il Battista nasce da una famiglia sacerdotale ebraica originaria della regione montuosa della Giudea… nella tradizione liberomuratoria Giovanni Battista non viene associato al simbolo dell’astro che dà luce e calore e permette la vita [il sole], ma è la rappresentazione simbolica del principio universale, il Fuoco, che illumina il lavoro degli uomini… [la torcia lucifera]… Oannes nome del dio caldeo delle iniziazioni. E potrebbe essere questa la ragione per la quale i liberi muratori lo avrebbero elevato a patrono, tanto che ancor oggi le logge che lavorano in maniera indipendente sono dette di San Giovanni. Per esempio una delle più antiche del nostro paese, sorta a Torino nel 1765, portava il nome di Saint Jean de la Mystérieuse.

SAN GIOVANNI – massoneria

Il simbolo [massonico] del gallo che annuncia la luce. Nel simbolismo liberomuratorio medievale il Battista è anche collegato al gallo e.. come il gallo canta all’alba, dopo una notte di tenebre, per annunciare che la luce sta arrivando. Il gallo è considerato elemento alchemico raffigurato nella “camera di riflessione”, dove i massoni celebrano l’inizio del cosiddetto rito d’iniziazione… E’ pure per questo motivo che la festa di San Giovanni Battista rappresenta per i massoni… oltre che un retaggio delle tradizioni liberomuratorie operative, una speciale ricorrenza iniziatica.

San Giovanni e il Gianicolo massonico. Le porte del cielo e Giano bifronte simboleggiano aspetti esoterici massonici, secondo il sito del grande oriente d’Italia i romani scelsero Giano bifronte come guardiano delle porte del tempo e dello spazio. Non a caso il nome di Giano, Ianus in latino, corrisponde al femminile di ianua, che vuol dire porta. Sempre secondo il sito massonico il nome Giovanni al suono ricorda Giano, il dio che si riteneva abitasse sul colle del Gianicolo in cui si celebra in tutti i monumenti e numerosi mezzobusto la massonica Unità italica e di conseguenza la successiva Repubblica massonica sotto il simbolo dello “stellone” a cinque punte massonico. (https://www.grandeoriente.it/il-24-giugno-la-festa-di-giovanni-battista/)

Giano bifronte. L’immagine massonica di Giano, è oggi concetto di bifrontismo, indica un atteggiamento ambiguo o opportunistico, una persona pronta a mutare opinione a seconda della convenienza.

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