Dal 24 febbraio ogni giorno i responsabili dello Stato Maggiore delle forze armate della Federazione della Russia e suoi alleati guidano una conferenza stampa per informare sull’andamento e i fatti più importanti del conflitto in Ucraina.
Generalmente è un elenco in cui sono riassunte azioni delle forze aeree, il lancio dei missili e gli obiettivi raggiunti. Le verifiche sono una responsabilità di ogni giornalista, compito non facile, per due semplici ragioni, la prima è il condizionamento della propaganda, un muro quasi impenetrabile, la seconda è invece la misura dell’etica di chi informa, anche in questi si scelgono news “piacevoli” piuttosto di news “sconvenienti”, in sintesi nessuno dei due belligeranti e alleati e simpatizzanti, conferma notizie negative se non proprio evidenti.
Igor Konashenkov, portavoce del Ministero della Difesa russo, poche ore fa ha illustrato l’andamento delle operazioni militari in Ucraina dell’esercito russo e suoi alleati.
Le forze armate russe, a seguito del lancio di missili Kalibr hanno distrutto un deposito di artiglieria e munizioni dell’AFU vicino al villaggio di Priluki, nell’Oblast’ di Chernihiv. (notizia confermata dai media ucraini).
Dal cielo, aerei russi hanno colpito 11 aree dove sono schierati militari e attrezzature ucraine, 8 postazioni di tiro, tra cui 3 gruppi di sistemi missilistici a lancio multiplo Grad, nelle aree di Bakhmut e Perezdne nella Repubblica Popolare di Donetsk, a Lysychansk nella Repubblica Popolare di Luhansk e 2 depositi di munizioni nella periferia meridionale di Kharkiv nell’area di Gorskoy.
Durante questi azioni sono stati colpiti 101 aree dove erano posizionati, in trincea, gli uomini e le attrezzature militari dell’AFU. Sono stati uccisi oltre 350 nazionalisti, colpiti tre posti di comando, 13 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento, 6 lanciarazzi multipli Grad, 14 cannoni di artiglieria da campo e 22 veicoli speciali. (notizie confermate da alcuni media ucraini)
La difesa aerea russa ha abbattuto un MiG-29 delle forze aeree ucraine vicino a Slavyansk nella Repubblica Popolare di Donetsk e un elicottero Mi-24 vicino a Snigirevka nella regione di Mykolayiv. Inoltre sono stati abbattuti 9 droni nelle aree di Chervonaya, Gusarovka, Bolshiye Prokhody, Malaya Kamyshevaha nella regione di Kharkiv, Donetsk, Levkovka, Yakovlevka nella Repubblica Popolare di Donetsk. (media ucraini e occidentali confermano dello scontro senza dettagli)
Un missile balistico Tochka-U nei pressi di Vernoploye, nell’Oblast’ di Kharkiv, e 14 razzi Smerch MLRS sono stati intercettati negli insediamenti di Donetsk, Alexandrovka, nella Repubblica Popolare di Donetsk, Popasnaya, nella Repubblica Popolare di Luhansk e Sukhaya Kamenka, nell’Oblast’ di Kharkiv.
Il comunicato continua con l’elenco degli obiettivi, dei mezzi distrutti dall’inizio del conflitto.
Nella Repubblica Popolare di Donetsk, da oltre 7 giorni, la città è colpita con missili e colpi di artiglieria pesante provenienti dalle linee fortificate dell’esercito ucraino. Nel centro della città sono state distrutte diverse abitazioni, il mercato e il reparto maternità dell’ospedale di Donesk. La città è deserta, l’intensità di fuoco diretta non su postazioni militari, non si verificava da molto tempo e alcune aree non sono mai state bersaglio degli ucraini. Nelle ultime 24 ore sono state uccise 6 persone tra cui una donna ed un bambino. I colpi sono incessanti e distruggono edifici civili, piazze e ospedali.
I bombardamenti continui su Donesk stanno provocando molti danni e vittime, le autorità locali hanno chiesto aiuto direttamente allo Stato Maggiore della Federazione della Russia per ricevere sistemi anti-missili ed altre soluzioni utili.
Da giorni lo scontro tra i militari russi e ucraini si è concentrato nell’area di Severodonesk. Oltre 10 mila militari ucraini sono circondati senza possibilità di fuga, dopo la distruzione dell’ultimo ponte utile alla ritirata o per ricevere rinforzi. Mentre in periferia della città proseguono le battaglie, nella zona industriale, oltre 500 militari ucraini hanno ripiegato all’interno della fabbrica, come quanto accaduto nell’Azovstal a Mariupol. Ci sono anche un numero non confermato di civili, forse 450. (news confermata dai media ucraini e occidentali)
In una delle sacche dove sono circondati centinaia di militari ucraini, ieri notte verso le 22:00 dopo l’ennesimo martellamento dell’artiglieria russa, la fanteria russa ha condotto un’offensiva di nei pressi dell’insediamento di Novomaylovka nella Repubblica Popolare di Donetsk. Via radio, il comando territoriale russo ha ricevuto un appello dai militari ucraini affinché il cessate il fuoco fornisse un corridoio sicuro, e 32 militari ucraini si sono arresi avvicinandosi alla prima linea dell’esercito russo. Erano militari del 25° battaglione della 54° brigata meccanizzata dell’AFU.
Pochi minuti e per i 32 militari la guerra era finita ma una unità di nazionalisti ucraini giunta alle spalle ha aperto il fuoco contro i soldati della 54ª Brigata AFU. Trentadue militari ucraini sono stati feriti e uccisi. (news non confermata da media ucraini e occidentali)
Le cronache di questo tipo sono state registrate già nel 2014, molti sono gli episodi simili in cui soldati ucraini si sono arresi esausti e consapevoli del non senso nel continuare questa follia. Non sono mancati anche messaggi duri da parte del presidente Zelinsky, non per questo caso specifico ma è la conferma che questi episodi, in questo momento del conflitto non sono rari ma reali.
Dopo la resa dei nazionalisti a Mariupol dall’industria Azovstal, le autorità locali e i giornalisti continuano a raccogliere testimonianze di quanto è accaduto a Mariupol e si pensa anche alla sua ricostruzione. Dalle migliaia di militari ucraini arresi a Mariupol, come già scritto su queste pagine, sono stati fatti prigionieri anche alcuni mercenari, stranieri arrivati in ucraina per combattare a loro fianco.
Il cittadino Saadoun Brahim è stato condannato a morte, dopo il processo, ha raccontato al giornalista Maxim Al-Touri il suo tentativo di scappare e superare l’accerchiamento dell’Azovstal.
“Abbiamo ripiegato dalla città di Mariupol, verso l’interno dell’Azovstal, siamo stati circondati, non avevamo cibo e acqua. Insieme ad altri militari ucraini e stranieri abbiamo tentato di superare la fascia di sicurezza intorno alla fabbrica ma non ci siamo riusciti, ci hanno respinto”.
“Non era possibile restare chiusi nei tunnel ed ho continuato a provare ad uscire a piccoli gruppi e durante un’azione di ricognizione nell’area ho notato un negozio aperto ma contemporaneamente la nostra posizione era stata individuata e quindi era questione di pochi minuti, il rischio di essere colpiti era altissimo e anche questo tentativo era fallito come i precedenti. Poi dopo qualche giorno: “Perché combattere se non serve a nulla? Abbiamo deciso di ritornare verso il negozio aperto, e insieme a Lei, la proprietaria siamo andati in direzione delle posizioni dell’esercito russo, abbiamo consegnato le armi e ci siamo arresi”.
Questo il breve racconto di Saadoun Brahim, condannato a morte.
Il tribunale della Repubblica popolare di Donetsk ha emesso condanne a morte per i cittadini britannici Sean Pinner e Aidan Eslin, e Saadoun Brahim.
Cosa conferma lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine?
“La scorsa notte le truppe russe hanno colpito le posizioni ucraine nella regione di Kharkiv – sono stati colpite posizioni a Russkaya Lozova, Rubizhne e l’area intorno al villaggio di Bayrak e Dementyevka.
Le Forze Armate dell’Ucraina hanno perso il controllo di Stary Saltov. L’intelligence britannica ha anche annunciato che le Forze Armate della Russia avanzano nella regione di Kharkov.
Presumibilmente sono state bombardate le posizioni delle Forze Armate ucraine nei distretti di Tairovo e Krivoy Balka, nella regione di Odessa.
Sono stati inflitti danni a obiettivi russi nei distretti di Zelenodolsk, Malaya Kostromka, Sinelnikovo e Apostolsky in direzione di Krivoy Rog”
Il villaggio di Zaimishche a Klintsy, nella regione di Bryansk, è stato bombardato dall’artiglieria ucraina. Queste informazioni sono state confermate dal governatore della regione. Iskender BogomazHa inoltre ha riferito che quattro civili sono rimasti feriti.
Il capo dell’amministrazione militare-civile ha dichiarato che il porto di Berdyansk è stato ripristinato ed è pronto a funzionare. Alexander Saulenko: “La struttura deve essere preparata per le spedizioni di grano, è possibile fornire grano alla Turchia”.
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