di Francesco Cappello
Mentre Cingolani pretende di piazzare un rigassificatore nel porto di Piombino in Texas ieri esplosione presso impianto gas liquefatto
La settimana scorsa, Grandangolo, la rassegna stampa internazionale su Byoblu (1), condotta da Manlio Dinucci, ha posto l’attenzione sulla pericolosità della “proposta” del ministro Cingolani di posizionare un impiantro di rigassificazione FSRU ((Floating Storage and Regasification Unit) nel porto di Piombino, seppure per un periodo di tempo limitato (due anni a detta del ministro della trasizione ecologica), in attesa di costruire una più adeguata piattaforma al largo, dove saranno prese più adeguate e conformi cautele. Si tratta della GOLAR TUNDRA – 170 mila metri cubi a pieno carico (5 mld m3/anno) recentemente acquistata dalla SNAM per 350milioni di euro. Un impianto analogo di dimensioni minori (140 mila metri cubi) è attivo, a pieno ritmo, 100 Km più a nord. Si tratta di un impianto galleggiante al largo della costra tra Marina di Pisa e Livorno. In questo secondo caso però la Capitaneria di Porto di Livorno ha da sempre previsto tre zone di interdizione e limitazione alla navigazione e alla sosta, per motivi di sicurezza, proibendo qualsiasi normale attività di pesca, subaquea e di passaggio in un area circolare di sedici miglia di diametro (688 chilometri quadrati), con al centro il rigassificatore costantemente pattugliata da una nave guardiana (la LNG Guardian). La capitaneria di porto ha previsto, in particolare, una zona circolare di interdizione totale con al centro il rigassificatore avente un diametro di 4 miglia nautiche (7,4 km). Si tratta, perciò, di un’area ampia 47 chilometri quadrati.
Se si desse seguito alla proposta/disposizione di Cingolani, tutta Piombino ricadrebbe in area interdizione totale e persino una parte dell’Elba in zona Preavviso (una corona circolare tra 4 e 8 miglia di raggio con al centro il rigassificatore). Vedi anche il mio Emergenza Gas Esplosivo a 160 gradi sotto lo zero.
A nemmeno una settimana dalla denuncia di Grandangolo ove, tra l’altro, si è fatto riferimento agli incidenti che hanno storicamente coinvolto gli impianti di gas naturale liquefatto, e ai vincoli, opportunamente documentati, che impediscono la installazione di questo genere di impianti presso zone industriali ad alto rischio né tanto meno presso centri abitati, un report di REUTERS di oggi 9 giugno riporta la notizia di un incidente, occorso il giorno prima (8 giugno 2022), presso l’impianto di Freeport negli USA:
L’impianto GNL di Freeport chiuderà per 3 settimane, sconvolgendo i mercati energetici globali.
Freeport LNG, sull’isola di Quintana (Texas), fondata nel 2002 dal miliardario Michael Smith, è uno dei più grandi impianti di esportazione degli Stati Uniti per la produzione e l’esportazione di gas naturale liquefatto (GNL). Esso tratta e fornisce circa il 20% del mercato statunitense di GNL. Ebbene esso rimarrà chiuso per almeno tre settimane a seguito di un’esplosione occorsa presso una sua struttura della costa del Golfo del Texas.
Secondo gli analisti, l’incendio seguito all’esplosione, è in grado di propagarsi rapidamente sui mercati del gas naturale degli USA e di quelli europei sempre più dipendenti dal gas naturale liquefatto a causa della volontà di rinunciare molto velocemente al gas russo che da decenni alimenta stabilmente l’economia europea a favore del GNL proveniente dagli USA.
È evidente che se l’offerta diminuisce, a causa di incidenti come questo, con una domanda in ascesa, i prezzi sono destinati ad alzarsi con tutte le ripercussioni del caso. Ad oggi i russi continuano a rifornire l’Europa e in particolare il nostro Paese e siamo ancora in grado di tamponare questo genere di eventi; non è facile, tuttavia, immaginare le conseguenze tragiche che potrebbe avere la decisione di una chiusura unilaterale dei rubinetti del gas proveniente dalla Russia per ritorsione da parte di Putin. Ricordiamo, a tal proposito, la provocazione del congelamento delle risorse finanziarie russe detenute presso banche straniere.
Secondo Alex Munton, direttore del settore globale del gas e del GNL presso la società di ricerca Rapidan Energy: “Si tratta di un’interruzione significativa della produzione in un importante impianto degli Stati Uniti che significherà una sola cosa: carenze. La competizione per il GNL spot farà aumentare i prezzi globali del GNL”. Freeport GNL spedisce infatti quattro carichi a settimana e una chiusura di tre settimane porterà via dal mercato almeno 1 milione di tonnellate di GNL.
Un portavoce della compagnia, senza approfondire la causa dell’incendio ha riferito che sono in corso indagini sulle cause dell’esplosione.
Un rappresentante della Guardia Costiera degli Stati Uniti ha affermato che una zona di sicurezza è stata istituita due miglia a est e ad ovest dell’impianto di Freeport LNG, chiudendo quella parte della via navigabile intracostiera al traffico navale.
Scrive un commentatore locale Jake Johnson su Common Dreams(3):
L’esplosione dell’ impianto di gas naturale liquefatto in Texas mercoledì ha accresciuto i timori dell’inquinamento e di altri impatti nelle comunità vicine ed è servito come ultimo esempio della minaccia che l’industria in forte espansione del GNL rappresenta per il clima.
dalla stessa fonte riportiamo:
‘Questo è terrificante’, ha affermato Melanie Oldham, fondatrice di Citizens for Clean Air and Clean Water nella contea di Brazoria, dove si trova l’impianto GNL di Freeport. ‘Temevamo che accadesse un disastro da quando Freeport LNG ha iniziato ad esportare gas. Non dovremmo vivere nella paura solo perché i dirigenti del gas come [il CEO dell’azienda] Michael Smith possano arricchirsi’.
‘Questo è un affare pericoloso’, ha aggiunto Oldham. ‘Che tipo di monitoraggio dell’aria stanno facendo là fuori? Saranno anche in grado di dire cosa ha rilasciato l’esplosione? E ce lo diranno? Per fortuna sembra che nessuno dei lavoratori o qualcun altro sia stato ferito o ucciso. Se è per questo, potremmo non essere così fortunati la prossima volta che ci sarà un’esplosione in questo impianto, o in una qualsiasi delle strutture inquinanti che ci circondano’
Il pensiero non può che correre verso Piombino, e le intenzioni – ammantate e legittimate d’emergenza opportunamente provocata – del nostro Cingolani locale, ministro della transizione, verso quale futuro?
Aggiornamento del 10 giugno
(1) https://www.byoblu.com/2022/06/03/grandangolo-pangea-la-rassegna-stampa-internazionale-di-byoblu-50-puntata/
(2) https://www.reuters.com/business/energy/explosion-hits-freeport-lng-plant-us-natgas-prices-plunge-2022-06-08/
(3) https://www.commondreams.org/news/2022/06/09/terrifying-explosion-texas-gas-plant-spotlights-threat-lng-industry
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