Dai fronti di guerra i bollettini da Kharkiv

Dai leader Usa, Nato Europa: ora i rapporti di forza in Ucraina sono bilanciati

Guerra soldato prepara il lancio del drone

Da qualche ora è terminato il ritiro delle unità dell’LDPR e delle unità della Rosgvardiya, composte da riservisti poco armati in direzione delle nuove posizioni ma abbastanza distanti da Kharkov rispetto a alle precedenti posizioni. In alcuni piccoli villaggi, il ritiro dei militari della LDPR è avvenuto senza le pressioni dell’artiglieria dell’esercito ucraino ma in altre località, sempre vicine alla città di Karkiv l’artiglieria ucraina ha costretto al ritiro rapido e l’abbandono delle posizioni.

Le forze militari ucraine nelle città di Stary Saltov hanno immediatamente agito reprimendo i funzionari e gli attivisti locali accusati di collaborare con la russia e con gli antifascisti ucraini, i quali non hanno avuto tempo o opportunità per ritirarsi in zone sicure.

Attualmente, nella regione di Kharkiv continuano le battaglie per tenere le posizioni.

A sud dell’Izyum – nelle ultime ore la situazione, sostanzialmente non è cambiata mentre le truppe russe e della LDPR non sono riuscite a sfondare il fronte dell’APU e a raggiungere l’autostrada da Barvenkovo-Slavyansk ed i combattimenti continuano.

Nel distretto di Severodonetsk-Popasnaya sono finite le battaglie per Popasnaya, durate alcune settimane e condotte delle unità d’assalto delle PMC di Wagner, della PM della LPR, senza alcuna partecipazione concreta dei kadyroviti. L’esercito ucraino non arretra e mantiene le posizioni guadagnando tempo e vincolando, ancora per settimane, le forze d’assalto Wagner, PM e LTR per le prossime battaglie, come è già accaduto a Volnovakha. In ogni caso, l’esercito ucraino resiste sulle sue posizioni senza avanzare, continua a schierare armamenti e uomini sufficienti per coprire una sezione piccola del fronte, dato l’ampiezza del fronte, la probabilità della riuscita della manovra di accerchiamento è sempre più probabile. Difficile interpretare la strategia della russia e i gruppi militari della LDPR, potrebbero abbandonare senza presidiarle Severodonetsk e Lisichansk? Difficile avere confermare questa lettura degli scenari possibili.

Restando sempre nell’ambito delle strategie militari, alcune eventi bellici ma non del tutto confermabili, si sono verificati a seguito di un cambio delle unità di personale della PM DPR con unità di riservisti con poca esperienza di combattimenti, approfittando di questa situazione, l’esercito ucraino ha nuovamente preso il controllo di Maryinka ma non abbiamo conferme.

Combattimenti continuano nella zona di Ugledar senza cambiamenti significativi entrambi i belligeranti mantengono le loro posizioni. Stesso scenario nella zona di Gulyai-Pole e Zaporozhye, così come nei pressi di Krivoy Rog e Nikolaev.

Sul fronte dell’isola di Zmeyiny o meglio conosciuta come l’isola dei serpenti secondo le nostre fonti la situazione è questa: dopo l’assalto dell’esercito ucraino con mezzi anfibi, droni, lancio di missili antinave ed il coordinamento di mezzi di ricognizione aerea e satellitare della NATO, diventa difficile per l’esercito russo ed i suoli alleati continuare a tenere la posizione senza ulteriori operazioni offensive nella zona di Odessa-Izmail.

Appare evidente il ripetersi di errori tattici da parte dell’esercito russo e dei suoi alleati, lo si legge chiaramente dalla scelta di restare in una posizione di difesa sull’isola dei serpenti.

Sul campo, gli effetti dei nuovi armamenti è certo, gli ucraini, riescono a colpire a distanze maggiori, rispetto ad alcune settimane fa e dalla costa continuano a colpire le forze navali e aeree della Flotta russa nel Mar Nero.

Le conseguenze dell’ultimo attacco ucraino costringono Mosca ad evacuare la guarnigione nonostante la capacità di respingere questo ulteriore attacco dopo una battaglia molto intensa.

Le perdite ucraine sono pari a 78 deceduti un lungo elenco di mezzi e droni, impossibile conoscere il numero dei prigionieri e dei feriti, unica ma importante curiosità, attualmente l’isola di Zmeyiny, a quanto pare, non è occupata da nessuno dei belligeranti.

 

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