Guterres: 500 civili sono stati rilasciati ma sembrano scomparsi nel nulla

Riassunto della situazione sulle prime linee

Nella zona di Kharkov – i combattimenti proseguono a nord-est e sud-ovest della città.
Diversi attacchi delle truppe ucraine in queste zone sono stati fermati senza risultati significativi per l’esercito ucraino.
Rispetto alla lenta avanza dell’esercito della Federazione della Russia e i militari delle due repubbliche non ci sono eventi significativi.

A sud di Izyum – negli ultimi due giorni, le truppe russe non sono riuscite ad avanzare significativamente e a controllare alcuni insediamenti. Non è stata raggiunta l’autostrada Barvenkovo-Slavyansk.
I combattimenti continuano intorno a Liman ma non è stata raggiunta ancora alcuna sicurezza a Donetsk). Il Liman è controllato dalle truppe russe e dalle unità delle Forze Armate delle LDPR da est e sud-est, apparentemente non sembra imminente l’avanzata su Barvenkovo, la resistenza dell’esercito ucraino è ancora forte, posizionato nell’area boschiva conserva il vantaggio di posizione. In quell’area il braccio di ferro è molto forte e le perdite sono ingenti, da entrambi le parti, è un massacro.

Nella zona di Severodonetsk – nessun cambiamento, l’esercito ucraino resiste è gli avanposti sono pesantemente fortificati, l’assalto frontale sembra l’unica soluzione se non riesce l’attacco dalle retrovie. Continuano i combattimenti nella zona industriale alla periferia meridionale di Rubezhnoye. Anche in questa battaglia l’unico dato certo è quello del massacro, le perdite di entrambi i belligeranti sono ingenti.

Popasnaya – nessun cambiamento. Feroci combattimenti in strada con progressi molto lenti delle truppe russe e alleate.

Distretto di Donetsk. Avdiivka e Maryinka – nessun cambiamento.
Nel distretto di Ugledar le forze armate della DPR non sono ancora entrate nella città e negli insediamenti chiave intorno ad essa.

Nella regione di Zaporozhye, il riposizionamento delle unità delle Forze Armate della DPR non sono riuscite a preparare un’offensiva vicino al villaggio di Lyubimovka (a nord di Melitopol lungo l’autostrada per Zaporozhye, a ovest di Tokmak). I combattimenti per il consolidamento delle posizioni non si fermano.

Transnistria – non ci sono state informazioni su un ulteriore aggravamento della situazione. La minaccia di invasione rimane rilevante e rimarrà tale fino allo sfondamento delle truppe russe nella regione.

Il lancio di missili è oramai un fatto quotidiano, il bersaglio sono la rete ferroviaria, e altre reti di comunicazioni sul territorio dell’Ucraina. Molti ponti ed  acquedotti sono per ora risparmiati
I bersagli principali sono la distruzione delle sottostazioni elettriche che alimentano le linee ferroviarie. L’Ucraina potrebbe risolvere ed agire in questa situazione le locomotive diesel (parte delle linee ferroviarie in Ucraina occidentale non sono state elettrificate, per questo tipo di trasporto, l’energia elettrica non è fondamentale.

In sintesi dall’ultima settimana i fronti non hanno evidenziato cambiamenti strategici, l’esercito ucraino resiste e nella settimana sono arrivati nuovi rifornimenti in armamenti ed altri aiuti per l’esercito ucraino.

Molto importante è il ruolo giocato dai servizi segreti USA e GB, sempre in questa settimana continuano a raccogliere informazioni, foto satellitari ed informazioni. iN questo modo il posizionamento dell’esercito ucraino è diventato più efficiente e può recuperare il tempo importantissimo per rifornire le truppe, riorganizzarsi e preparare nuove riserve.

Il sostegno logistico, strategico e sul campo, da parte degli USA, ad oggi gli USA hanno fatto uno sforzo economico notevole, 3 miliardi di dollari, inoltre la presenza concreta di osservatori e del sistema informativo hanno cambiato il corso di questo conflitto, senza queste condizioni, l’Ucraina non avrebbe potuto resistere e restare nella posizione attuale.

A Mariupol 12 civili (tra cui 4 bambini) evacuati dall’Azovstal sono arrivati a Bezimennoe nel centro d’accoglienza dell’Emercom della Repubblica Popolare di Donetsk.

Questa mattina António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha affermato che 500 civili sono stati evacuati dall’Azovstal, l’acciaieria di Mariupol. Eppure a Bezimennoe ancora non c’è traccia di queste persone, nonostante i bus della Croce rossa internazionale e della delegazione dell’ONU presente in loco.

Pochi minuti fa è arrivato un altro autobus dall’Azovstal con 13 persone, civili ma per ora dei 500 annunciati da Guterres non c’è alcuna traccia. Sul posto il corrispondente Vittorio Nicola Rangeloni. QUI il video

L’Azov nel pomeriggio ha comunicato che le operazioni di evacuazione sarebbero state sabotate dai russi, i quali avrebbero colpito il veicolo che avrebbe dovuto recuperare i civili dei bunker: un camion militare a bordo del quale si trovavano diversi uomini dell’Azov (un morto e sei feriti).

Nonostante le dichiarazioni dell’Azov, a Mariupol regna il silenzio. Anche colleghi che si trovano in altri distretti di Mariupol non hanno avvistato i 500 civili dichiarati dall’ONU.

Ecco un video breve di un membro del battaglione Azov ferito

Poche ore fa, la rete internet e i social e blogger hanno lanciato la notizia di una nuova nave russa colpita da un missile o forse più. La nave colpita viene indicata nella fregata Ammiraglio Makarov. Quest’ultimo è un comandante della marina russa durante la guerra tra la Russia ed il Giappone.

Il porto di Port Arthur divenne un punto focale dello scontro: il suo possesso permetteva il controllo delle linee di rifornimento giapponesi. Assediato per mare dalla flotta dell’ammiraglio Togo Heihachiro e per terra dalla 3a armata del generale Nogi Maresuke, il comando russo decise di inviare Makarov ad assumere il comando della flotta locale per spezzare l’assedio. Assunto il comando l’8 marzo 1904 Makarov assunse subito atteggiamento difensivo molto attivo, sfidando più volte Togo in battaglia e creandogli forti difficoltà.

Il 13 aprile di ritorno da una sortita contro i giapponesi, mentre stava rientrando in porto, la sua nave ammiraglia, la corazzata Petropavlovsk, saltò su una mina giapponese e affondò facendolo perire assieme a gran parte dell’equipaggio. La fregata, attendiamo comunque conferme ufficiali, al momento nessuna delle parti belligeranti ha confermato o smentito, sembra essere stata colpita nella zona dell’isola dei serpenti ma non ci sono conferme ufficiali, come spesso accade in questo conflitto le informazioni sono sempre molto incerte, la prudenza è forse d considerare prima di ogni altra cosa. Attendiamo eventualmente solo una conferma visiva. Dai rilevamenti della Nasa al sito di sorveglianza su incendi e da satelliti privati non ci sono conferme sul tracciamento di navi in difficoltà.

In un nuovo video messaggio, il presidente ucraino Zelensky si dice pronto per negoziare e chiarisce di non avere più rivendicazioni sulla Crimea.

Questo è il fatto più importante in questa giornata ma non ancora conclusa. Con questa dichiarazione sembra che i veri negoziati iniziano a prendere forma, dal 24 febbraio mai Zelansky pubblicamente ha mai rinunciato a richiedere il pieno ritiro della Russia dalla Crimea annessa dalla Russia 8 anni fa.

Non abbiamo informazioni su attività sul fronte al confine delle città russe di Belgorod e Bryansk.

Abbonati alla rivista

Sovranità Popolare è un mensile, 32 pagine di articoli, foto, ricerche, analisi e idee. Puoi riceverlo comodamente a casa o dove preferisci. E' semplice, iscriviti qui.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*