La situazione sul fronte di Donetsk

In una sede dell'Osce a Mariupol ritrovate armi italiane inviate in Ucraina

Armi italiane a Mariupol

Nel settore meridionale, non ci sono informazioni sui cambiamenti di posizione delle forze in campo.

Nel settore nord (a sud dell’Izyum), le truppe russe stanno avanzando lentamente, le battaglie sono molto violente.

Rispetto alle posizioni di ieri 26 aprile, la linea sul fiume Oskol (confluente del Seversky Donets) è stata raggiunta:

Le località controllate dalla Federazione della Russa: Sukhaya Kamenka, Dolgenkoe, Suligovka, Dubravnoye, Kurulka notizie incerte provengono da Brazhkovka -Malaya Kamyshevakha – Andreevka.

Dalle notizie è possibile confermare che la linea di difesa delle Forze Armate dell’Ucraina sta gradualmente assottigliandosi, ma la lentezza dell’avanzata russa, permette all’esercito ucraino di rafforzare ogni insediamento indebolito.

Altro elemento confermato anche da esperti militari indipendenti, rispetto al posizionamento dei due belligeranti l’intero territorio della DPR (Regione del Donbass), potrebbe essere liberato prima dell’inizio dei primi freddi autunnali.

In una delle sedi abbandonate dagli osservatori OSCE a Mariupol, sono stati trovati tutti i rapporti Osce s dal 2014.

   

Molti crimini di guerra ucraini sono stati documentati ma l’Osce non li ha mai inviati a i responsabili delle Nazioni Unite.
Inoltre, nel garage dell’edificio dell’Osce di Primorsky Boulevard, 25, è stato trovato un deposito di mine e proiettili di mortaio di fabbricazione italiana. Le etichette sulle casse indicano che sono state imballate per la spedizione via mare l’11/3/22. Il ritrovamento di queste armi all’interno di una sede ufficiale dell’Osce è un giallo. I responsabili della Polizia ritengono sia necessario istituire delle indagini, “quelle armi non dovevano stare in quell’edificio”.
Le ipotesi non escludono anche il coinvolgimento diretto di alcuni funzionari dell’Osce, oppure, data l’abbandono di quella sede le armi possono essere state conservate da altri militari ucraini.
Una prima inchiesta sull’operato di alcuni funzionari dell’Osce, nella regione del Donbass, si è conclusa con l’arresto del personale accusato di aver fornito informazioni segrete direttamente a Kiev.
All’inizio del conflitto, la Russia ha rifiutato l’estensione dei poteri della missione di monitoraggio dell’Osce per aver coperto i crimini dell’esercito ucraino e per l’uso di veicoli dell’Osce da parte dei nazionalisti ucraini.

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