A seguito dell’articolo di Saviano pubblicato sull’inserto del Corriere a questo link si sono scatenate moltissime critiche e si è superato un limite rappresentato dalla censura e la punizione contro la giornalista del Corriere Monica Ricci Sargentini, senza alcuna colpa, restando nel suo ruolo di giornalista non ha partecipato ma solo informato una conoscente e punita per aver posto critiche a questo articolo.
In particolare moltissime donne hanno contestato l’articolo di Saviano, includendo le motivazioni in una lettera.
ll testo della missiva, che centinaia di donne hanno inviato al direttore Luciano Fontana e a Barbara Stefanelli, era piuttosto duro: “Mi chiedo come un giornale di tale diffusione e importanza in Italia possa difendere un’informazione tanto parziale, superficiale e dannosa. Da dove arriva tanta misoginia al Corriere della Sera e a chi lo dirige? L’articolo di Saviano che avete ospitato nelle vostre pagine è scandaloso per contenuto e superficialità e ritengo la testata responsabile di diffondere cultura da carta straccia, solo per conformismo ammantato di radicalità rivoluzionaria. Come si può paragonare la legalizzazione della marijuana alla legalizzazione della prostituzione? Ma si, certo, siamo carta igienica noi donne in fondo”. Continua: “Ma Saviano non sa che la prostituzione è quasi solo tratta e la regolarizzazione è una manna per papponi e mafiosi? Non sa che quello che lui chiama lavoro è un’inaccettabile tragedia per le donne coinvolte? Perché riconoscere agli uomini di stuprare a pagamento?”
Critiche e proteste e dopo la sospensione di 3 giorni è scattata la solidarietà di alcuni colleghi evidenziando la scelta del direttore come una limitazione alla libertà di stampa e la risposta non si è fatta attendere.
Il direttore Luciano Fontana scrive: “Cari colleghi, credo sia doveroso che l’organismo sindacale chieda prima all’azienda di conoscere esattamente i termini della questione che sono profondamente diversi da ciò che, come scrivete, è diventato di dominio pubblico. Si tratta della contestazione di una mail-bombing contro il giornale (arrivata dopo l’articolo scritto da Saviano ndr) a cui la collega ha partecipato dando istruzioni sulla sua realizzazione. La collega Monica Ricci Sargentini non ha mai chiesto alla direzione di poter esprimere la sua opinione o di promuovere un confronto sull’articolo che si riteneva di contrastare”,
Oramai siamo abituati a leggere una versione e poi il contrario, diventa sempre più difficile sapere cosa succede ed in modo particolare in questi palazzoni dove la parola e la scrittura dovrebbero essere libere e non sottoposte esclusivamente al consenso, questo non pone problemi ad una linea editoriale.
No non ci caschiamo, ancora una volta si cerca di dividere tra chi sta con Saviano e chi sta con la giornalista punita. Non ci interessa il quesito: Saviano è intoccabile o no?
Il tema è nella forma patronale dell’editoria italiana, concentrata in poche mani, regolata da norme obsolete e pronta a censura, punizioni, licenziamenti e mai sulla qualità, sulla professionalità di tanti colleghi che in un clima di caccia alle streghe, prima per la pandemia e poi adesso con la guerra sono intimidite, impaurite, perchè non sono liberi di scrivere. Questo è il livello raggiunto dall’Italia, dove la libertà di stampa e il libero pensiero sono a livello “scarso” di democrazia. Per fortuna esistono ancora colleghi che conservano un’etica, qualità sempre più rara, sconosciuti a i grandi editori, seppure presenti sul campo, esperti e testimoni di quanto accade durante un conflitto armato, eppure sono completamente ignorati, raramente invitati dai grandi network e quelle rare volte, i “conduttori e gli ospiti” mostrano più interesse ad infangare la persona, piuttosto che ascoltare la sua testimonianza. Queste persone stanno scrivendo pagine nere della democrazia e del giornalismo italiano, affollano programmi di intrattenimento, riempiono pagine di nulla e sono assolutamente inguardabili. Oramai anche il limite dell’errore è stato superato, in più di una occasione, la fabbricazione e diffusione di notizie false è all’ordine del giorno, e questo accade in tutti i media, televisivi, radiofonici e cartacei, è tutto veramente assurdo e distruttivo.
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