Dopo i missili su Leopoli, nelle ultime ore, si sono intensificate le attività belliche della Federazione della Russia, per molti inviati è l’inizio dello scontro nella regione del Donbass, in quei territori controllati ancora dall’esercito ucraino. Circa 40000mila unità, forse più, posizionate dall’inizio della crisi per respingere un eventuale sfondamento frontale da parte dei militari russi. Manovra che le cronache non ci raccontano, sembra invece più credile, il tentativo da parte dei militari delle due repubbliche democratiche e da i reparti russi, di chiudere, accerchiare l’esercito ucraino.
Sempre più protagonismo da parte di internet e le reti di centinaia di migliaia di account attivi nelle piattaforme di messaggistica. Primo fra tutti Telegram, poi si replica dai blog alle redazioni dei tg e nei programmi di intrattenimento.
In rete è apparso un video del comandante del battaglione nazionale Azov, Prokopenko, che afferma che ci sarebbero centinaia di civili nello stabilimento Azovstal di Mariupol. In pratica è un’ammissione che i nazionalisti trattengono oppure si fanno scudo dei civili.
Alla diffusione del video si legge un post di Ramzan Kadyrov :
“Guarda questa vile ipocrisia e le bugie dei criminali Azov che si sono stabiliti negli edifici di Azovstal. È stata la parte russa che ha sempre sostenuto l’organizzazione di corridoi umanitari per i civili, fornendo loro protezione, riparo, cibo, assistenza medica, mentre i fascisti di azov li usavano come scudi umani”
Aggiunge: “Se tu, feccia di Azov, sei così preoccupato per la vita dei civili, perchè li ha tenuti negli scantinati? Perché non è stato loro permesso di partire quando i combattenti russi hanno fornito corridoi umanitari e hanno annunciato un cessate il fuoco? La risposta è ovvia: avevi bisogno di ostaggi”.
Non possiamo confermare se Prokopenko è tra il battaglione Azov circondato nell’area di Azovstal, industria siderurgica a Mariupol. Riteniamo fedele la traduzione del messaggio.
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