La pistola nel cesso! Trovata un’arma nel water

Da una telefonata anonima i Carabinieri a colpo sicuro ritrovano la pistola

Sede Roma Unione dei Sindacati di Base

A seguito di una o più telefonate anonime, ricevute dai Carabinieri di Roma,

alcuni agenti hanno perquisito la sede dell’Unione dei Sindacati di Base a Roma e hanno ritrovano nel water, lo scarico, un’arma.

A memoria non credo che sia mai accaduto un episodio simile, mai nella storia del sindacalismo italiano ci sia stata una perquisizione

in una sede sindacale. I Carabinieri, presente anche un Colonnello dell’Arma, agli avvocati e parlamentari presenti nella sede romana hanno precisato che non era proprio una perquisizione ma volevano fare una verifica, dato che avevano informazioni molto precise, in merito alla presenza di ‘un’arma all’interno dei uno dei locali, nel dettaglio, hanno specificato il bagno non del personale ma quello adibito al pubblico.

Nel bagno è stata effettivamente ritrovata dai Carabinieri una Beretta calibro 22 semi-automatica, modello 76 con matricola abrasa, un caricatore monofilare, otto cartucce all’interno del caricatore con simbolo W nel fondello del caricatore, la pistola era avvolta nella plastica.

Al momento non c’è alcun motivo per pensare ad un sequestro della sede ma questa storia deve avere delle spiegazioni ed al più presto possibile.

I responsabili USB Roma, durante una prima conferenza stampa hanno denunciato con forza la provocazione in atto, dovuta molto probabilmente

al lavoro condotto dai sindacalisti dell’unione di base, la difesa dei lavoratori e il contrasto con Confindustria vede appunto il sindacato di base

in prima linea nella difesa dei valori del lavoro e del paese.

Nelle ultime settimane, l’azione dei lavoratori aeroportuali e i portuali di Genova che hanno rifiutato di caricare armi in partenza per l’Ucraina ha irritato qualcuno e questa è una vera provocazione.

I giornali, la stampa italiana e la tv non hanno perso tempo ed è iniziato il bombardamento diretto contro tutta l’organizzazione dell’unione dei sindacati di base.

A seguito della perquisizione sono ora in calendario diverse manifestazioni di solidarietà. nei confronti di questa provocazione, come indicato dai responsabili USB. Solidarietà da più fronti, politici, partiti, organizzazioni e movimenti.

USB Unione Sindacati di Base

Un primo appuntamento, già programmato è il 22 aprile, manifestazione nazionale e dopo questo episodio assume certamente un’altra configurazione, perché il contesto ora è cambiato e non di poco.

il segnale all’esterno è preoccupante, chi difende realmente, i lavoratori, i settori produttivi, chi si oppone all’invio delle armi in Ucraina, chi si oppone alla guerra, chi dissente verso l’industria delle armi in Italia è in pericolo.

Le coincidenza, in merito all’attualità, all’impegno dei lavoratori rappresentati da USB ma anche la storia del nostro paese sono evidenti, un esempio è il processo del 7 aprile 1979.

Quarant’anni fa, decine di persone, appartenenti o simpatizzanti o considerate vicine alla formazione di sinistra extraparlamentare Autonomia Operaia, furono arrestate in un’operazione che diede inizio a uno dei capitoli più discussi e controversi della storia giudiziaria italiana degli scorsi decenni. Fu una vicenda che coinvolse centinaia di persone ma che ebbe come protagonisti, mediatici e non solo, da una parte l’intellettuale e attivista Toni Negri, dall’altra il magistrato Pietro Calogero. Come su tante altre questioni di quegli anni, gli arresti del 7 aprile – e soprattutto i processi che ne seguirono – provocarono divisioni nette e dolorose nella politica e nella società italiana, e ancora oggi non c’è un vero consenso storico sul caso, anche se le critiche a come il processo fu impostato e portato avanti negli anni sono diventate predominanti.

In questi mesi, il Governo, Confindustria, i partiti, l’opinione pubblica, in parte, hanno prima trovato il nemico esterno, la Russia ed i russi ora manca l’identificazione di un nemico interno e la provocazione al sindacato di base USB è il primo passo, il colpo è diretto a tutto il movimento difeso e rappresentato da USB e a questo punto, “la pistola nel cesso” deve essere trasformata in un doppio significato, il primo sta proprio nel significato delle parole, le armi, le pistole devono andare tutte le nel cesso, il secondo significato sta nella continuità della lotta, della difesa dei valori e maggiormente in questo periodo storico dove il salario ed i diritti di tutti i lavoratori sono quotidianamente non solo calpestati ma hanno raggiunto livelli inaccettabili. questa azione, questa provocazione non mineranno l’unità dei lavoratori e del sindacalismo di base.

Per tutti i lavoratori c’è ora una grande opportunità, le prossime elezioni all’interno delle fabbriche in Italia, USB è presente con i suoi rappresentanti, questo è il momento per dimostrare che l’egemonia dei grandi sindacati, Cgil, Cisl e Uil, in parte responsabili delle politiche produttive di Confindustria e del Governo non può continuare, è l’inizio di una nuova era anche nell’ambito del sindacalismo.

 

 

 

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