AdnKronos conferma: E’ stato il premier Mario Draghi a prendere l’iniziativa nei confronti della banca centrale russa, prevedendo sanzioni per congelare le riserve in valuta estera e cogliendo alla sprovvista Mosca. E’ quanto si legge in un lungo articolo del Financial Times dal titolo ‘La militarizzazione della finanza: come l’Occidente ha scatenato ‘shock and awe’ sulla Russia’. Il quotidiano racconta che la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen ha chiamato il premier italiano chiedendogli di discutere i dettagli delle misure direttamente con la segretaria del Tesoro Usa. ”Un accordo era vicino, ma, a Washington, la segretaria del Tesoro Janet Yellen stava ancora rivedendo i dettagli della misura più pesante e sensibile per il mercato: sanzionare la stessa banca centrale russa”, scrive il Ft. Gli europei erano ansiosi di fare in fretta, così Von Der Leyen ha chiamato Draghi. “Eravamo tutti in attesa, chiedendoci: ‘Come mai ci vuole così tanto tempo?'”, dichiara un funzionario dell’Ue al Financial Times. ”Poi è arrivata la risposta: Draghi deve usare la sua magia con Yellen. Entro la sera, l’accordo era stato raggiunto”, aggiunge il giornale.
Il disegno di legge verrà approvato nel più breve tempo possibile.
Bruxelles, oggi riunione dei ministri degli esteri europei, presente anche il rappresentante degli USA.
Dopo i fatti di Bucha, non siamo informati se un qualsiasi organismo internazionale sia impegnato ad indagare su quanto accaduto, i ministri degli esteri si apprestano a trovare un accordo sulla base di nova proposte sul tavolo. Nuove sanzioni?. Dalla decisione di non acquistare più carbone dalla Russia quali saranno le proposte degli USA? Direttamente da Bruxelles il presidente della Nato chiede più armi all’Ucraina ma non è specificata la tipologia. In sintesi dopo 42 giorni di guerra dalla Nato la direzione resta sempre la stessa, armare gli ucraini per creare problemi alla Russia.
Gli esperti analisti, oggetti arredo di decine di trasmissioni di intrattenimento, ipotizzano i nuovi piani dell’esercito Russo ma non senza condire con terrore e orrore, oggi ritornano nelle cronache dei reporter a Mariupol i forni crematori mobili, chi li utilizzerà? Il dito punto i russi invasori.
Sono mille i fatti ed eventi non meglio identificati proprio nella città di Mariupol come la presenza di militari francesi, tedeschi, britannici e svedesi che hanno contattato le controparti russe per farli uscire dalla acciaieria Azovstal di Mariupol dove sono asserragliati, assieme a membri dei battaglioni nazisti, probabilmente Azov. Non confermata la presenza di un graduato della Nato.
Sulla cartina dell’Ucraina si alternano come il risiko, le pedine della guerra, il finale indica l’esercito russo in difficoltà se deve difendere quello che aveva già conquistato nel 2014. Non sarà certamente la prima analisi errata, se si rilegge un po’ di storia, solo dal 2014, la regione del Donbass, territorio molto vasto non è affatto interamente controllato dall’esercito russo, quindi l’operazione speciale militare non è ancora completata, un esempio e l’area della città di Slavyansk, circa 280mila abitanti è sotto il controllo dell’Ucraina, zona dove c’è una grande zona industriale, purtroppo in gran parte ferma da anni, all’Ucraina non sono mai interessate, inoltre possiamo confermare che il territorio è uno dei più inquinati dell’area.
Le cronache corrono parallelamente con le comparsate del presidente ucraino Zelensky, nuovamente in videoconferenza con una narrazione perfetta, una sceneggiatura di un film dell’orrore, nei dettagli, partendo da circa 5000 eventi di crimini di guerra e poi l’elenco delle città distrutte dai russi, le torture ai bambini, alle donne e agli anziani. Zelensky ha dichiarato: “in Ucraina e’ tempo della semina ma i russi stano colpendo le nostre strutture civili, mezzi agricoli, piccole industrie alimentari e sono stati minati i campi di grano”. Quella di Zelensky è una comunicazione monodirezionale, nessuno puà porre domande, una sola ad esempio le migliaia di video che arrivano in redazione, da città ucraine in cui si vedono poliziotti, vicili armati arrestare giovani ragazzi e donne che vengono
Da Londra, oggi, dichiara di essere pronta a rinunciare al gas ed al petrolio russo, probabilmente in sei mesi?
Sono trascorsi 4 giorni dai fatti di Bucha ma la memoria non ci inganna, sono tante le denunce, quanti sono i conflitti nel mondo e nessuna di queste inchieste, sui crimini di guerra ha mai raggiunto dei risultati.
Dopo la vittoria alle elezioni, il premier ungherese Orban ha nuovo ossigeno ed entra immediatamente nella questione politicia e diplomatica del conflitto tra Russia ed Ucraina e con una telefonata al presidente Putin ha dichiarato: “Putin è pronto ad un incontro a Budapest con il premier francese e quello ucraino ma ad alcune condizioni, per ora non conosciamo esattamente quali siano state nel dettaglio le richieste di Putin. La diplomazia si doppia, Orban e Erdogan chi sarà più credibile?
I negoziati, ufficialmente non hanno un agenda definita tra Russia ed Ucraina, probabilmente sono le nuove difficoltà emerse dopo i fatti di Bucha, non ancora chiariti.
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