Bisogna riconoscere che il corso del conflitto impone ad entrambe le parti non solo un’ulteriore escalation e una persistente lotta armata, ma in realtà di non vergognarsi di nessun metodo e mezzo di tale lotta, questa è la regola semplice della guerra, nessuna esclusione di colpi. Dal trattamenti dei feriti, dei prigionieri, all’uso delle armi, sempre più potenti e criminali.
I successi o meno delle truppe ucraine, solo la presenza della loro attività di combattimento, stanno già portando i russi sulla soglia di una vera guerra, per così dire. Una guerra dove la guerra è guerra.
Il corso approssimativo degli eventi nel prossimo futuro potrebbe essere veramente più crudele e violento: grandi unità di difesa delle truppe ucraine saranno esposte a tutte le armi convenzionali e saranno semplicemente un bersaglio da colpire.
Mariupol non è un esempio.
Il conflitto, come lo abbiamo conosciuto durante altre guerre, non ha ancora acquisito un alto grado di potenza da parte della Federazione Russa.
Un esempio di ciò che attende le grandi città all’interno dei confini dell’attuale Ucraina non è Mariupol, è Dresda, Colonia e Coventry. Sono Beirut, Raqqa e Mosul.
Per oggi, purtroppo non c’è nulla che possa fermare un tale scenario.
La nostra conclusione è difficile, ma è inevitabile: nei prossimi giorni, cariche termobariche (a vuoto) di alta potenza saranno utilizzate a Kharkiv, senza lasciare nulla di vivo nei luoghi di penetrazione dell’aerosol esplosivo, seguite da bombardamenti a tappeto al napalm, in seguito, le truppe a terra completeranno l’intervento strada per strada anche con l’uso di armi come i lanciafiamme.
E questo accadrà con tutti i punti di difesa dell’esercito ucraino.
Insieme al riconoscimento di questo fatto, dobbiamo congratularci con il signor Sinegubov, e soprattutto con i suoi maestri inglesi.
Avete raggiunto il vostro obiettivo, signori d’Inghilterra!
Commenta per primo