Anomalie di un conflitto

Russia Ucraina e la guerra internazionale

Sloviansk Regione del Donbass

Una delle tante anomalie di questo conflitto potrebbe essere la mancanza di una dichiarazione di guerra, da una parte e dall’altra, eppure la storia diplomatica e dei conflitti ci ha insegnato diversamente.

Mario Draghi, dopo l’intervento del presidente Zelensky alla Camera, parlando a nome del Governo ed a titolo personale ha dichiarato “guerra alla Russia” annunciando la posizione, positiva, dell’Italia in merito all’accettazione dell’Ucraina come un nuovo membro della Comunità Europea.

Il presidente Zelensky, in Italia, ennesima tappa del suo personalissimo “WarTour” non lesina esempi per accrescere l’emozione dei deputati e senatori italiani, parlando del porto di Genova e poi la litania con gli avvertimenti: fermare Mosca, l’Ucraina il cancello per i russi ma in questo speciale tour, dopo l’esperienza alla Knessett israeliana, Zelensky non dice nulla sulla noflyzone e ringrazia l’Italia per le armi e ne chiede ancora. Poco più di dieci minuti, inusuale dato che negli altri incontri la media dei suoi interventi era di circa 20 minuti. Sempre Zelensky ha avuto anche un colloquio telefonico con Papa Francesco, chiedendogli di proporsi per una mediazione.

Draghi applaude ed elogia ed invoca alla resistenza ucraina e conferma la volontà dell’Italia nel continuare ad offrire assistenza umanitaria e militare all’Ucraina.

Per l’Europa, gli ucraini eroi, perchè combattono non per la loro libertà ma contro i russi ma questo nessuno ha il coraggio di dirlo.

La guerra continua e nelle ultime ore ancora intensi bombardamenti su diverse città ucraine particolarmente colpita kharkiv nell’est. A Kiev, seconda città del paese sarebbero già stati distrutti molti edifici a sud-est è la zona dell’aeroporto internazionale. Le autorità locali hanno chiesto alla popolazione civile di lasciare la città e dirigersi verso i corridoi umanitari ed oggi, confermato anche dal governo ucraino, ne sono stati aperti 3 anche a mariupol dove l’avanzata russa, non si ferma.

La delegazione russa ai negoziati in una nota chiede ufficialmente agli ucraini di essere più costruttivi con il negoziato e di non farsi influenzare da pressioni esterne. Kiev al momento non è disponibile a cedere sulla piena territorialità dell’Ucraina, resta quindi ancora difficile rinunciare alla Crimea e alla regione del Donbass, in queste ore è un fronte di guerra molto ampio, dove sono concentrate circa 45000 unità militari dell’esercito ucraino.

La guerra ha raggiunto città come Sloviansk, durante la notte colpita la stazione ferroviaria con un missile, probabilmente, e dalle prime ore dell’alba, militari ucraini sono presenti numerosi in vari punti del centro della città. Sloviansk ha nella sua periferia molte industrie, acciaio e carbone e per le prossime ore è prevedibile l’accentuarsi del conflitto in tutta l’area. L’esercito russo non è lontano e sembra chiuderci il cerchio nella regione del Donbass e l’esercito ucraino è presente in forze.

Sul fronte diplomatico sembra allargarsi la distanza tra Putin e Biden, le relazioni Usa Russia si fanno sempre più difficili. Una prima risposta alle sanzioni contro la Russia è in una nota i Mosca che valuta l’ipotesi interrompere l’invio di uranio agli USA.

Riyad Araba Saudita: valuta l’accettazione dello yuan come pagamento per le forniture di petrolio alla Cina.

Riyadh sta riconsiderando le sue posizioni, a seguito di complicate relazioni diplomatiche con gli USA subito dopo il ritiro delle truppe USA dall’Afghanistan.

La guerra e la repressione camminano parallelamente: Zelensky ha imposto la sospensione di qualsiasi attività di tutti i partiti di opposizione: c’è la legge marziale, “per la vita!”, Partito Shariya, Nashi, Blocco dell’opposizione, Opposizione di sinistra, Unione delle forze di sinistra, Derzhava, Partito socialista progressivo, Partito socialista, Partito dei socialisti, Blocco di Vladimir

Prossimi articoli approfondimenti sulla repressione e democrazia.

 

 

 

 

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