La NATO si impegna nel conflitto armato ma non per la pace.
L’Italia è in prima linea, le parole di Draghi suonano come una dichiarazione di guerra mai pronunciata ma pensata.
Si raddoppiano le unità aeree italiane già presenti in Romania e saranno inviati altri mezzi ed uomini, soldati italiani ed armi letali da consegnare all’esercito ucraino.
I militari italiani nello scenario di guerra
Un contingente di 1350 unità, bersaglieri, alpini e paracadutisti liberati dall’Afghanistan e l’Iran, due navi e 5 aerei. Ulteriori forze ad alta prontezza, denominate “Very High Readiness Joint Task Force-VJTF”, fino al 30 settembre 2022, attraverso l’impiego di 1350 unità, 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali – dal secondo semestre 2022) – e 5 mezzi aerei. La consistenza massima per lo svolgimento di tali missioni è pari a 1970 unità”.
All’Italia anche il compito di sorveglianza aerea – attività di Air Policing – che prevede l’impiego di 130 unità di personale e di 12 mezzi aerei, attualmente dislocati in Romania, e attività di pattugliamento aereo nell’ambito delle misure di rassicurazione degli alleati nel fianco est, con 2 aerei – rifornitore e raccolta dati.
Dal ministero degli esteri si prevede una ulteriore spesa di circa 12 milioni di euro per garantire maggiore sicurezza alle Ambasciate italiane e del suo personale.
Anche la marina italiana impegnata nel Mediterraneo orientale e Mar Nero attraverso l’impiego di di 235 unità di personale, due navi e un mezzo aereo
Lo spirito democratico in Europa con il tempo si è volatilizzato.
Davvero dobbiamo immaginare che quanto stia accadendo sia il nuovo collante per una
Europa Unita a servizio della NATO contro la Russia? E’ questo il suo primo volto che ci mostra?
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