L’incontro tra i rappresentanti russi ed ucraini è previsto entro le ore 13 italiane, la città di Gomel in Bielorussia è già stata scelta per altri incontri nel 2014 e in questa occasione è stata indicata dai rappresentanti ucraini.
Non abbiamo conferme sulla composizione delle delegazioni e su quale base si avvierà il dialogo ma da fonte ufficiale Peskov, portavoce del Cremlino ha dichiarato: “la Russia non sospenderà le operazioni militari in Ucraina durante i colloqui con la parte ucraina come è accaduto ieri”
Dalla presidenza dell’Ucraina, Zelensky conferma il rifiuto “non veniamo in Bielorrussia”.
Per ora non ci sono punti di incontro
Quarto giorno di guerra
Kiev ancora sotto coprifuoco, in strada solo mezzi militari e soldati.
Questa notte diverse volte è stata interrotta dagli allarmi aerei e alcuni bombardamenti sporadici ma all’alba il suono delle bombe sembrava sempre più vicino.
E’ molto difficile comprendere cosa realmente stia succedendo anche perché questa guerra ha una parte notevole proprio nella comunicazione, la guerra mediatica ha assunto dimensioni mai viste prime e sono coinvolti Ucraina e Russia ma anche l’Europa e gli USA.
Dal ministero degli esteri ucraino ma anche da quello russo arrivano continuamente comunicazioni di vittorie da un lato e dall’altro. Kiev non è stata conquistata è siamo al 4 giorno di guerra, ora i bombardamenti si faranno sempre più intensi ma la speranza è nell’avvio di colloqui e del dialogo.
In città ci sono stati contatti con i militari russi ma respinti dalle forze regolari ucraine e dai volontari.
Sempre questa mattina all’alba c’è stato un altro contatto con il 141° battaglione della guardia russa cecena e notizia confermata dell’uccisione di un alto graduato e il rallentamento dell’avanzata russa all’interno della città.
Molti alberghi a Kiev sono chiusi anche perché quasi tutto il personale è andato via, probabilmente fuori dalla città, per ora non c’è una diversità di cibo ed il problema cresce di ora in ora e dato che tutto è chiuso in città ed è quasi impossibile fare entrare oppure uscire merci o altro dalla città.
Dopo 4 giorni non manca elettricità gas ed acqua, l’assedio non è ancora stato completato.
Kharkiv, seconda città dell’Ucraina sono entrati i militari russi ma non in forze, gli spari ed i combattimenti si odono da tutte le direzioni.
Per le strade si vedono continuamente mezzi colpiti in fiamme e la cittadinanza è continuamente invitata a resistere ed aggiungersi ai già esistenti gruppi di volontari.
Gli scontri sono concentrati nel centro della città e ora è diventato sempre più complicato uscire dalla città per raggiungere luoghi più tranquilli è imprudente.
Nell’altra grande città ucraina Leopoli la situazione è abbastanza tranquilla, continuano gli inviti alla popolazione di restare a casa oppure chi vuole scegliere di arruolarsi come volontario mentre dal porto si vedono continuamente navi americane e di altri paesi scaricare probabilmente materiale bellico.
L’impressione è quella della crescita di un forte sentimento di resistenza nonostante sia chiarissimo e visibile, l’ingente schieramento di forze militari russe, un esercito che attende di entrare in Ucraina ma tutte le previsioni restano solo un tentativo di disegnare scenari possibili.
Nonostante i tre pacchetti di restrizioni voluti dall’Europa e dagli USA, la determinazione e l’unità del governo russo regge, forse tra qualche anno potremo conoscere meglio chi era più disponibile al dissenso rispetto alla scelta di fare la guerra all’Ucraina.
Gli obiettivi dell’operazione militare Russa non hanno più nessuna ombra, sostituire il governo in Ucraina, ridare la pace nella regione del Donbass.
Ultima news, un convoglio russo contrassegnato con la lettera “V” avanza da Dmytrikka a Zabuchchia, a sud-ovest di Kiev.
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