Guerra in mare cielo e terra

Kiev al buio migliaia di persone rifugiate all'interno della metropolitana

Mappa dei fronti di guerra in Ucraina Copyright Servizi Inglesi

Terzo giorno di guerra e terza notte a Kiev

Dopo il rifiuto di Zelensky di partecipare ai colloqui, per valutare il cessate il fuoco, da fonti ufficiali russe

arriva la conferma dell’invio di nuove forze da combattimento in direzione dell’Ucraina, “espanderemo le operazioni

militari su tutto il territorio” con più forza e più determinazione. Questa è una nuova fase della guerra sarà una

catastrofe. La città è completamente circondata in tutte le periferie ed i combattimenti sono in tutta la città

ma da più fonti si conferma che non c’è ancora una presenza massiccia di militari al centro.

Nelle ultime guerre abbiamo visto un uso sempre più massiccio di armi che colpiscono dal cielo gli aerei, a

distanza con i missili e dopo l’uso delle forze di terra.

La Russia cerca la guerra lampo costretta a contenere una crescente protesta all’interno, da cittadini ma anche

da parte di rappresentanti della Duma.

Le operazioni militari in Ucraina non sono semplici, il 30% della popolazione ucraina è russa, forse

potrebbe essere questo l’obiettivo reale, dare una reale e concreta protezione alla popolazione russa

dal regime ucraino? Il rischio di errori è molto elevato e ad oggi non si conosce il numero dei militari russi morti

tranne le vittorie elencate nei comunicati della presidenza Ucraina.

La situazione in generale è molto grave ricordiamo che in Ucraina ci sono laboratori dove si lavora con batteri e virus,

diversi reattori nucleari gasdotti e pipeline di petrolio.

Da fonti ufficiali, un’esplosione è avvenuta in un deposito petrolifero nella città di Rovenki controllato

dalla Repubblica popolare di Lugansk, riferisce l’ufficio LPR nel Centro congiunto per il controllo

e il coordinamento del regime di cessate il fuoco (JCCC).

“A Rovenki nel Donbas si è verificata un’esplosione in un deposito di petrolio, a seguito della quale

si sono incendiate 200 tonnellate di gasolio”, afferma il rapporto.

L’ufficio di rappresentanza ha osservato che, secondo informazioni preliminari, ci sarebbero state

vittime a seguito dell’esplosione.

Non si ferma il braccio di ferro per l’acqua potabile in Crimea, in un primo momento militari russi avevano

ripristinato il canale, poi è stato nuovamente bloccato da forze ucraini e oggi ulteriori combattimenti anno visto

i russi liberare l’accesso all’acqua per i cittadini della Crimea.

Non poteva mancare la battaglia navale nel mare di Azov, nonostante l’aiuto di droni americani, la flotta russa

ha inflitto pesanti perdite colpendo diverse navi della marina militare ucraina. E’ guerra totale, per mare, cielo e terra.

Dalle cancellerie e da altri Stati nel mondo oltre alle dichiarazioni di solidarietà al’Ucraina

si annunciano azioni concrete come quelle della Germania, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato

che 500 Stinger e 1.000 missili anticarro sarebbero stati inviati in Ucraina. Tale misura, ha scritto

Scholz su Twitter, è stata adottata per “sostenere l’Ucraina nella sua difesa contro l’esercito invasore” della Russia.

“L’invasione russa segna una svolta nel tempo. Il nostro dovere è sostenere l’Ucraina con tutte le

nostre forze in difesa contro l’esercito invasore di Putin. Ecco perché stiamo fornendo 1.000

cannoni anticarro e 500 missili Stinger ai nostri amici in Ucraina”, ha twittato Scholz ma non una parola su come

queste armi possono raggiungere il fronte.

In questo conflitto armato ma possiamo dire anche per il passato perde l’informazione in un contesto in cui gli strumenti

sono moltissimi ma la qualità spesso è scarsa e a volte ridicola e frequentemente falsa, come le false notizie diffuse sui

social ma anche nelle televisioni nazionali, in particolare l’Italia.

In un contesto mondiale dove la geopolitica ed in continua trasformazione, dinamica e a velocità elevata, Helsinki oggi

rischia di essere ulteriore deterrente per alimentare una crisi sempre più ampia e vicina alla terza guerra mondiale.

Dopo un referendum, con oltre 50mila preferenze, i cittadini della Finlandia hanno scelto per

l’adesione alla NATO, ora questa decisione verrà programmata e discussa nel parlamento.

Si aprirà un altro fronte di crisi diplomatica?

Terza notte a Kiev, questa volta al buio, migliaia di persone nel pomeriggio hanno trovato rifugio nella metropolitana

mentre altre sono salite sul treno nel tentativo di lasciare temporaneamente la città e l’Ucraina, da fonte Onu sono circa

120mila le persone scappate in Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca.

 

 

 

 

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