Da Kiev e da Mosca arrivano segnali di volontà per porre fine alle ostilità ma contemporaneamente
si combatte ancora la guerra in diverse aree del territorio ucraino. Non è stato indicato da nessuna
delle parti coinvolte, la possibilità, oppure l’esigenza di un mediatore ma il luogo potrebbe essere Minsk.
C’è ancora molta indecisione, in modo particolare il ruolo dei paesi europei in questo conflitto
per cui solo alcune posizioni sono chiare, in sintesi nessun membro della Nato vuole mandare e
partecipare direttamente al conflitto ma dichiarano di inviare aiuti di ogni tipo, gli stessi esponenti
del governo italiano hanno dichiarato di essere pronti ad inviare in aiuto dell’Ucraina “armi non letali”.
Anche in questo caso la diplomazia italiana è da interpretare.
Se c’è una sola possibilità per avviare colloqui tra russi e ucraini, perchè non c’è un’eco tra i leader europei e negli USA?
Anche le note ufficiali da parte della presidenza ucraina sono altalenanti ed ambigue come l’ultima
rilasciata direttamente alla presidenza russa, “interrotte tutte le relazioni diplomatiche” e l’ennesimo
appello di Zelensky: “l’Europa ha abbastanza forza da fermare la Russia”.
Dall’altra parte una dichiarazione di Putin con un appello rivolto agli alti graduati dell’esercito
ucraino: “cambiate questo regime, ordinate ai vostri soldati il cessate il fuoco”
La risposta a quello che sembra un tentativo di ricercare la disponibilità di uomini di potere e di evitare
un numero elevato di morti, la continua distruzione di infrastrutture presenti sul territorio ucraino sta proprio
in una regola dei conflitti: “si fa la guerra ma c’è qualcuno che tratta la pace”.
Un mediatore possibile è il leader francese Macron, in questi minuti mediatore per un colloquio
telefonico tra Putin e Zelensky.
Sempre alla Francia ed al suo leader, la Russia ha consegnato le prove di crimini contro l’umanità e
crimini di guerra di Kiev nel Donbass.
Prove fotografiche di crimini di guerra e crimini contro l’umanità la cui responsabilità spetta alla
leadership dell’Ucraina”, si legge nella dichiarazione.
Le prossime ore sono fondamentali in primo luogo per evitare l’assedio a Kiev, nella capitale dell’Ucraina in
questo momento la vita sembra apparentemente tranquilla, non si sentono i rumori della guerra,
non ci sono combattimenti in corso, mentre le forze russe entrano nella città da due direzioni, a nord e a nord est di Kiev.
Molti negozi sono chiusi e molte testimonianze confermano che non ci sono emergenze per il cibo,
farmaci ed altri beni di prima necessità.
Tra poco calerà il buio, la notte e molti cittadini si avviano verso i rifugi come la metropolitana
sotterranea, ogni notte ci si sdraia su un qualsiasi giaciglio con un solo pensiero, cosa accadrà?
L’amministrazione di Kiev, guidata dal sindaco Klitschko ex pugile campione del mondo,
prepara la città alla resistenza invocata più volte attraverso appelli alla cittadinanza.
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