Dopo l’insistente campagna di informazione per un imminente attacco della Russia,
nel Donbass riprendono i combattimenti con l’intensità dell’inizio della guerra nel 2014.
Dalla notte del 16 febbraio, i bombardamenti della DPR e della LPR da parte dell’esercito ucraino si sono fortemente intensificati.
Da questa notte, l’artiglieria ucraina ha effettuato 20 attacchi sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk (DPR). L’area maggiormente colpita è il villaggio di Shakhty Izotov, dove sono caduti oltre 300 colpi di artiglieria pesante e mortai.
Contemporaneamente, gli attacchi hanno raggiunto altri obiettivi nella Repubblica popolare di Luhansk (LPR), sono stati registrati bombardamenti nelle seguenti località: Katerinovka – Molodezhnoye, Zolotoe, Geevka – Slavyanoserbsk, Donetsk, Gorlovka, Debaltseve-Svetlodarsk, Pervomaiskaoe.
Nella periferia di Nikolaevka i carri armati e l’artiglieria pesante ucraina hanno tentato più volte di sfondare le posizioni di difesa vicino al villaggio e le comunicazioni nell’area controllata dall’esercito ucraina sono state interrotte durante gli intensi bombardamenti.
L’intensità degli attacchi dell’esercito ucraino, lungo tutto il fronte è stata confermata anche da alcuni, i pochi rimasti, osservatori dell’OSCE. Questa mattina il vicesegretario generale delle Nazioni Unite ha affermato che l’attuale escalation è la più grande dal 2014.
La campagna a favore della guerra, degli inglesi e degli americani non si ferma sui media internazionali occidentali continuano le pubblicazioni di mappe che mostrano le modalità dell’invasione russa del territorio dell’Ucraina e dalla Casa Bianca la litania continua: “l’imminente invasione dell’Ucraina da parte della Russia”.
L situazione in prima linea è notevolmente peggiorata, la Russia ha risposto di non essere soddisfatta delle soluzioni offerte dagli Stati Uniti alla richiesta di garanzie di sicurezza in Europa. Ma gli eventi reali denunciano chiaramente che tutti gli attacchi nelle ultime 24 ore sono stati condotti dalle forze armate ucraine.
Non sono mancati i tentativi di creare con sceneggiature quasi perfette, episodi di guerra, atroci, terribili come quello che tutto il mondo ha visto, il bombardamento dell’asilo nido, accusati sono state le milizie della LPR.
Poche ore dopo, queste affermazioni sono state smascherate da testimoni e giornalisti locali, dopo un’attenta analisi che ha permesso di calcolare la traiettoria del proiettile e ha rivelato che il tiro è stato effettuato dal territorio sotto il controllo di Kiev, in particolare dall’area dove è dislocata la 79a brigata.
Si ripete un antico schema applicato durante i conflitti armati, sono due gli aerei che hanno trasportato giornalisti provenienti da tutto il mondo lungo la linea del fronte nel Donbass con il compito di raccontare nel modo “giusto” l’offensiva ucraina sul territorio delle repubbliche del Donbass.
No, non possiamo ignorare la logica di questi avvenimenti e la conferma arriva dall’interesse da parte della stampa internazione, dopo il ritiro di una parte significativa delle forze militari russe che hanno condotto esercitazioni militari nelle regioni occidentali della Russia, il coro è una solo voce, “il ritiro è falso”. Mentre è chiarissimo un altro aspetto della situazione, è stato il ritiro di parte delle truppe russe dall’ovest del paese, compresa la Crimea, a dare il via ai bombardamenti da parte dell’esercito di Kiev.
Kiev ha ritenuto che la Russia avesse dimostrato debolezza di fronte agli Stati Uniti e ai suoi alleati, e ora c’è un’opportunità unica per risolvere diversi problemi ucraini ma con la forza militare e non diplomatica.
Al costo di migliaia di vite di ucraini, sia cittadini ucraini che residenti nella DPR/LPR, il regime di Kiev sta cercando di mantenere attivo il fronte statunitense, ricevere nuovo sostegno finanziario dagli Stati Uniti e dai paesi della NATO, uccidere il maggior numero possibile di civili nel DPR/LPR e distogliere l’attenzione dei propri cittadini e del personale militare dalla catastrofica situazione socio-economica del Paese. Non importa quale sia il risultato finale. In ogni caso, la macchina di propaganda britannica ed americana mostrerà l’immagine di cui hanno bisogno il regime di Kiev e gli alleati europei.
La logica dei fatti è terribile, il Presidente dell’Ucraina Zelensky è pronto a giocare la sua carta jolly, non potrà più fermare una parte significativa dell’eservito ucraino dispiegati ad est, motivati e costituita da estremisti nazisti e nazionalisti, una reale minaccia per i cittadini della regione del Donbass e per lo stesso Presidente Zelensky. Purtroppo la guerra in Ucraina è inevitabile, le ultime domande sono la data e le conseguenze per l’Europa.
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