di Mauro Biolcati
Perché l’Ungheria dovrebbe adottare la moneta euro? Quali conseguenze ricadrebbero sulla sua economia? Quali vantaggi potrebbe avere il popolo ungherese?
Queste tre domande dovrebbero far riflettere il popolo ungherese. Se noi prendiamo come esempio l’Italia, potremmo far capire agli ungheresi in quale pantano si andrebbero ad infilare.
Adottare una moneta creata in modo artificiale, utile solo a coloro che la stampano dal nulla e, caso molto anomalo, essere i detentori della moneta stessa, creerebbero delle defezioni nel comparto economico produttivo. La moneta euro così concepita non produce ricchezza anzi, nel tempo determina la divisione sociale di uno Stato. Con l’utilizzo dell’euro possiamo osservare il divario sempre più ampio tra i vari ceti sociali. Un tempo, quando gli stati non avevano la moneta unica, avevano vari strati sociali, i quali, a sua volta, hanno dato lustro all’economia della propria nazione. Quella condizione fece sì che molti cittadini avessero delle garanzie e delle tutele. Oggi, analizzando lo stato attuale della situazione dove, la moneta unica impera, troviamo delle disuguaglianze sociali molto marcate.
L’unica soluzione è avere una moneta parallela all’euro, l’euro se fosse stato pensato per agevolare gli interscambi commerciali tra i vari paesi, avrebbe avuto un certo senso in quanto, avrebbe ridotto determinati ostacoli in materia monetaria senza ricorrere al cambio continuo tra le varie monete presenti in Europa.
Invece così com’è concepito, ha di fatto ostacolato lo sviluppo di quel segmento economico che per lustri fu la spina dorsale di tutta l’economia europea. Non si può applicare e far adottare a molti stati, diversi gli uni dagli altri, una moneta a cambio fisso, in quanto; ogni nazione ha delle prerogative diverse. Il cambio fisso non tiene conto degli sviluppi economici e delle crisi finanziarie. Queste due varianti vengono affrontate con misure diverse. Ogni stato aderente ha delle complicanze che non sono uguali agli altri stati. Questa moneta creata artificialmente, denominata euro, ha prodotto povertà e, la ricchezza, è andata nelle mani di coloro che la detengono, certamente non il popolo europeo. Difatti, gli unici che si sono arricchiti sono coloro che detengono il potere di stampare della carta che, a sua volta, la vendono come moneta, un fatto anomalo per l’economia reale. Per questo ed altri motivi l’euro doveva essere concepita come strumento di interscambio e non come moneta unica.
La moneta è un elemento di sostegno se gestito in maniera equilibrata e non di divisione o di creazione di povertà. Il fatto che l’Ungheria voglia adottare l’euro è un fatto anomalo, in quanto, non avrà alcun beneficio sotto l’aspetto economico. Cosa potrebbe fare l’Ungheria? Potrebbe chiedere di mantenere in essere la sua moneta come elemento di sostegno, una specie di nota di stato che non crea debito pubblico anzi, darebbe ai cittadini ungheresi la possibilità di non essere vincolati a dei parametri criminali. I quali, impongono misure restrittive e non espansive, fatto accaduto all’Italia. La condizione che l’euro impone è quella di sottostimare la produzione delle piccole e medie imprese, un impasse che favorisce le multinazionali al cui interno hanno coloro che detengono il potere di stampare la moneta euro. Se oggi l’Ungheria ha una certa libertà economica è derivato dal fatto che ha una sua moneta nazionale anche se è vincolata a certi parametri europei ma, comunque sia è svincolata dal cambio fisso, L’Inghilterra ha sempre mantenuto la sua Sterlina, difatti, non essendo vincolata all’euro, l’Inghilterra ha potuto emettere moneta senza rispettare determinati parametri in quanto, vedi gli ultimi interventi durante la pandemia, ha e aveva una serie di condizione economica che andava oltre al continente europeo.
Adottare l’euro per l’Ungheria sarebbe un disastro per il suo popolo il quale, per certi versi, si troverebbe ad avere un potere d’acquisto inferiore a quello attuale. Detta situazione andrebbe, per ricaduta, a limitare i servizi essenziali per la persona, vedi; sanità, pensioni, scuola ed altro. Questi servizi sono come da sempre vincolati alle tasse e all’emissione di moneta da parte dello Stato. Nel caso in cui, l’Ungheria dovesse adottare l’euro, il o i governi dovrebbero emettere dei titoli di stato per approvvigionarsi della materia primaria che è l’euro. Con le condizioni attuali e col fatto che sono le banche a doversi approvvigionarsi della liquidità necessaria che, a sua volta la gira allo stato a fronte dei titoli emessi, l’Ungheria si troverà ad affrontare un sempre crescente debito pubblico il quale, a sua volta diverrà un debito perenne. Con il sistema creato ad arte e, Mario Draghi è stato un garante ed esecutore di ordini impartiti, ha affossato l’economia di diversi paesi europei e, con l’avallo scellerato della commissione europea a sua volta succube dei veri detentori dell’euro, hanno distrutto l’economia e gli stati sociali di alcune nazioni e favorito come sempre altre, vedi la Germania e, per certi versi la Francia. Inoltre, i detentori dell’euro, hanno dato ad altre lo status symbol di paradiso fiscale vedi l’Olanda, il Lussemburgo e per alcuni versi l’Irlanda. I rimanenti stati che hanno adottato la moneta unica sono diventati carne da macello e terreno di conquista per le multinazionali. Anche il comparto finanziario vedi: le borse, sono preda di una speculazione senza precedenti, in alcuni casi i listini sono mantenuti artificialmente alti per garantire i soliti noti, il tutto con la compiacenza della B.C.E. la quale, non fa opera di controllo perché deve favorire i suoi azionisti che non sono certamente gli stati europei ma bensì dei privati. Con queste condizioni l’Ungheria minerebbe, se dovesse adottare la moneta euro, tutta la sua economia e di conseguenza il benessere del suo popolo.
Per adottare l’euro servono due fattori importanti; il primo è quello di avere una nota di stato o nota di cambio gestita interamente dallo Stato tramite una banca nazionale. Il secondo fattore non meno importante è quello di avere un sistema fiscale omogeneo con gli altri stati europei onde evitare disuguaglianze.
Questi due fattori sarebbero favorevoli anche a quelle nazioni che si definiscono forti vedi: Germania, Francia, Olanda e così via. Le quali, vedi ad esempio la Germania, la quale ha un sistema bancario che gli permette di stampare gli euro in maniera svincolata dai parametri imposti e, guarda caso il suo debito pubblico è stabile, la Francia invece gode di alcuni privilegi che non sono consentiti all’Italia. Anche l’Olanda ha dei privilegi: il regime fiscale. Questo regime fiscale è molto favorevole per le grandi multinazionali. Avendo questo privilegio inusuale, gli permette di avere delle risorse extra gettito con le quali, mantiene il debito pubblico sotto certi parametri. Queste disuguaglianze fanno si che il popolo europeo non sia tutto uguale e, permette a queste nazioni di appropriarsi delle risorse altrui vedi la Grecia. Nazione fu distrutta da delle logiche finanziarie che si possono chiamare criminogene. Quei provvedimenti hanno massacrato un popolo intero riducendolo in povertà assoluta e, nel contempo hanno defraudato intere fabbriche e servizi.
In Grecia accadde che il popolo si indebitò all’inverosimile per pagare delle navi da guerra consegnate dalla Francia e dovette svende i suoi aeroporti alla Germania così come i porti furono venduti alla Cima per degli interessi germanici.
Di esempi ne potremmo citare a iosa il tutto per far riflettere il popolo ungherese e i suoi governanti.
Se fossi il Primo Ministro Ungherese chiederei in primis tre cose: mantengo la mia moneta e la trasformerò in nota di stato o nota di cambio. Due: avere una fiscalità agevolata per il mio popolo e imporre a tutte le aziende straniere di pagare le tasse allo stato Ungherse. Tre: non avere il famigerato vincolo del 3% tra P.I.L. e debito pubblico perché tale vincolo va a svalutare i salari e a deprimere i servizi essenziali. Se questi punti venissero accettati allora solo allora e, forse, il Governo Ungherese potrebbe pensarci.
Avere l’euro, moneta a cambio fisso si andrebbe a svalutare i salari unico elemento flessibile per poter avere un certo margine sulla merce prodotta. Un tempo le nazioni per incrementare le esportazioni e quindi per essere concorrenziali con altri paesi, andavano a svalutare la propria moneta, l’Italia era maestra su questo tema. A quei tempi esisteva la sussidiarietà tra le nazioni, vincolo eliminato col G7 di Tokyo del 1978. Cosa che fu introdotta in Europa con il trattato di Amsterdam 1999 mai rispettato. L’Ungheria dovrebbe chiedere queste garanzie e comunque sia, visto che questi signori sono dei voltagabbana bisognerebbe inserire una clausola di salvataggio e cioè: l’uscita dall’euro senza conseguenze. Forse e solo così l’Ungheria potrebbe adottare la moneta Euro.
Nella storia, le monete uniche se non gestite con criteri ben definiti, sono dei disastri annunciati. Alcuni stati del mondo hanno come moneta il Dollaro ma, guarda caso, hanno una sua valutazione ben distinta da quello americano così come la Sterlina, laddove invece, esiste l’esempio più eclatante è il Franco Francese coloniale, gestito interamente dalla banca centrale francese, lì, ironia della sorte, abbiamo la miseria e la colonizzazione è un elemento di degrado.
Thomas Sankara rifiutò gli aiuti internazionali e grazie alle sue politiche monetarie nazionali e al finanziamento di alcuni provvedimenti, riuscì ad alleviare le miserie interne. Tutto quello che fece per il suo popolo fu un affronto per i potentati del F.M.I. gli stessi che oggi governano la B.C.E. perciò, insisto a dire che, il popolo ungherese deve riflettere molto, prima di adottare l’euro.
Se proprio dovessimo guardare la storia, dovremmo prendere esempio da Solone, grande giurista ateniese il quale, per risanare la crisi economica ateniese adottò delle misure che sono di grande attualità.
Nel concludere sconsiglio fortemente all’Ungheria di adottare la moneta euro fino a quando i parametri sono quelli vigenti.
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