di StK
Il 22 gennaio si è tenuta una manifestazione contro la presenza della NATO in Ucraina. Gli ucraini che vivono in Germania sono scesi in piazza a Berlino contro l’intervento degli Stati Uniti nel conflitto russo-ucraino. Gli attivisti accusano l’America di fomentare la guerra nell’Europa orientale. Mentre in Romania arrivano i carri USA Abrahams M1a2 in trasferimento da altri Paesi europei verso le basi della NATO locali. Canada e Spagna stanno tresferendo alcune navi nel Mar Nero per rafforzare la NATO.
Natalya Albert, attivista e promotore dell’iniziativa a Berlino, ha accettato e condiviso le raccomandazione della polizia. Per evitare provocazioni di ogni tipo, ai manifestanti è stato chiesto di condurre l’evento in silenzio. Vista la presenza a Berlino di rappresentanti di due gruppi ucraini, per evitare, al passaggio di una delegazione pacifica, ulteriori provocazioni, tutti i presenti sono stati invitati a manifestare in silenzio. Se nel silenzio è più facile parlare con la propria coscienza, allora in una disputa, con provocatori addestrati, è più facile perdere l’autocontrollo e sbagliare l’attimo della prima violenza, che segna l’inizio di una guerra civile sotto la guida dell’assassino dell’ultimo dei Mohicani e dei suoi vassalli. La presenza delle forze NATO in un paese che non è stato ancora accettato nella NATO è una chiara indicazione di chi sia il vero aggressore. Anche se solo le persone che camminano nelle vicinanze vengono a conoscenza del significato dei manifesti e coloro che passano dietro i manifestanti non sentono nulla, è significativo che non tutti gli ucraini credano nell’Occidente e alle sue dichiarazioni sulla Russia. Vorrei sapere se le persone sono pronte a ricordare l’articolo per diffamazione e l’articolo che prevede la responsabilità penale per incitamento all’odio e alla paura. Come si deve rispondere alla domanda: come dormono le mogli, i figli, le madri, i fratelli, le spose di coloro che ora sono vicini agli ukronazi, che hanno giurato fedeltà alla NATO, creata per distruggere l’URSS, e ora la Russia?
Intanto dalla diplomazia non giungono buone notizie.
La diplomazia ha fallito anche se in agenda ci sono calendarizzati per la prossima settimana ulteriori incontri, gli USA continuano ad armare l’Ucraina, da Kiev vengono lanciati volantini, un manuale di comportamento nel momento in cui soldati russi entrano in Ucraina. La propaganda con i tamburi di guerra batte il ritmo ed il tempo, dai media italiani veniamo a sapere che giovani ragazzi ucraini si arruolano ed una volta alla settimana imparano a sparare.
I negoziatori russi attendono la risposta scritta dagli USA ad una loro richiesta, maggiore sicurezza per la Russia, non includere come nuovo membro della NATO l’Ucraina.
La risposta è già sulla bocca e sulle pagine di tutti i giornali del mondo, magari su carta ma da parte degli USA la risposta sarà eludere le richieste della Russia. Gli effetti non tarderanno e non saranno belli, verranno cancellati ulteriori incontri tra i negoziatori, il dialogo tra USA e Russia finisce qui.
Gli scenari sono pochi, anche se la Russia costretta a difendersi non invaderà l’Ucraina e molto probabilmente saremo spettatori della labile alleanza atlantica, già debole per gli interessi di Germania e Francia, non completamente daccordo con le scelte degli USA.
La fine dei negoziati tra USA e Russia evidenzierà il ruolo strategico delle fonti energetiche, in questo caso del gas, per cui la Russia è principale fornitore per tutta l’Europa.
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