Di Manlio Dinucci.
La statunitense Goldman Sachs, la più grande banca di investimento nel mondo, ha redatto un rapporto dedicato all’Italia, incentrato su Mario Draghi che, a capo del governo di larga coalizione, ha – secondo la Goldman Sachs – il merito di aver assicurato una eccezionale stabilità politica: per questo, invece di assumere la carica di presidente della Repubblica, è meglio che resti presidente del Consiglio per decidere come usare i fondi del Recovery Fund e realizzare le relative riforme. Non specifica il rapporto che Mario Draghi è uno dei governanti formatisi alla Goldman Sachs, di cui è stato vicepresidente e direttore esecutivo in Europa, e che lo stesso rapporto è firmato da Filippo Taddei, già responsabile economia nel PD di Matteo Renzi, oggi direttore esecutivo della Goldman Sachs per l’Europa Meridionale. La Goldman Sachs è uno dei colossi della grande finanza internazionale che, con la gestione della “pandemia”, sta accrescendo il suo potere economico e, con esso, quello politico.
Al vertice della cupola del potere, di cui fa parte la Goldman Sachs, ci sono le società di investimento statunitensi BlackRock, Vanguard, State Street e Fidelity, che gestiscono attualmente un totale di 33.000 miliardi di dollari, più del doppio del Pil dell’Unione Europea dei 27. Esse posseggono e controllano le multinazionali farmaceutiche USA che realizzano enormi profitti con i vaccini Covid: la Pfizer, Johnson&Johnson, Moderna e altre (dal 2019 il valore delle azioni di Moderna è cresciuto di 14 volte). Sono allo stesso tempo collegate, con un complesso intreccio finanziario, ai colossi USA delle tecnologie dell’informazione: Apple, Microsoft, Alphabet (Google), Amazon, Tesla, Meta (Facebook, Instagram, WhatsApp), i cui profitti sono enormemente aumentati in seguito ai lockdown. Il valore complessivo delle loro azioni, cresciuto nel 2021 di 2.900 miliardi di dollari, è salito a 10.800 miliardi, più del pil complessivo di Germania, Francia e Italia.
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