di V. N. Rangeloni
A margine di queste esercitazioni militari e delle nuove forniture di armamenti, occorre notare che nel continuo conflitto del Donbass si sta registrando un nuovo incremento sensibile delle violazioni della tregua. Secondo Mikko Kinnunen, rappresentante speciale della missione OSCE in Ucraina, in una nota stampa ha riferito che “la situazione lungo la linea di contatto rimane instabile: durante le prime due settimane di settembre 2021, la Missione speciale di monitoraggio dell’OSCE (SMM) ha segnalato una media di 273 violazioni del cessate il fuoco al giorno, con un aumento di circa il 30% rispetto ad agosto”, mese in cui si sono registrate 11 vittime tra la popolazione civile.
Domani avrà inizio la tre giorni di votazioni per il rinnovo del parlamento russo. A queste elezioni prenderanno parte anche centinaia di migliaia di abitanti del Donbass che nel corso degli ultimi anni hanno ricevuto la cittadinanza russa. Kiev si rifiuta di riconoscere i passaporti russi ottenuti dagli abitanti del Donbass e conseguentemente le elezioni che si terranno. Ci saranno ripercussioni anche sulla linea del fronte? Spesso le autorità ucraine hanno sfruttato l’aumento delle tensioni in Donbass per attirare l’attenzione della comunità internazionale e per attaccare Mosca.
Per questo motivo la risposta, purtroppo, dovrebbe essere scontata.
La rappresentanza della Repubblica Popolare di Donetsk nella JCCC ha reso noto che questa mattina, a partire dalle 6:50, le formazioni armate ucraine hanno aperto il fuoco contro il villaggio della miniera “Oktyabrskaya”, il quartiere di Donetsk.
“In totale, verso questa area densamente popolata, sono stati sparati 20 colpi di mortaio di calibro 120 mm”, – si legge nella nota della rappresentanza della DNR.
Tre civili hanno riportato lesioni dovute alle schegge. Sempre a causa di questi bombardamenti sette abitazioni del quartiere Oktyabrskiy (nelle vie Vasilchenko, Engels e Kolkhozny) hanno riportato danni.
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