di Vittorio Nicola Rangeloni
Dal 22 al 30 settembre nei poligoni militari ucraini, nelle acque del Mar Nero e del mare d’Azov si terranno le esercitazioni internazionali “Joint Efforts 2021″. Il tenente generale Sergey Naev, comandante dell’operazione militare ucraina in Donbass (Operazione Forze Congiunte), ha affermato che all’esercitazione prenderanno parte delegazioni di 15 paesi alleati facenti parte del blocco NATO. Saranno presenti anche militari italiani.
“Fa molto piacere che Italia, Francia, Estonia e Lettonia abbiano espresso il desiderio di prendere parte alle esercitazioni”, ha commentato Naev al giornale online Ukrinform.
Le esercitazioni coinvolgeranno elicotteri degli eserciti rumeno e slovacco, aerei canadesi, veicoli è noto che alle operazioni prenderanno parte corazzati della Slovacchia, navi rumene, circa 85 carri armati, circa 50 sistemi di artiglieria pesante e 30 aerei.
Lo scopo delle esercitazioni è quello di elaborare una risposta congiunta ad un’ipotetica offensiva militare nei confronti dell’Ucraina. Considerando anche la collocazione geografica dell’evento, è chiaro che le manovre vogliono dare un ennesimo segnale alla vicina Russia. Ancora una volta l’Italia si presta a questi giochi politici, per altro quando non è espressamente tenuta a farlo. Infatti, come ha riferito l’ufficiale ucraino, l’Italia è uno di quei paesi che si è proposto spontaneamente di partecipare alle esercitazioni, anche se rimane poco chiaro con quali forze.
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