di redazione
Milano 28 agosto appuntamento per contestare il Grenn Pass e altre scelte politiche, da parte del governo in ambito sanitario, per l’istruzione e per la sicurezza.
Le sigle che hanno promosso la manifestazione sono 6, come si legge dal manifesto ma in piazza le cose sono andate un pò diversamente.
Piazza Duomo gremita, poi il corteo spacca in due parti la piazza e circa 20000mila persone sfilano in corteo per Via Torino e fino ai navigli, mentre in Piazza Duomo si sono ripetuti diversi interventi, in piazza erano rimaste, si fa per dire, poche persone circa 3000.
Anche gli studenti universitari hanno diffuso questo appuntamento ecco chi sono
Nel cuore pulsante di Milano una moltitudine sfolgorante di giovani universitari esonda dalle piazze e si riversa nelle strade. Nelle manifestazioni, la crescente presenza di studenti testimonia la ferma intenzione di difendere il diritto allo studio e tutelare le libertà individuali. È qui che prende vita una solida rete di universitari pronti a cooperare per sconfiggere le discriminazioni e le ingiustizie sociali. Ora che non siamo più soli lottiamo insieme per recuperare i diritti che ci sono stati negati, per noi e per le prossime generazioni!
Riteniamo che il Green Pass sia uno strumento di controllo sociale, di limitazione della democrazia e dei diritti ad essa connessi. Giudica l’esclusione degli studenti universitari non in possesso dello stesso un ricatto politico inaccettabile e per questo, come movimento, non può che rifiutare nettamente qualsiasi compromesso con il governo Draghi. Noi incoraggiamo gli studenti a rifiutare la tessera verde, a non sottoporsi a tampone – a pagamento o gratuito che sia – per ottenerlo e a pretendere l’accesso alle università in presenza senza Green Pass. Essendo questo un diritto degli studenti non possiamo che pretendere che esso venga totalmente e integralmente rispettato dal governo e dalle università e non possiamo che incoraggiare gli studenti ad esercitarlo in maniera piena e senza elemosinare concessioni non dovute dall’alto.
Espressa la nostra posizione a riguardo, precisiamo che siamo consci della diversità delle esigenze e dei problemi individuali che colpiscono ogni studente e per questo siamo a disposizione nei territori per dare supporto nelle difficoltà pratiche di ognuno e per trovare soluzioni che possano aiutare concretamente i singoli studenti.
Coordinamento Nazionale Studenti contro il Green Pass
Questo nuovo anno scolastico si caratterizza da una sovrapposizione di problemi antichi e contemporanei.
Anief conferma lo sciopero per la prima giornata del nuovo anno scolastico, pee contestare l’obbligo del Green Pass scuola.
I giorni dello sciopero
Si inzia il 6 settembre nella Provincia autonoma di Bolzano; il lunedì successivo, il 13 settembre, riguarderà Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Il giorno dopo, il 14 settembre, lo sciopero si sposterà in Sardegna. Ancora un altro giorno, il 15 settembre, e si fermeranno i dipendenti di Campania, Liguria, Marche, Molise e Toscana. Giovedì 16 settembre sarà la volta di Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Lunedì 20 settembre, infine, la protesta si concluderà con l’astensione dei lavoratori prevista in Calabria e Puglia.
Scioperare il primo giorno di scuola, disertando le lezioni, può sembrare contraddittorio dopo due anni scolastici contrassegnati dalle difficoltà e dalla didattica a distanza. Ma proprio per questo la protesta assume ancora maggiore significato. Perchè secondo il sindacato, dietro il Gren Pass si nasconde un anno scolastico lontano dal garantire standard di sicurezza agli alunni e a tutto il personale scolastico.
I problemi aperti: tamponi, test salivari, green pass, classi pollaio
“Quello che si sta prospettando non è affatto un rientro nelle classi e alla scuola in presenza in sicurezza – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché invece di investire su personale, spazi e nuovi rapporti numerici alunni-docenti, si è deciso di scaricare le responsabilità addosso ai dipendenti scolastici pensando illusoriamente che il Green Pass sia la panacea di tutti i mali. Noi abbiamo sempre rifiutato questa soluzione, prima rifiutandoci di firmare il protocollo sulla sicurezza proposto prima di Ferragosto dal Ministero, perché l’anno scorso paradossalmente c’erano maggiori garanzie per prevenire i contagi, e poi rivolgendoci ai giudici per tutelare dipendenti e studenti universitari contro i quali si sta producendo, chiedendo loro di sottoporsi a tampone ogni due giorni per entrare negli istituti scolastici e negli atenei, una violazione discriminatoria. Ecco perché la Scuola sciopera il primo giorno delle lezioni, ci rendiamo conto che è una scelta difficile ma purtroppo necessaria”.
I motivi dello sciopero vertono soprattutto sull’obbligo Green Pass che prevede sanzioni ai docenti che ne risulteranno sprovvisti, mancanza di tamponi gratuiti per chi non vuole vaccinarsi e mancata risposta da parte del Governo la possibilità di utilizzare i tamponi salivari per testare tutto il personale scolastico e gli studenti.
C’è poi la vecchia questione delle classi pollaio, con distanziamento minimo di sicurezza impossibile in quelle classi, tante, con un numero di alunni superiore a 15.
Tampone scuola: se rientri in queste categorie non sei obbligato a farlo
I precari
Le proteste si allargano alla condizione dei precari, in attesa della stabilizzazione attraverso il ripristino del doppio canale, anche con il coinvolgimento di tutte le fasce delle GPS, unico modo per evitare che decine di migliaia di posti vacanti.
Anief chiedeva anche la trasformazione dell’organico “Covid” in organico di diritto, o quanto meno in organico di fatto, trasformando quei contratti che sono garantiti solo fino al 31 dicembre.
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