Cerchi sull’acqua

Cosa stà accadendo in Ucraina?

di Michael Rotenshtem

L’interconnessione dei processi politici, a volte, non è lineare, può essere difficile percepirli come un’unica catena di eventi ma a volte alcuni eventi rivelano combinazioni di fatti e processi sociali piuttosto inaspettati.

Il 20 febbraio 2021 si è tenuta in Italia una videoconferenza internazionale con giornalisti e personaggi pubblici, esperti di geopolitica e relatori di altri paesi d’Europa e dello spazio post-sovietico. L’incontro è stato organizzato da Sovranità Popolare Agenzia Rete Internazionale “S.P.A.R.I” rappresentata dal direttore del mensile nazionale “Sovranità Popolare” Maurizio Torti.

La videoconferenza è stata seguita da oltre 7.000 persone. (1)

Gli interventi e il materiale video dei relatori della conferenza hanno denunciato in modo coerente l’attuale regime di Kiev, ricordando le sue origini, il movimento Bandera con i suoi raid a Kiev e nell’odierna Ucraina orientale. Senza alcuna ombra e sbavatura è stata chiarita la figura storica, quella di Bandera, ed il conseguente movimento neonazista contemporaneo che conserva il suo nome ed i suoi orribili obiettivi. Come per il passato, non è cambiato nulla: violenza, sadismo ed illegalità. Lo ha dimostrato la conferenza internazionale. Gli adepti di Bandera si sono sempre distinti per il radicalismo di destra o meglio il nazismo. Se nella Grande Guerra di 1938’1945 speravano nella Germania fascista, ora sono supportati dalle autorità di diversi paesi dell’Unione Europea, dagli Usa e dalle stesse autorità dell’Ucraina.

“L’Ucraina è una testa di ponte contro la Russia, la guerra nel Donbass. Neonazismo in Europa e Ucraina ”. Questo il titolo della conferenza, così definendo immediatamente l’essenza del conflitto intorno alla Russia, smascherando il loro atteggiamento verso ciò che stava accadendo.

L’incontro si è concluso con una condanna generale dei governanti di Kiev e dei loro finanziatori, da una parte le autorità statunitensi e dall’altra la UE. È stato deciso di continuare tali discussioni invitando più esperti ed avvocati.

Sono seguite poi, dopo la conferenza, una serie di manifestazioni in diverse città europee che hanno denunciato la volontà politica dei propri governanti a continuare a finanziare le autorità ucraine e quindi dare prosperità al neonazismo in Ucraina. Le stesse argomentazioni e motivazioni sono state riprese da gruppi di attivisti anche negli Stati Uniti il 28 febbraio 2021 durante la trasmissione del famoso giornalista Caleb Maupin, a cui hanno assistiti 15,1 mila iscritti e da quel canale, in seguito è stato realizzato una nuova conferenza, al Center for Political Innovation dal titolo: Building Communities of Solidarity – Center for Political Innovation Web Conference (2) dove hanno partecipato giornalisti dell’opposizione di sinistra, blogger, attivisti pubblici e politici degli Stati Uniti (3).

Momento importante di questo incontro è stato la relazione di uno dei fondatori del Centro, il giornalista Donald Korter, dal titolo: “Gli Stati Uniti continuano una lunga tradizione di sostegno ai fascisti in Ucraina” (US Continues Long Tradition of Support For Fascists In Ucraina). L’intervento di D. Korter si è basato su un’analisi approfondita e su una chiara argomentazione e giustificazione per la condanna alla politica delle autorità statunitensi a sostegno del regime di Kiev (4).

Clamorosa è stata anche la protesta a Times Square al centro della città, organizzata da un gruppo di antifascisti di New York (5); una serie di eventi per la diffusione di informazioni sull’argomento sotto forma di volantini a Richmond (USA, Virginia).

La voce del cittadino si è fatta sentire ovunque contestando le politiche di finanziamento al regime ucraino. Ciò è stato evidenziato e supportato da moltissimo materiale prodotto dagli attivisti di New York e di Richmond.

10/04/2021 Berlino, Pariser Platz (la piazza della Porta di Brandeburgo, quartiere Mitte), di fronte all’Ambasciata degli Stati Uniti. Lo slogan dell’evento: “Nessuna guerra USA-Ucraina al Donbass e alla Russia Kein Krieg der USA und der Ukraine gegen den Donbass und Rußland!” (No alla guerra di USA-Ucraina in Donbass e contro la Russia) (6).

Ulteriori proteste si sono svolte in Italia, Grecia, Austria, Germania, Bulgaria, Croazia, Slovacchia e altre città (7).

Aprile 2021 sarà ricordato anche per una serie di pubblicazioni che denunciano il sostegno al regime di Kiev da parte degli Usa. Il coordinatore della Rete mondiale contro le armi nucleari nello spazio (GN), Bruce Gagnon (USA) ha dedicato molta attenzione al tema dell’utilizzo del budget americano per sostenere la glorificazione del nazismo in Ucraina (8).

Maggio 2021 è il settimo anniversario della tragedia di Odessa.

E ancora una volta in tutto il mondo migliaia di persone si sono riversate in strada per ricordare quell’orrore compiuto dai neonazisti ucraini e per chiedere giustizia e la condanna di quei crimini terribili ancora oggi senza responsabili.

Sono decine le pubblicazioni e gli appuntamenti creati dagli attivisti internazionali in Germania (9), USA, Richmond (10), Italia (11), ucraina (12) e Venezuela (13).

Da Odessa le richieste sono molto chiare e determinate: è ora giunto il momento di avere una vera inchiesta internazionale per togliere tutte quelle ombre e sconfiggere l’omertà delle autorità ucraine. E’ necessaria una dichiarazione internazionale che chieda la condanna dell’ucraina per i crimini commessi a Odessa. Inoltre si è avviata una campagna di raccolta firme contro il neonazismo in Ucraina.

Una copia della Dichiarazione è stata pubblicata da “Strana.ua”(14).

La mobilitazione internazionale, contro il neonazismo, negli ultimi mesi è riuscita a centrare dei piccoli obiettivi, la strada è ancora lunga ma la direzione è quella giusta ed i primi risultati si vedono.

Secondo quanto scrive “Strana.ua”, un gruppo di senatori francesi ha chiesto ufficialmente al primo ministro, di opporsi in con fermezza agli aiuti economici e logistici verso i gruppi di neonazisti in ucraina in modo da cancellare definitivamente la loro presenza sul territorio.

I membri della Commissione Affari Esteri del Senato francese Natalie Gulet, Jean-Pierre Maug e Joelle Guerriot hanno visitato Kiev alla fine di maggio e sono rimasti indignati dal fatto che i simboli nazisti fossero esposti liberamente nel centro della città e decine di neonazisti si fossero arruolati nel battaglione Azov, noto per incoraggiare i sentimenti proprio neonazisti.

I senatori sottolineano inoltre che tali “associazioni” stanno sviluppando molte attività tra cui alcune molto pericolose e chiaramente illegali un esempio sono “i poligoni di tiro, pratiche di montaggio e smontaggio dei fucili d’assalto Kalashnikov e servizi di reclutamento”. I politici francesi sono perplessi per l’aumento dei neonazisti e dei movimenti a favore della supremazia bianca che incitano agli attacchi in tutta Europa.

Al termine della visita della delegazione francese, la stessa ha inviato una richiesta al ministero degli Esteri francese e, secondo la fonte della pubblicazione, intendono condannare i gruppi neonazisti in Ucraina affinché questa diventi la posizione ufficiale della Francia. “Vogliamo sapere quali misure intende adottare il ministero per evitare la diffusione di questa ideologia criminale”.

Va ricordato che il suddetto battaglione neonazista “Azov” è formato da volontari nel maggio 2014, subito dopo lo scoppio del conflitto armato nel sud-est dell’Ucraina. Erano bande armate illegalmente. Inizialmente, “Azov” era subordinato al ministero degli affari interni ucraino, ora è un’unità speciale all’interno della Guardia nazionale dell’Ucraina, l’esercito regolare.

Si parla da tempo del ritorno degli scagnozzi nazisti in Ucraina ma è tempo di parlare degli sponsor, già una volta condannati al processo di Norimberga.

Quale sia stato l’impulso per modificare alcune decisioni degli Stati Uniti nei confronti dell’Ucraina, se la richiesta internazionale di condannare la rinascita del regime di Bandera sarà soddisfatta o meno, il tempo lo dirà. In ogni caso, ora è il momento di valutare e ripensare a tutte le istituzioni che si sono fatte carico dei diritti umani, dell’uguaglianza e della dignità di tutti. Un fatto importante è che è stato dopo la campagna di protesta internazionale avviata in Italia e negli Stati Uniti che la Casa Bianca ha sospeso i suoi aiuti militari multimilionari all’Ucraina. Si tratta dello stanziamento di 100 milioni di dollari a Kiev. (15)

Si noti che Washington ha congelato non solo l’assistenza finanziaria, ma anche la fornitura di armi, che avrebbe dovuto essere trasferito in Ucraina. La parte americana avrebbe inviato a Kiev sistemi di difesa aerea a corto raggio, armi leggere e varie armi anticarro.

Il 16 agosto 2021 a Kiev, qualche centianio di neonazisti seguaci di Bandera hanno protestato, nei pressi del palazzo presidenziale, contestando arresti, fermi e perquisizioni nei confronti di alcune associazioni dichiaramente neonaziste.

Il Presidente Zelenskiy, dopo un omicidio, apparentemente non ancora chiarito subisce le pressioni interne, al tal punto da escludere dalle indagini alcuni responsabili della polizia ucraina, affidando esclusivamente l’incarico ai membri della sicurezza presidenziale.

Le pressioni dei gruppi di attivisti antifascisti e di alcuni politici europei iniziano a dare i primi risultati, se il Presidente ucraino Zelenskiy, ha interesse veramente del futuro del suo paese deve riprendere il controllo ed eliminare dal corpo sociale tutte le formazioni neonaziste ed i fedeli di Bandera ma deve capire quali dei comandanti militari dell’esercito regolare ucraino gli è ancora fedele.

I cerchi sull’acqua divergono lontano e possono attraversare l’Oceano …

Organizzatore del convegno internazionale del 20 febbraio 2021 il mensile “Sovranità Popolare” (“SP Agenzia Rete Informazione”), direttore Maurizio Torti e l’associazione Art Coupè, con la partecipazione di Marco Facchinelli e Stefano Becciolini – WEB TV

Partecipanti:

Dzerkach V.A. – storico e presidente di associazione pubblica “Russia Unita”;

Franco Fracassi – documentarista, autore del libro “4 Reich”,

Max Bonelli giornalista e autore del libro Anti-Maidan.

Marco Facchinelli è interprete per la lingua tedesca.

La città di Stazzema (Lucca) è stata presentata dal Sindaco Maurizio Verona, ispiratore del referendum in Italia per bandire la glorificazione e la propaganda del neonazismo.

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