Obbedisco

Il successo degli impostori italiani è la collaborazione con la propaganda

di Anna Rita Rossi

Colonia Italia dal Cavour a Mattei col pensiero a Moro.

L’opinione pubblica italiana è stata sempre intossicata dagli emissari della corona inglese

Come?

In tempo di guerra con la guerra psicologica (dottrina militare) ossia creando informazioni per fiaccare le linee politiche, per isolare i capi politici e instillare il dubbio …in tempo di pace si tratta di creare una propaganda occulta per condizionare l’opinione pubblica.

Gà nel 1957 fu scritto un libro da Vance Pachard – docente di giornalismo di New York- ancora molto attuale, titolo: “I persuasori occulti” – sostanzialmente Pachard sosteneva che le nuove scienze, quali la sociologia e la psicologia, venivano utilizzate dall’industria commerciale e pubblicitaria americana per creare nuovi bisogni e non solo per aumentare le vendite

…ma vediamo come da sempre il sistema ha funzionato in tal senso fino a ingegnerizzarsi.

Attraverso gli stralci del convegno, come fonte riportato, voglio riformulare un discorso lineare che solo i documenti ritrovati negli archivi inglesi di Kew Gardens a Londra possono sostenere.

Una ricostruzione di fatti basata dunque solo su documenti del governo, della diplomazia e dell’intelligence del Regno Unito, rapporti confidential, secret e top secret desecretati in tempi recenti, a disposizione quindi di giornalisti e studiosi.

Ai due autori del libro Colonia Italia (Giuseppe Fasanella e Mario José Cereghino) è bastato entrare negli archivi stessi e studiare le carte…

Sorprendono gli storici italiani che non vanno mai a cercare negli archivi inglesi dove sono conservati documenti che consentirebbero di ricostruire la nostra storia.

Se si fossero costoro solamente “limitati” a mandare qualche allievo negli archivi inglesi leggeremmo cose molto ma molto più vicine alla realtà.

Dice Fasanella: la VERITA’? “La verità è pericolosa perché è destabilizzante, non la si può raccontare perché può creare dei problemi, può mettere in crisi degli equilibri, delle carriere e anche perché può presentare in altra luce nomi di personaggi altisonanti…” e ancora:

“Quando è cominciato il condizionamento britannico?

…L’Inghilterra ha gli occhi sull’Italia quando gli inglesi e i francesi progettano lo scavo del Canale di Suez capendo che non devono così più doppiare il capo di Buona Speranza per trafficare con le loro colonie africane, mediorientali e asiatiche ossia dell’ estremo oriente e quindi l’Italia, che è al centro del Mediterraneo, è una postazione naturale e strategica sulla quale mettere le mani per contenere l’espansionismo francese e controllare le rotte marittime. Poi con il petrolio questa area (che sarebbe l’Italia) diventerà ancora più importante….

Lo scopo è quello di controllare le élite delle nostre classi dirigenti del nostro Paese affinché l’Italia sì cresca, ma mai mettendo in pericolo gli interessi britannici.

Durante gli studi sul Risorgimento per esempio, non è mai stato citato l’ambasciatore britannico a Torino il quale scrivendo sulla morte di Cavour (inviò decine e decine di relazioni al suo Ministro degli Esteri) riportando:

“il Cavour non è morto di malaria o di malattia…ma è stato salassato come un vitello dai suoi medici e poi finito con un infuso di lauro-ceraso ossia CIANURO.

La tesi fu supportata da luminari inglesi

Le buste sigillate sono state trovate ancora sigillate negli archivi inglesi da Fasanella e Cereghino senza che mai uno storico o un ricercatore italiano fosse andato dal 1910 a cercare.

La Gran Bretagna ha dunque usato giornali e giornalisti sia per influenzare la nostra opinione pubblica che per condizionare i nostri governi in funzione del suo interesse strategico dell’epoca…ossia indurre l’Italia a interrompere con gli Imperi centrali (vale a dire l’Austro-Ungheria e la Germania) per far passare l’Italia dallo stato di neutralità a quello dell’interventismo cioè a entrare in guerra con i paesi dell’intesa: Francia e Gran Bretagna .

Furono così usati i giornali pagando i giornalisti fin da Benito Mussolini.

Il Corriere della Sera è già all’epoca la punta di diamante, con Luigi Albertini, del partito anglofilo nell’informazione italiana..

Giolitti, neutralista, viene bersagliato continuamente da campagne di stampa e costretto alle dimissioni dalla macchina del fango (così la chiameremmo oggi) del Corriere della Sera e chi arriverà dopo Giolitti porterà l’Italia da un campo all’altro per induzione.

L’Italia dopo aver combattuto a fianco dei francesi e degli inglesi con successo alla conferenza di pace di Parigi viene trattata come un “paese pezzente” a cui dare al massimo qualche briciola tanto che la delegazione italiana, umiliata nonostante fosse anglofila, abbandonerà la Conferenza di Pace per come i suoi rappresentanti sono trattati dagli inglesi.

Il Corriere della Sera non era un giornale politico ma un “giornale partito” .

Condizionava l’opinione pubblica, la diplomazia, i vertici delle forze armate, i vertici della finanza di questo nostro Paese.

Era un giornale che usava le notizie e le informazioni in funzione di un disegno politico.

…e infatti…

Dopo aver costretto alle dimissioni Giolitti dalle campagne di stampa del Corriere della Sera di Luigi Albertini arrivò un golpe.

Il parlamento italiano era contrario all’ingresso in guerra dell’Italia…ma avevamo (noi italiani) un presidente del consiglio e un ministro degli esteri anglofoni, Salandra e Sonnino, i quali trattarono segretamente a Londra l’accordo per l’ingresso dell’Italia in guerra e firmarono mettendo il parlamento davanti al fatto compiuto.

Facciamo un salto nel 1927

Nel 1927 verrà Churchill in Italia a dipingere Mussolini (ricordiamo che Mussolini fu finanziato all’ inizio dai francesi e poi definitivamente dagli inglesi per l’editoria) come uno dei più grandi statisti della storia

Un rapporto strettissimo – quello fra Churchill e Mussolini – che durerà per tutto il ventennio

Mussolini verrà poi messo nella condizione di entrare a fianco della Germania da Churchill..perchè?

La domanda sul piano storiografico non ha ancora risposte definite.

La stessa campagna di Etiopia fu indotta dagli inglesi pur di far rinunciare l’idea dell’Iraq agli italiani per impedire all’Italia che attraverso l’AGIP conquistasse la maggioranza assoluta delle azioni della società che controllava il petrolio iracheno.

Mussolini fu convinto.

Come riportano i documenti:

Quando il presidente dell’AGIP va a Palazzo Venezia da Mussolini gli dice: “DUCE a me bastano 500mila lire per poter comprare le azioni che consentirebbero all’AGIP di controllare il petrolio iracheno …Mussolini dirà “NO!…io non ti dò neanche un centesimo perché tutto mi serve per la campagna di Etiopia”

Il risultato fu disastroso in Etiopia e nel mentre gli inglesi si presero la società che controllava il petrolio iracheno sottraendola agli italiani.

Mussolini entrerà in guerra con un’alleanza spinta e la sua sorte fu segnata

Divenuto un personaggio ingombrante fu eliminato – come anche oggi abbiamo visto con altri della storia più recente?

Giovanni Fasanella sottolinea il pregiudizio anti-italiano degli inglesi.

Se durante la guerra gli inglesi facevano propaganda contro il regime fascista ricostruirono poi il sistema dell’informazione italiana non in funzione degli interessi di un paese liberato ma in funzione di un condizionamento degli interessi britannici dal dopoguerra in poi.

In tutte le case editrici vennero infatti messi tutti personaggi anglofili ripescando anche tra i fascisti per utilizzarli “per creare una genuina rete anglo-italiana”.

Quale fu la differenza fra gli Americani e gli Inglesi nel preservare l’Italia dal pericolo comunista?

– Gli americani facevano la lotta al comunismo creando un sistema di sicurezza capace di proteggere l’Italia dal pericolo comunista. (Agli americani, vedremo, servirà che l’Italia cresca, servirà che l’Italia diventi una potenza economica per non fare attecchire la propaganda comunista per poter essere in grado di contenere l’espansionismo britannico e francese)

– Gli inglesi facevano la stessa cosa ma in più utilizzando l’Italia per controllare il Mediterraneo, le rotte commerciali con il Medio-Oriente e per controllare le fonti di approvvigionamento energetico in Nord Africa in Africa e in Medio Oriente.

Lo scopo inglese verso l’Italia?

Controllarla, usarla, combatterla qualora l’Italia avesse deciso di fare di testa propria(la così detta “fase matteiana”, da Enrico Mattei, dell’ENI) ossia di perseguire una propria autonomia energetica andando a cercare il petrolio in quelle zone, come riportato nei documenti inglesi, che loro definiscono per importanza seconde soltanto alla Gran Bretagna stessa.

Quale erano queste zone?

La Libia, l’ Egitto, l’Iraq e l’Iran…queste erano zone in cui l’Italia non avrebbe mai dovuto mettere becco

Chi ha voluto l’autonomia energetica in Italia viene così sistematicamente fermato.

L’Italia ha perso la guerra sconfitta dagli inglesi e fra le condizioni c’era quella per l’Italia di non fare una propria politica energetica e dunque conquistarsi un’autonomia per il proprio sistema industriale

Enrico Mattei verrà mandato così all’AGIP per sciogliere l’ente petrolifero di stato ma con l’appoggio incondizionato del presidente del Consiglio dell’epoca Alcide De Gasperi Mattei fonderà l’ENI.

Gli inglesi di W. Churchill divennero furiosi

L’Italia dell’ENI appena nata osava addirittura violare l’embargo petrolifero (1952-1953) imposto dalla Gran Bretagna alla Persia di Mossadeq – un leader nazionalista progressista con una visione di Iran moderno e laico.

Accettare i diktat britannici non avrebbe fatto crescere l’Italia.

Documenti rivelano la direttiva che Churchill dà ai suoi apparati in merito:

“Dobbiamo trovare il modo per far capire agli italiani quanto certe loro azioni ci disturbino”…siamo nel 1953.

E sempre nel 1953 avvengono due operazioni parallele:

In Iran viene deposto Mossadeq e al suo posto viene messo lo Scià Reza Palevi

Contemporaneamente in Italia partono due macchine del fango contro De Gasperi e Piccioni che vedranno la loro uscita di lì a poco dalla scena politica.

Articoli pre-confezionati già scritti a Londra a firma di autorevoli giornalisti italiani furono come proiettili.

De Gasperi sa benissimo chi è l’ispiratore di questa campagna del fango e manda a Londra a trattare e anche se le lettere che lo infangavano quale traditore vennero confermate come false De Gasperi dovrà uscire dalla scena politica e dopo pochi mesi morirà.

Con il caso Montesi la stessa tecnica di demolizione . Tutti i giornali anglofili, dall’estrema destra alla estrema sinistra, cavalcheranno infatti lo scandalo dell’omicidio di una ragazza per mano del figlio di Piccioni…salvo poi, pochi anni dopo, arrivare la sentenza di assoluzione nei confronti del figlio di Piccioni…ma oramai Piccioni era stato liquidato dalla scena politica e costretto alle dimissioni.

Funzionava così…e aggiunge Fasanella: “mi viene da dire…funziona ancora così!

Stralci fedeli dal Convegno di SABATO 20 FEBBRAIO 2016 ore 17,30 Sala TEATRO

Centro Congressi Piazza Piloni – Belluno

Fonti:

https://www.youtube.com/watch?v=l0-YLZbZAhA

http://oubliettemagazine.com/…/colonia-italia-di…/

 

 

 

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