È importante essere in grado di confutare, in modo rapido, convincente ed aderente alla realtà, la BUFALA dell’”Italia piena di debiti perché ha vissuto / vive al di sopra dei propri mezzi”.
Perché di BUFALA si tratta.
La confutazione è semplicissima.
Se un paese ha i conti pubblici in deficit, significa che il settore pubblico spende più di quanto incassa (gli incassi essendo sostanzialmente le tasse).
Ora, ogni centesimo di deficit pubblico è un centesimo che resta nel SETTORE PRIVATO dell’economia. Il deficit non sono “soldi che spariscono” ma soldi che vengono immessi in circolazione e ci restano. Significa che quel centesimo andrà a incrementare il RISPARMIO di una famiglia o di un’azienda. L’eccesso di spesa rispetto alle tasse rimane in tasca ai propri cittadini.
L’eccezione a quanto sopra si verifica se quel centesimo viene speso nell’acquisto di beni o servizi prodotti all’estero. In questo caso, si verrà comunque a formare risparmio – ma a beneficio di un soggetto residente fuori dal territorio nazionale.
Ma questo NON si accade se il saldo commerciale italiano è in equilibrio, o se addirittura è positivo. E l’Italia ha conti con l’estero in surplus per 60 miliardi all’anno.
Un surplus commerciale implica che beni e servizi vengono prodotti dall’economia nazionale in misura maggiore rispetto alla spesa dei residenti italiani. In altri termini, l’Italia produce più di quello che spende. Vive AL DI SOTTO dei propri mezzi, non viceversa.
E infatti l’Italia ha una posizione finanziaria verso l’estero POSITIVA. Le attività finanziarie e gli investimenti patrimoniali esteri detenuti da italiani sono superiori alle attività finanziarie e patrimoniali possedute, in Italia, da soggetti stranieri.
La favola dell’”Italia paese che scialacqua e che vive al di sopra dei propri mezzi” nasce dal fatto che esistono un deficit e un debito pubblico – e il debito pubblico è particolarmente elevato in rapporto al PIL.
Ma ogni centesimo di deficit pubblico, come detto, si è tradotto in risparmio di cittadini e aziende ITALIANI. E di conseguenza il debito del settore pubblico è fronteggiato da risparmio del settore privato.
I problemi finanziari del settore pubblico italiano NON dipendono dall’aver sprecato o scialacquato. Dipendono SOLO dall’aver convertito il debito pubblico da moneta nazionale (che per definizione non creava problemi di rifinanziamento) a moneta straniera. Straniera, e troppo forte per i fondamentali dell’economia italiana.
Con il dovuto garbo ed educazione, ma con fermezza, chiarite tutto questo a chi per la miliardesima volta vi canta il ritornello dell’Italia sprecona e indebitata. La TREMENDA confusione tra deficit / debito pubblico, e deficit / debito estero, va chiarita una volta per tutte.
Il problema è capire (e non è facile)la differenza tra debito e deficit senza tenere conto di un altro problema “indebitamento con moneta straniera”