di redazione
Gerusalemme città santa, la città vecchia circondata dalle mure, da qualche anno “off limits” per giovani palestinesi musulmani e cristiani.
In modo particolare il venerdì per entrare nella città vecchia e raggiungere la moschea di Al Aqsa o il Santo Sepolcro è obbligatorio passare tra le file di centinaia di uomini armati – “documenti, quanti anni hai, da dove vieni” queste le domande, a raffica, del primo soldato che sbarra le scale che poi portano ad una delle tante porte per l’accesso alla città vecchia.
In questi giorni ricorre il ramadm, momento di preghiera per i musulmani e oggi è la domenica delle palme, per la pasqua ortodossa.
La tensione è alta, tantissime persone vogliono raggiungere i luoghi di preghiera nella città vecchia, comprare cibo e sbrigare le normali faccende che tutti noi abitualmente facciamo nelle nostre città ma l’occupante israeliano rende la vita difficile, spesso imposibile.
La reazione dei cittadini palestinesi non si è fatta attendere quando alcune centinaia di settlers, coloni, neonazisti israeliani hanno marciato verso i palestinesi al grido “a morte gli arabi”.
I neonazisti israeliani, negli ultimi anni hanno acquisito ulteriore forza e legittimazione politica data la presenza numerosa, di rappresentanti politici e partiti di estrema destra nella Knesset, appunto nel governo israeliano, un nuovo concentrato di potere neonazista.
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