Gerusalemme, provocazione dei coloni neonazisti israeliani al grido di “a morte gli arabi”

L'esercito israeliano ferisce oltre 100 persone ed arresta 106 palestinesi

Quartiere cristiano

di redazione

Gerusalemme città santa, la città vecchia circondata dalle mure, da qualche anno “off limits” per giovani palestinesi musulmani e cristiani.

In modo particolare il venerdì per entrare nella città vecchia e raggiungere la moschea di Al Aqsa o il Santo Sepolcro è obbligatorio passare tra le file di centinaia di uomini armati – “documenti, quanti anni hai, da dove vieni” queste le domande, a raffica, del primo soldato che sbarra le scale che poi portano ad una delle tante porte per l’accesso alla città vecchia.

In questi giorni ricorre il ramadm, momento di preghiera per i musulmani e oggi è la domenica delle palme, per la pasqua ortodossa.

La tensione è alta, tantissime persone vogliono raggiungere i luoghi di preghiera nella città vecchia, comprare cibo e sbrigare le normali faccende che tutti noi abitualmente facciamo nelle nostre città ma l’occupante israeliano rende la vita difficile, spesso imposibile.

La reazione dei cittadini palestinesi non si è fatta attendere quando alcune centinaia di settlers, coloni, neonazisti israeliani hanno marciato verso i palestinesi al grido “a morte gli arabi”.

I neonazisti israeliani, negli ultimi anni hanno acquisito ulteriore forza e legittimazione politica data la presenza numerosa, di rappresentanti politici e partiti di estrema destra nella Knesset, appunto nel governo israeliano, un nuovo concentrato di potere neonazista.

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