Pensieri ad alta voce davanti a un caffè

Fai attenzione perché tu non li vedi ma loro vedono te

di Anna Rita Rossi

Le tesi fondamentali che mirano ad appiattire le società mondiali per meglio dominarle senza confutazione in seno al “principio di reciprocità” non sono poi così difficili da comprendere in democrazie di cui è rimasto solo l’involucro.

L’esistenza o meno di un disegno anti-europeo (ossia avverso ai popoli che abitano l’Europa da sempre) potrebbe riscontrarsi nell’aumento della povertà e dell’ingiustizia in generale da addebitare se non altro all’assenza di politiche atte a contrastare l’evoluzione umana intesa come lenta, solidale, spirituale e distribuzione equa della ricchezza.

“Secondo una ricerca dell’Unu, l’università delle Nazioni Unite, avremo il primo aumento della povertà globale dal 1990. In Medio Oriente e Africa passo indietro di 30 anni” (fonte: Avvenire del 9.4.2020)

A distanza di una manciata di decenni si può notare:

– attività di eliminazione delle radici culturali, delle conquiste sociali e della ricchezza produttiva con “erosione inevitabile” del risparmio

– attività di indebolimento della forza critica attraverso blocchi anti-evolutivi (educazione scolastica e mass-media)

– attività di indebolimento dell’iniziativa privata

– operazioni di collocazione massiva e veloce, in prospettiva stanziale e non concertata con la popolazione autoctona, di milioni di “stranieri” estranei alla nostra storia, alla nostra lingua, alla nostra cultura, alle nostre abitudini e religione.

– operazioni di attacco alla indissolubilità della famiglia in maniera scientifica e incessante e permeante ambiti come anche quello della formazione scolastica

– ultimo aspetto contemporaneo …il tentativo capillare e in larga scala del controllo tecno-farmacologico del singolo o semplicemente bio-tecnologico (sempre in riferimento ai rapporti elitari conferenziali pubblicati dal 1975 in poi – come quello della trilaterale 1975 o alle dichiarazioni dei suoi rappresentanti spesso ignorate se non sconosciute)

Questa visione cosmopolita, da qualsiasi parte arrivi, è l’evidente infiltrazione di forze che tormentano i popoli europei con azioni eversive mascherate da democratiche.

A questa rozza cultura chiaramente razzista nei confronti degli europei che ne stanno pagando un evidente prezzo sia economico che morale e con il loro indebolimento culturale e spirituale occorre dare delle risposte.

Trattasi apparentemente di un infiltrante neocapitalismo apolide mondiale che semina vittime, lascia macerie e umilia le persone arricchendo i suoi collaboratori meschini completamente privi di quel dono che i Romani chiamavano “quiete sociale” per continuare a espandersi e imperare.

Difficile trovare viali di trionfo insistendo in un disegno anti-evolutivo

Mi sembra ancora sentire quel grido che in certi passaggi biblici risuona così: “sterminateli”

Ebbene ci furono stermini ma alternati e nessuno risulta ad oggi detenere lo scettro di reggente della causa umana né tantomeno di quella anti-umana

Nonostante le evidenze dei danni che si stanno raccogliendo c’è chi ancora insiste nel negare la barbarie odierna….perchè di barbarie trattasi.

Ci sono addirittura richiami subdoli allo scontro civile (fase che presagisce sempre un grande conflitto) ma io ricordo ad es. “la pace di Lodi” nel 1454 che mise fine a scontri intestini nel territorio italico e diede il via alla costituzione di un’alleanza che potesse assicurare la stabilità e la coesione per far fronte alla nuova minaccia ottomana…fu determinante per cambiare le sorti funeste che incalzavano alle porte della cristianità…

Solo la consapevolezza di chi si è e di dove si stia andando può risvegliarci oggi dal torpore dell’ignoranza indotta e dalla manipolazione mentale a cui viene sottoposta la società “civile” nel suo intero sempre più sofferente e smarrita.

Chiudo con uno stralcio della prefazione di Giovanni Agnelli al testo “La crisi della democrazia” di Crozier, Huntington, Watanuki sul “Rapporto della governabilità delle democrazie alla commissione trilaterale” (1975)

dal testo a pp.12-13:

“la governabilità di una democrazia dipende dal rapporto tra l’autorità delle sue istituzioni di governo e la forza delle sue istituzioni di opposizione” […] Maggioranza e opposizione in sé sono concetti generici in termini di democrazia, mentre essenziale è il momento del confronto dialettico tra di esse […] non so se tutto questo può essere applicato all’Italia, che forse è oggi (1975) un modello alquanto anomalo di democrazia.

Infatti, la caratteristica principale italiana è la mancanza di una vera opposizione e la poca autorità delle istituzioni di governo.

In tali condizioni il consenso-dissenso avviene per linee interne, senza veri confronti, con negoziazioni quasi nascoste e con obiettivi che sovente appaiono oscuri.

C’è un vecchio detto che mio padre mi ripeteva ogni volta che partivo andando incontro a qualcosa che davo per scontato:

“Fai attenzione perché tu non li vedi ma loro vedono te”

Cordialmente

Buona vita a tutti!

 

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