COSPIRAZIONE DEI “DEMOCRATICI” CONTRO LA DEMOCRAZIA

Oligarchia e lo Stato

Di Valeriy Korovin

Pochi gionri fa il Senato degli Stati Uniti ha respinto il processo d’impeachment a Trump. Perché dovremmo essere interessati a questo? Perché se qualche evento accade negli Stati Uniti, grazie alla globalizzazione americana non ancora arrendevole, ovviamente ne siamo coinvolti.

Qualunque cosa avviene negli USA, gli effetti si diffondono in tutto mondo, inflluenzando i mercati finanziari, le politiche militari e i processi politici internazionali.

La palude di Washington, come l’ha definita Donald Trump, ha vinto e ora dirige l’America, è ora il momento di regolare i conti non solo con i suoi avversari politici, ma anche con la maggioranza americana che ha sostenuto Trump. Non ci sono più due partiti, cè solo il partito dei globalisti liberali, erroneamente chiamato Partito Democratico, impegnato nel governo degli USA, riprendendo nuovamente il progetto globalista temponeramente sospeso da Trump.

Il destino di tanti Stati europei, dipende da quanto accade negli Stati Uniti, alcuni di essi

non soddisfatti dell’alleanza con gli attuali rappresentanti del partito democratico.

L’ascesa del movimento maggioritario americano conservatore

     L’influenza dei media americani e le strateggie di comunicazioni sono stati due alimenti per la vittoria di Biden su Trump, in poche settimane la pressione dei media ha violentato ogni diritto fondamentale costruito nel corso di due secoli, spingendo sempre più in una palude ogni principio democratico.

I globalisti sono riusciti ad imporre il loro modo di pensare, ed avviare la vendetta nei confronti di Trump, indebolito dal mancato sostegno di alcuni dei suoi più fidati collaboratori ideologici come, Steve Bannon, Alex John e altri.

Questo è stato un errore politico commesso da Trump, sono i significati e le idee che governeranno il mondo a venire. E chi sa come operare con questi significati, manterrà il potere nelle sue mani.

La quintessenza della campagna elettorale che ha avuto luogo è che la stragrande maggioranza dei cittadini americani con diritto di voto – quasi settantacinque milioni di persone – è stata ignorata. Se osserviamo i candidati alla presidenza in corsa per il secondo mandato, il sostegno di Trump, alle ultime elezioni, è stato un record assoluto nell’intera storia elettorale degli Stati Uniti d’America.

Tuttavia, questo non ha minimamente confuso i “democratici” che hanno gettato questa maggioranza assoluta alla periferia del mainstream politico. E’ bastato bollarli come marginali, radicali ed estremisti, come i votanti deceduti resuscitati da Biden “anime morte”.

Questa, a quanto pare, è la decantata “Democracy for Democrats” americana. Chi non è un democratico, va via!

In effetti, il potere negli Stati Uniti è stato preso dalle minoranze contro la volontà della maggioranza. Biden è stato votato dagli strati sociali più maginali dalle comunità “colorate” delle periferie della città, sulle reti BLM, sui radicali antifascisti, che insieme hanno saccheggiato l’America per diversi mesi prima delle elezioni, riducendola in mille pezzi.

E ora queste minoranze hanno il potere, mettono etichette agli avversari e valutano positivamente il “proprio”. Di conseguenza, chi ha distrutto l’America sono combattenti per la democrazia, per tutto ciò che è buono e brillante, invece i sostenitori di Trump che, essendo cittadini rispettosi della legge degli Stati Uniti, chiedevano ordine e legalità, cercando di impedire ogni forma di estremismo e terrorismo. Che cosa hanno fatto? Sono andati al Campidoglio e hanno dimostrato il loro disaccordo con l’illegalità in corso. Questo, dal punto di vista dei Democratici, è terrorismo? I sostenitori di Trump, infatti, si sono dimostrati un movimento politico che comprende la maggioranza dei cittadini degli Stati Uniti d’America: capaci, eleggibili al voto, titolari di tutti i diritti previsti dalla Costituzione, e sostenendo il loro leader in una situazione di completa illegalità. E questo è un punto di partenza importante per la formazione e il funzionamento di questo movimento di americani conservatori impegnati a salvare il loro paese.

Democratici contro la democrazia

Ora possiamo affermare con sicurezza che nelle ultime elezioni, tutti i fondamenti della cosiddetta ”Democrazia americana” dai Padri Fondatori a Donald Trump. Tutto ciò su cui l’America si trovava, e ciò cui si riferivano come un assoluto, come una sorta d’immagine ideale della democrazia, stabilendo che dovrebbe essere così ovunque – tutto questo è stato calpestato, spazzato via, trasformato in polvere dalle passate elezioni. E tutto per impedire a Trump un secondo mandato. Ad ogni costo. Questo prezzo si è rivelato così alto che la democrazia stessa ha dovuto pagare.

Ora negli Stati Uniti non c’è democrazia né democratici, e c’è solo “democrazia” – il governo della minoranza, e “democratici” – chi ha ucciso la democrazia per il bene di un obiettivo politico momentaneo. Perché tale illegalità non è stata vista da nessun paese al mondo. Anche la Turkmenistan, un frammento dell’ex URSS proveniente dall’Asia centrale, è probabilmente un paese più democratico degli attuali Stati Uniti, che ha trascinato Joe Biden con le voci delle ”anime morte”, gli sforzi di zombi, post-umani, cloni, mutati e cyborg. E’ il loro presidente che è salito su trono degli Stati Uniti. Presidente del post-america.

Oggi è evidente a tutto il mondo: le elezioni che si sono svolte negli Stati Uniti hanno superato ogni limite di decenza. Lasciano troppi dubbi, le elezioni americane da sempre si presentavano al mondo come un modello di democrazia.

E la minima deviazione da questo schema è diventata la ragione dell’invasione e della distruzione americana di molti stati. Bastava dire: “Non avete elezioni sufficientemente democratiche” e i bombardieri della NATO volavano a bombardare città pacifiche. La NATO bombarderà Washington per mancanza di democrazia? E’ una banale retorica. Eppure, con tutta l’evidenza dell’illegalità e il palese eccesso di falsificazioni, nonostante Trump abbia raccolto voti più di tutti quelli che in precedenza hanno partecipato per la seconda volta alle elezioni presidenziali, in tribunale né lui né i suoi sostenitori non ha potuto provare nulla in merito a brogli. I pubblici ministeri hanno taciuto, la Corte Suprema non era dalla parte di Trump. I Trumpisti non hanno potuto presentare alcuna prova seria per cambiare il risultato finale. Qual è il problema? Perché la maggioranza conservatrice americana non è stata in grado di difendere le proprie scelte e perché la voce di decine di milioni americani vivi (non morti) non è mai stata ascoltata, né dai pubblici ministeri né dai tribunali? Il controllo totale dei risultati è evidente a tutti, ma nessuno ha potuto provare che le elezioni sono state truccate e i risultati falsificati. Le nonne del diciannovesimo secolo che morirono nel ventesimo e votarono per Biden si rivelarono testimoni più convincenti per la corte americana dei conservatori viventi.

Cospirazione delle élite contro le masse

Il fatto è che nella storia dell’elezione americana Biden contro Trump, è una tipica, cospirazione americana delle élite che si è sviluppata negli Stati Uniti d’America nel corso della sua storia. Agli americani spesso piace ridicolizzare tutto ciò che appartiene alla categoria delle teorie del complotto, qualsiasi cospirazione, accusando i teorici di essere frivoli. E questo accade ogni volta che loro stessi iniziano a condannare per questo. Qui traducono immediatamente tutto in uno scherzo, in fumetti, dicendo: “Beh, niente di che, questo non è serio”. Questo è ciò che sta accadendo nella realtà, ha conseguenze reali che sono evidenti a tutti, ma, allo stesso tempo, non ci sono prove concrete. Questo è il motivo per cui è un complotto, che non può essere provato con documenti o altre prove, in base al quale si potrebbe provare la sua esistenza. Se la cospirazione è provata, non è più una cospirazione, ma un crimine. Oppure una buona azione: ecco come valutare. Se non ci sono prove dirette, questo va nello stato di una cospirazione. La cospirazione, quindi, non è una scienza delle invenzioni ma un fatto dell’esistente, ma non provato. E se qualcosa è classificato come una cospirazione, questo non significa che non lo fosse. È solo che tutti tacciono.

L’assassinio di Kennedy, l’11 settembre – questi sono solo gli episodi più sorprendenti di una serie infinita di cospirazioni americane, di cui, tuttavia, di solito non si parla ad alta voce. Dopotutto, è molto serio lì. Numerosi episodi nella storia di questo Stato, che sono rimasti coperti da un velo di segretezza, indicano che l’America è un paese di cospirazioni. E nelle ultime elezioni abbiamo visto tutti come ha preso forma la cospirazione delle élite globaliste statunitensi contro la maggioranza americana. Le minoranze americane, che oggi governano lo Stato americano, ignorando la volontà della maggioranza, hanno fatto di tutto per impedire a Trump di restare al potere, per impedirgli di assumere la presidenza una seconda volta. Questo era il consenso delle élite. E quando è presente un tale consenso, allora c’è una cospirazione, il che significa che tutto è fatto per eliminare le prove. Cospirazione e silenzio. La cospirazione del silenzio di omertà, portata nell’attuale élite americana dalla mafia italiana, è qualcosa che dovrebbe essere così familiare ai lettori in Italia. Ma questo è ciò che consente alle élite americane di andare non solo contro la maggioranza americana, ignorando la loro volontà, ma anche contro la legge. Ciò significa che non importa quanto siano importanti le tue prove di frode elettorale, i pubblici ministeri lasceranno i casi ammuffire, i tribunali li ignoreranno e il Congresso confermerà Biden eletto illegalmente come presidente, avviando l’impeachment contro Trump. Quello che era vestito con gli abiti della democrazia ha perso ogni legittimità e diritto morale anche a balbettare sulla democrazia. Devi solo tenerlo a mente ogni volta quando vuoi fare qualcosa con la “democrazia” americana a cui abbiamo creduto da tanto tempo come la forma di democrazia migliore.

 

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