Cari parlamentari, vi hanno votato gli italiani, preoccupatevi degli italiani

Il tragico scostamento fra i problemi degli italiani e le soluzioni proposte per risolverli.

di Davide Gionco

Nel mese di luglio 2018 fu realizzato un sondaggio su di un campione rappresentativo di 94 parlamentari su quali siano le loro fonti di informazione più utilizzate. I risultati furono quelli esposti nella tabella sottostante.

Cari parlamentari, è comprensibile che, con tutti i vostri impegni, ricorriate ai mezzi di informazione più immediati da raggiungere. Ma siete sicuri che l’immagine dell’Italia che viene trasmessa da queste fonti corrisponda alla realtà?

Permetteteci di avere dei dubbi sulla vostra conoscenza della realtà. Solo pochi giorni fa siamo venuti a conoscenza di come il Governo intenderebbe spendere il tesoretto europeo del Recovery Plan.

Questa scala di priorità riflette certamente i ripetuti servizi televisivi sulla digitalizzazione dei servizi pubblici, sulla necessità di ridurre l’utilizzo di combustibili fossili nella produzione di energia, sulla parità di genere, eccetera.

Tuttavia, se i parlamentari e chi ci governa si fossero presi il tempo di leggere il Rapporto Caritas 2020, si sarebbero resi conto che negli ultimi mesi sono quasi raddoppiate (aumento del 95.9%) le persone che hanno perso la propria fonte di reddito che, tradotto in termini concreti, significa che queste persone non sono più in grado di acquistare ciò che serve loro per vivere: non tutti hanno un lauto stipendio sicuro a fine mese, c’è anche chi non percepisce nulla.

A detta di molti direttori delle Caritas che offrono pasti gratuiti a chi ne fa richiesta, il numero di richieste nel corso del 2020 è raddoppiato.
Ora, a fronte a questi dati, che sono frutto delle chiusure forzate o della impossibilità di lavorare da parte di molte imprese, la priorità degli investimenti non risulta essere la salvaguardia delle attività economiche attuali, con il seguito di occupazione e di reddito che comportano, ma la “digitalizzazione” e la “transizione ecologica”, come se ci trovassimo in una situazione normale in cui tutti stanno bene, con la sola necessità di indirizzare l’economia del paese verso nuovi obiettivi.

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha pubblicato recentemente una tabella che riporta quanto i principali paesi del mondo hanno investito per salvaguardare la propria economia durante la pandemia del covid-19.

Mentre il Giappone ha investito oltre il 20% del PIL e la Germania l’8% del PIL, l’Italia si attesta al di sotto del 5% del PIL, questo pur essendo nello stesso tempo la seconda nazione al mondo, dopo la Spagna, ad avere imposto restrizioni ai movimenti e limitazioni alle attività economiche, quindi ad avere subito gravi danni economici per le restrizioni imposte.

Infatti quest’anno il calo del Prodotto Interno Lordo si attesterà probabilmente intorno all’8-9%.

Chi ci governa ha già deciso di dare aiuti all’economia del Paese per solo il 5%, scaricando sul paese una caduta secca del PIL del 3-4%, con le conseguenze messe in evidenza dai dati forniti dalla Caritas.

Ora, alcuni parlamentari risponderanno che sono all’opposizione e non sono responsabili delle scelte del governo. Ma voi, che cosa avreste fatto se foste stati al governo? Avreste raddoppiato il deficit governativo portandolo al 10-12% del PIL, mettendo in circolazione 200 miliardi nel corso del 2020 per salvaguardare le imprese in difficoltà ed i loro lavoratori?
Oppure avreste anche voi seguito i miraggi del Recovery Plan europeo che, nella migliore delle ipotesi, riguarda fondi che arriveranno nel 2021 e oltre, mentre le imprese italiane sono già fallite nel 2020?

Altri parlamentari che sono nella maggioranza risponderanno che molte delle scelte contestate in questo articolo sono state fatte dal Governo e non dal Parlamento. Ma, chiedetevi, chi vota la fiducia all’attuale governo? La stabilità politica della maggioranza di governo vale di più delle sofferenze di 10-15 milioni di italiani ridotti in povertà?

I membri del governo, a loro volta, diranno che non sono stati loro a decidere la destinazione dei 200 miliardi di euro che l’Europa ci dà. Gli indirizzi sono arrivati direttamente dalla Commissione Europea.

E’ solo il caso di ricordare che noi italiani abbiamo eletto dei deputati, che in Parlamento hanno costituito una maggioranza politica che sostiene un governo. Voi state governando per conto del popolo italiano, non per conto della Commissione Europea. Non spetta alla Commissione Europea definire come devono essere usati dei fondi a sostegno della ripresa economica in Italia, ma spetta agli organismi eletti in Italia.

Qualcuno risponderà che siccome è l’Europa a darci i fondi, spetta all’Europa definirne la destinazione. In realtà, però, questi fondi, se mai arriveranno, sono costituiti in parte da prestiti non diversi da quelli che oggi l’Italia potrebbe ottenere emettendo dei propri titoli di stato e in parte sono fondi che i vari stati europei, fra i quali l’Italia, hanno precedentemente versato. Ovvero si tratta per lo più di soldi che erano già nostri e che l’Europa ci restituisce, imponendoci però di investirli secondo le volontà della Commissione Europea e non del popolo italiano, rappresentato dal proprio Parlamento e dal proprio Governo.
E, purtroppo, la destinazione dei fondi non tiene minimamente conto dei rapporti della Caritas, del fallimento di centinaia di migliaia di piccole e medie imprese durante questa crisi del coronavirus.

Peraltro è noto che il contributo netto del Recovery Fund, tenuto conto di quanto l’Italia versa all’Europa e dei prestiti che dovrà restituire, sarà di circa 30 miliardi l’anno per gli anni 2021, 2022 e 2023. Stiamo parlando del 1,5-2% del Prodotto Interno Lordo, quando solo nel 2020 il calo del PIL sarà del 8-9%.
Cari parlamentari, vi faccio un’ultima domanda: perché porre tutte le vostre speranze su delle misure così modeste, quando lo scorso 30 marzo 2020 è già stato presentato a voi ed al governo un pacchetto di misure denominato Piano di Salvezza Nazionale www.pianodisalvezzanazionale.it, elaborato da economisti competenti (non quelli che vedete ogni giorno in tv) e sottoscritto da oltre 35 mila persone, nel quale si spiegava come potere disporre già per l’anno 2020 di ben 300 miliardi (10 volte quelli del Recovery Fund), il tutto senza indebitarsi con investitori esteri e senza sottostare alle condizioni della Commissione Europea. 300 miliardi da poter destinare alla salvezza delle imprese colpite dalla crisi economica, per ridurre il carico fiscale che sta distruggendo le imprese italiane, per adeguare il servizio sanitario nazionale, per mettere in sicurezza le infrastrutture e gli edifici pubblici, il territorio, per investire in uno sviluppo sostenibile, per creare centinaia di migliaia di posti di lavoro per gli attuali disoccupati.
Vi chiedo: ma per quale motivo fino ad oggi non vi siete neppure interessati a conoscere le proposte del Piano di Salvezza Nazionale, mentre avete dedicato tutte le vostre energie a cercare i fondi europei che valgono 10 volte di meno?
Per quale motivo non guardate la realtà delle sofferenze di milioni di italiani colpiti dalla crisi economica del coronavirus, mentre approvate le non-soluzioni provenienti dall’Europa e dal Governo?
L’Italia è una repubblica parlamentare, il Parlamento è delegato dal popolo a risolvere i suoi gravi problemi. Se non lo farete, la storia ve ne chiederà conto.

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